Letture di lunedì 5 febbraio 2018

LETTURE DI LUNEDÌ

5 Febbraio 2018

SANT’AGATA

“…quanti lo toccavano venivano salvati. …”

MARIA SS MAMMA NOSTRA

Maria SS Mamma NostraBivongi (RC) – 5 febbraio/II dom settembre – Nel passato per decidere chi avrebbe dovuto portare la statua si svolgeva l’incanto (u ncantu): una gara d’asta tra vari gruppi di portatori che raccoglievano fondi per la festa. La pratica è stata ormai superata, ma la voglia di festeggiare La Santa Vergine col titolo di Mamma Nostra non passerà mai. Storia e video.

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Beata Elisabetta Canori Mora 

mistica (1774-1825) 5 febbraio – La sua è la storia di una donna tradita che non smette di amare per redimere. E Dio la ricompensò oltremodo con il dono delle guarigioni e delle profezie, mentre sul suo corpo il segno delle stigmate ne testimoniava la sua appartenenza.

Questa è una martire della fede, che sparse per Cristo il suo sangue; non temette le minacce dei giudici e raggiunse il regno dei cieli.

PREGHIERA DEL MATTINO

Donaci, Signore, la tua misericordia, per intercessione di sant’Agata,
che risplende nella Chiesa per la gloria della verginità e del martirio.  Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

1 Re 8, 1-7.9-13 – Dal primo libro dei Re.

In quei giorni, Salomone convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. Si radunarono presso il re arca dell'alleanzaSalomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa. Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i levìti. Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità.I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto. Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto. Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura.Ho voluto costruirti una casa eccelsa,un luogo per la tua dimora in eterno».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

arca dell'alleanzaSal 131

RIT: Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza.

Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, l’abbiamo trovata nei campi di Iàar. Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. RIT

Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo,tu e l’arca della tua potenza. I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia ed esultino i tuoi fedeli. Per amore di Davide, tuo servo, non respingere il volto del tuo consacrato. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.

Alleluia.

VANGELO

Mc 6, 53-56 – Dal Vangelo secondo Marco

Gesù guarisce gli infermi

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Un tocco di speranza

[…] Il vangelo di oggi ci fa incontrare Gesù in Galilea, nella regione dei Geraseni, disprezzata dagli abitanti di Gerusalemme; qui il Signore viene riconosciuto come colui che porta la vita e la salvezza. Con questa convinzione accorrono da lui, lo cercano dovunque, per poi condurgli gli ammalati nel corpo e nello spirito. Ecco un ruolo ed una missione che dovrebbe essere costantemente nel cuore di ogni credente: cercare Gesù e condurre a lui gli affaticati e gli oppressi di questo miracolonostro mondo. Non basta procurare loro un buon ospedale e affidarli alle buone cure dei medici; quasi sempre alla malattia del corpo si accompagna uno stato di spossatezza dell’anima, un’infermità dello spirito, che merita la migliore attenzione. Quando riponiamo tutte le nostre speranze solo ed esclusivamente nell’apporto della medicina e delle cure esterne degli uomini, rischiamo di trascurare la parte più importante e preziosa dell’uomo, la sua anima. Capita troppo spesso di trovarci impreparati dinanzi al malato, soprattutto dinanzi al malato terminale, quando la medicina e i medici hanno smesso, perché impotenti, il loro compito, quando in tono di passiva rassegnazione sentiamo dire o diciamo a noi stessi: «Non c’è più nulla da fare». È un inganno.

ABBRACCIO4

Quando non c’è più nulla da fare da parte dei medici e della medicina, dovrebbe iniziare un amorevole premura, che aiuti il paziente ad affrontare nel modo migliore possibile il dramma della morte. Questa è la proposta cristiana per una vera eutanasia, per una morte non dolce, ma da credenti in Cristo. Dio solo sa quanti nostri fratelli e forse anche persone a noi care, vengono lasciate nella più penosa solitudine e abbandono proprio quando avrebbero più urgente bisogno di presenze e di cristiana collaborazione. Quando si spengono in noi le umane attese abbiamo bisogno più che mai di ravvivare la speranza cristiana nei beni futuri ed eterni. (Omelia dei Monaci Benedettini Silvestrini su lachiesa.it)

PREGHIERA DELLA SERA

O Dio eterno, presente nella creazione e ancor più nella redenzione, fà che accogliamo con gratitudine i doni che ci hai elargito e siamo solerti collaboratori della Tua opera nel mondo. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.