Beato Charles de Foucauld

BEATO CHARLES DE FOUCAULD

Prete, eremita e missionario (1858-1916) 1 dicembre

Un padre del deserto contemporaneo che offriva a tutti indipendentemente dal loro credo ospitalità, preferendo gli ultimi posti e la vita nascosta alla popolarità.

Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, in religione fratel Carlo di Gesù nacque a Strasburgo, da nobile famiglia, che si trasferì pochi mesi dopo la sua nascita a Wissembourg, dove trascorse la prima infanzia. Nel 1864, all’età di sei anni, perse entrambi i genitori e fu affidato al nonno materno.

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Adolescente inquieto, durante il Liceo Charles perde la fede.Con la guerra franco-prussiana del 1870, l’Alsazia diventa tedesca e nonno e nipotini, avendo optato per la nazionalità francese, lasciano Strasburgo e si rifugiano a Nancy. «Mi allontanavo sempre di più da Te,mio Signore e mia vita…» (1897). Prosegue pigramente gli studi, arrivò ultimo nelle selezioni del proprio corso, anche perché distratto dalla relazione con una fanciulla di dubbia reputazione.  Frequenta l’Accademia Militare e nel  1878, diventa sottotenente di cavalleria. Alla morte del nonno, ricevette un’ingente eredità che dilapidò in poco tempo.

Nel 1880 si trasferì in Africa, in Algeria. Si distinse per le sue buone qualità di soldato, ma lasciò l’esercito per dedicarsi a spedizioni geografiche in Marocco avendo come guida il rabbino Mardochée Aby Serour e studiare l’arabo e l’ebraico. Fidanzatosi con una fanciulla, Marie-Marguerite Titre, fu costretto a lasciarla per l’ostilità della famiglia.

Nel 1885 ricevette la medaglia d’oro dalla Società francese di geografia per il viaggio di esplorazione del Marocco e l’anno successivo ritornò in Francia.

Pur essendo stato battezzato, Charles non aveva mai vissuto una vera e propria vita di fede, ma tornato in patria sentì il bisogno di conoscere meglio la religione cattolica. Iniziò, così, un cammino spirituale che, agli inizi del 1889, lo portò in Palestina, a Nazaret. Rimase affascinato da quella realtà e comprese di essere chiamato a vivere come “viveva la Santa Famiglia di Nazaret”.

Nel 1890 entrò nella trappa Notre Dame des Neiges in Francia, dopo sei mesi però volle ritirarsi in una trappa molto più povera in Siria, ad Akbes. Redasse, in questo periodo, un primo progetto di congregazione religiosa e chiese di essere dispensato dai voti. Nell’ottobre del 1896 venne mandato a Roma per studiare e incontra un santo prete nella chiesa di Sant’Agostino. Nel 1897 l’abate generale dei Trappisti lo lasciò libero di seguire la sua vocazione.

Nello stesso anno si recò a Nazaret, dove lavorò come domestico delle monache Clarisse abitando in una capanna del loro giardino. Ammira e disegna paesaggi e edifici, s’incanta davanti alla distesa immensa del  deserto di dune con le sue oasi lussureggianti. Ma ciò che più lo sconvolge è la fede dei musulmani. Comincia ad esplorare se stesso e a cercare Dio. Gli sale dal cuore «una strana preghiera«Mio Dio, se esisti, fa’ che Ti conosca» (1901)

Restò a Nazaret tre anni, visitando anche le zone circostanti come Taybeh. Tornato in Francia lascia tacere la ragione e si arrende: si inginocchia, si confessa, riceve la comunione e decide di divenire sacerdote«Appena ho creduto che c’era un Dio, ho capito che non potevo far altro che vivere per Lui solo» nel 1901, viene ordinato prete a Viviers nell’Ardèche.

Nel 1901 giunse in Algeria stabilendosi a Beni-Abbés nel deserto del Sahara, ai confini con il Marocco. Iniziò una vita conforme allo “stile di Nazaret”, basata sulla preghiera, sul silenzio, sul lavoro manuale e l’assistenza ai poveri. Definì le linee del suo pensiero e gli statuti dei “Piccoli fratelli del Sacro Cuore”, congregazione religiosa che non riuscì a fondare.

A Beni Abbes fondò un romitorio, dove accolse i poveri della regione e studiò, per agevolare il lavoro dei futuri missionari, la lingua dei Tuareg, inizialmente col solo scopo di tradurre in tale lingua i Vangeli, ma in seguito soprattutto per conoscere a fondo la ricca cultura orale di quel popoloViaggiò nel deserto e tra le città algerine e, a Tamanrasset, fondò un eremo. Si impegnò, inoltre, nella difesa delle popolazioni locali dagli assalti dei predoni. Si recò tre volte in Francia, tra il 1901 ed il 1913, nell’intento di fondare l'”Unione dei fratelli e delle sorelle del Sacro Cuore”, associazione di laici per l’evangelizzazione dei popoli.

«Voglio abituare tutti gli abitanti, cristiani, musulmani e ebrei e idolatri a guardarmi come loro fratello – il fratello universale… Cominciano a chiamare la casa “la fraternità” e ciò mi è gradito…»  (1902)

Nel 1916 costruì, intorno all’eremo di Tamanrasset, un fortino per proteggere la popolazione dai predoni. Nello stesso anno, il 1º dicembre, proprio durante un loro assalto, perse la vita.

In Francia, l’Associazione dei fratelli e delle sorelle del Sacro Cuore di Gesù, il cui statuto era stato approvato dalle autorità religiose, contava appena quarantanove iscritti. De Foucauld non riuscì a fondare i “Piccoli fratelli del Sacro Cuore”, riuscì appena a far riconoscere l’associazione di fedeli, che contava un numero minimo di aderenti.

La diffusione dei suoi scritti e la fama circa la radicalità evangelica della sua vita hanno fatto sì che nascessero, nel corso degli anni, ben diciannove differenti famiglie di laici, preti, religiosi e religiose che vivono il Vangelo nel mondo seguendo le sue intuizioni (tra le maggiori, le fraternità dei Piccoli fratelli e delle Piccole sorelle di Gesù). Buona parte di esse si raccoglie nell’associazione Famiglia spirituale di Charles de Foucauld. Inoltre, la spiritualità di De Foucauld è tra gli elementi ispiratori dell’azione di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino neocatecumenale, dell’opera di Annalena Tonelli e di padre Andrea Gasparino, per riferirsi a realtà particolarmente note in Italia.

Padre Charles de Foucauld è stato beatificato da papa Benedetto XVI il 13 novembre 2005. Durante la cerimonia, officiata da José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il papa ha affermato che la sua vita è “un invito ad aspirare alla fraternità universale”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_de_Foucauldhttp://www.piccolesorelledigesu.it/la-nostra-storia/per-saperne-di-piu/breve-biografia-di-fratel-charles/