LA SACRA SINDONE

LA SACRA SINDONE

sindone2Dalle parole di Papa Francesco: «il Volto della Sindone lascia trasparire un’energia contenuta, ma potente, come se dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza, la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto».

La Sindone di Torino, nota anche come Sacra o Santa Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l’immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù. La tradizione identifica l’uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne il corpo del Signore nel sepolcro.

Il termine “sindone” deriva dal greco σινδών (sindon), che indicava in senso generale un ampio tessuto, come un lenzuolo, e ove specificato poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d’India. Anticamente “sindone” non aveva assolutamente un’accezione legata al culto dei morti o alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.

Secondo le informazioni storiche la Sindone arrivò a noi verso la metà del XIV secolo, grazie ad un cavaliere, Geoffroy de Charny, il quale depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey in Francia, non lontano da Troyes. Con la Guerra dei Cent’Anni la reliquia viaggiò per l’Europa fino a stabilirsi presso la corte dei duchi di Savoia. A partire dal 1471, Amedeo IX il sindoneBeato, figlio di Ludovico, incominciò ad abbellire e ingrandire la cappella del castello di Chambéry, capitale del Ducato, in previsione di una futura sistemazione della Sindone.

Dopo una iniziale collocazione, la Sindone venne definitivamente riposta nella Sainte-Chapelle du Saint-Suaire. In questo contesto i Savoia richiesero e ottennero nel 1506 dal Papa Giulio II il riconoscimento di una festa liturgica propria, per la quale fu scelto il 4 maggio. II 4 dicembre 1532 un incendio devastò la Sainte-Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli danni che furono riparati nel 1534 dalle Suore Clarisse della città.

Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Sindone a Torino nel 1578. Il Lenzuolo giunse in città il 14 settembre di quell’anno, tra le salve dei cannoni, in un’atmosfera di grande solennità. La Sindone restò, da quel momento, definitivamente a Torino dove, nei secoli seguenti, fu oggetto di numerose ostensioni pubbliche e private.

Nel 1988, l’esame del carbonio 14, eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, ha datato la sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, periodo corrispondente all’inizio della storia della Sindone certamente documentata. Ciononostante, la sua autenticità continua ad essere oggetto di fortissime controversie.

MandylionJWAlcuni di coloro che ritengono autentica la sindone provano anche a tracciarne la storia nei secoli precedenti il 1353 e la identificano con il mandylion o “Immagine di Edessa, un’immagine di Gesù molto venerata dai cristiani d’Oriente, scomparsa nel 1204 (questo spiegherebbe l’assenza di documenti che si riferiscano alla Sindone in tale periodo). In questo caso, occorre ipotizzare che il telo di Edessa, che è descritto come un fazzoletto, fosse esposto solo ripiegato più volte e in modo tale da mostrare unicamente l’immagine del volto.

A Padova, il professor Giulio Fanti ha datato nuovamente il telo stabilendo che risale al I secolo a.C. con uno scarto di 250 anni, prima o dopo. Un periodo, in ogni caso, ben lontano da quello ipotizzato nel 1988 dai tre laboratori che svolsero le analisi con il Carbonio 14: Oxford, Zurigo e Tuscson (Arizona). Venticinque anni fa sembrava dimostrato che il lino fosse un tessuto medioevale, ma l’esperimento è stato inficiato da problemi di contaminazione. Fanti non ha usato il C14, ma tre altri metodi: Spettroscopia Raman e Spettroscopia Infrarossa a trasformata di Fourier, e uno strumento per la “datazione meccanica” del filo di lino. (dall’articolo del 27 marzo 2013 del settimanale OGGI)

sindone_vera_nuove_prove_ostensione_645

La Chiesa cattolica in passato si è espressa ufficialmente sulla questione dell’autenticità, prima in senso negativo (nel 1389 il vescovo di Troyes inviò un memoriale al papa, dichiarando che il telo era stato “artificiosamente dipinto in modo ingegnoso”, e che “fu provato anche dall’artefice che lo aveva dipinto che esso era fatto per opera umana, non miracolosamente prodotto”. Nel 1390 Clemente VII emanò di conseguenza quattro bolle, con le quali permetteva l’ostensione ma ordinava didire ad alta voce, per far cessare ogni frode, che la suddetta raffigurazione o rappresentazione non è il vero Sudario del Nostro Signore Gesù Cristo, ma una pittura o tavola fatta a raffigurazione o imitazione del Sudario“) e poi, ribaltando il giudizio, in senso positivo (nel 1506 Giulio II autorizzò il culto pubblico della Sindone con messa e ufficio proprio).

Attualmente, la Chiesa cattolica non si esprime ufficialmente sulla questione dell’autenticità, lasciando alla scienza il compito di esaminare le prove a favore e la_Sindone_di_Torinocontro, ma ne autorizza il culto come icona della Passione di Gesù. Diversi pontefici moderni, da papa Pio XI a papa Giovanni Paolo II, hanno inoltre espresso il loro personale convincimento a favore dell’autenticità.

Sono note circa 50 copie della Sindone, eseguite da vari pittori in diverse epoche. Una tra le più note, realizzata nel 1516 e conservata a Lier in Belgio, è attribuita ad Albrecht Dürer, ma questa attribuzione è controversa. Un’altra copia della Sindone è custodita nella Basilica Cattedrale di Gallipoli, realizzata a Torino nel XVI secolo e messa in contatto con l’originale nel 1578, per volere del vescovo Alessio Zelodano in occasione del pellegrinaggio di San Carlo Borromeo a Torino.

Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, “mostrare”). Le ultime sono state nel 1978, 1998, 2000, 2010 (iniziata il 10 aprile, e si è conclusa il 23 maggio) e 2013 (ostensione accompagnata da un video-messaggio di papa Francesco).

ARTICOLI COLLEGATI:

LE RELIQUIE DELLA PASSIONE DI CRISTO
LE RELIQUIE DELLA PASSIONE DI CRISTO 2
SUDARIO DI OVIEDO
CRISTO DI CORDOBA
DEVOZIONE A GESÙ NEL GETSEMANI

Fonti: http://www.sindone.org/santa_sindone/00023930_Santa_Sindone.html;http://it.wikipedia.org/wiki/Sindone_di_Torino http://www.oggi.it/focus/cronaca/2013/03/26/la-sindone-e-vera-ecco-le-nuove-conferme-della-scienza/; http://www.sindone.org/santa_sindone/news_e_info/00054186_Ostensione_2015__tutti_gli_orari_e_le_informazioni_.htmlhttp://www.sindone.org/santa_sindone/ostensione_2015/00054162_I_Pass_per_la_Messa_del_Papa_in_piazza_Vittorio_il_21_giugno.html