MADONNA DEL POGGIO

MADONNA DEL POGGIO

San Giovanni in Persiceto (BO) – 13 febbraio

Normalmente è a seguito di un apparizione della Santa Vergine che nasce una sorgente salutare e miracolosa, in questo caso invece la sorgente vi era già, a poca distanza da un altarino della Madonna, da qui il nome Madonna del Poggio.

Il santuario della Beata Vergine delle Grazie sorge lungo la via Persicetana, tracciata verso la metà del XIII secolo quale collegamento con Bologna. Secondo la tradizione, sul punto della strada ove ora si trova il santuario sorgeva fino al X secolo un’altra chiesa dedicata al Bambino Gesù. Accanto alla chiesa, situata su un’altura, si trovava un pilastrino recante l’immagine dipinta di una Madonna con Bambino.

Da qui deriva la denominazione popolare del santuario, diffusa ancora oggi: “Madonna del Poggio” (dal latino podium, pogium: rilievo, altura). Poco lontano dall’immagine sacra sgorgava una fonte considerata miracolosa per le sue proprietà taumaturgiche. L’immagine della “Madonna del Poggio” incominciò allora ad essere venerata da molti; per questa ragione si ritenne utile custodire il ritratto in un’apposita cappella.

Nel 1433 la cappella fu inglobata in un edificio di più ampie dimensioni, costruito probabilmente da Mastro Giovanni Ferrari, un persicetano famoso per le sue opere di pietà religiosa, autore tra l’altro anche della chiesa di Sant’Apollinare. Verso la metà del XV secolo, la chiesa fu di proprietà dell’influente famiglia Busi; nel 1494 passò invece ai Padri Gerolamini di San Barbaziano a Bologna. Quattro anni dopo il loro insediamento, questi iniziarono la costruzione dell’edificio attuale, più vasto, per contenere le folle di pellegrini che giungevano continuamente ad implorare grazie e guarigioni alla venerata Madonna.

Nel 1505 però un terremoto provocò gravi danni alla struttura e il santuario venne definitivamente completato e ulteriormente ampliato solo verso la metà del secolo. Nell’Ottocento molti furono gli interventi di modifica: fu demolito il portico della facciata, vennero rifatte la facciate e le finestrature, fu costruito ex novo il campanile.

Nel 1859 l’immagine della Madonna venne portata per la prima volta in processione per le vie di Persiceto. Da quel momento il rito si incominciò a perpetuare con regolarità e ancora oggi si ripete in occasione delle Rogazioni annuali. Disgraziatamente il dipinto fu trafugato nell’aprile del 1977 e quindi sostituito con una copia.

La chiesa attuale presenta una bella facciata in cotto con un maestoso portale, un rosone e delle finestre in stile gotico. L’interno è a navata unica con volta a botte; ai lati si dispongono sei cappelle (nonostante in origine ce ne fossero ben otto), la prima delle quali, sul lato sinistro accanto all’entrata, è dedicata alla Beata Vergine. Si tratta in realtà di una vera e propria stanza dove è collocato un ciborio quadrangolare con volta a crociera. Qui si trova l’altare che ospita l’immagine tanto venerata. Alla sua sinistra si trova il monumento funebre del canonico Antonio Busi e sopra il sarcofago, vi è un affresco che rappresenta Dio benedicente in gloria d’angeli.

Ritornando nella navata, la cappella successiva presenta un crocifisso ligneo policromo, posto sopra alla porta che funge da entrata secondaria. Nella terza cappella si trova il pozzo (poi impiegato come fonte battesimale) la cui acqua era considerata miracolosa; nello stesso ambiente si può ammirare la pala d’altare della Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Francesco e Giacomo (olio su tela, probabilmente del XVII secolo) proveniente dalla distrutta chiesa di San Giacomo del Martignone. Nella quarta cappella è collocata la statua del Sacro Cuore di Gesù e più avanti una croce lignea con la sinopia (disegno preparatorio in terra rossa) dell’immagine di Gesù.

Fonte: http://www.comunepersiceto.it/la-citta-e-dintorni/itinerari-culturali/decima-e-dintorni/la-madonna-del-poggio