BEATA VERGINE DELLA PORTA

BEATA VERGINE DELLA PORTA

Santuario di Guastalla (RE) 7 febbraio 1693

Le origini della devozione e della costruzione del santuario della Beata Vergine della Porta di Guastalla traggono la loro origine da un affresco ordinato da soldati, per poi essere annerito dal fuoco delle candele e dimenticato fino al giungere dei miracoli.

Nel 1646 sul muro interno della Porta di S. Francesco, nei pressi del posto di guardia, il pittore guastallese Damiano Padovani, su commissione di due ufficiali e col contributo degli stessi soldati che vi stavano di stanza, esegue un affresco raffigurante una Madonna col Bambino con ai piedi san Francesco e san Carlo Borromeo. Di fronte a questa immagine spesso vengono accesi fuochi per riscaldarsi durante i turni di guardia. Il fumo progressivamente annerisce l’affresco.

Nel 1689-90 le mura vengono abbattute, ma la porta viene risparmiata. Il quartiere viene abbandonato ed il dipinto con i decenni va perso nell’oblio e danneggiato dall’incuria del tempo. Non tutti però perdono memoria dell’affresco. Tra questi vi è un ex-soldato che spesso vi ha prestato servizio, Giovanni Battista Zagni di circa 60 anni e affetto da grave cecità.

La tradizione vuole che il primo miracolo sia consistito nel recupero completo della vista da parte dello Zagni avvenuto nel momento stesso in cui un conoscente, Fabio Ruina, accendeva su sua richiesta una candela alla Madonna. Il giorno viene indicato come il 7 Febbraio 1693.

Una recente ed accurata revisione dei testi anticiperebbe la data del 1° miracolo di una settimana, ossia al 31 Gennaio. Secondo questa revisione, lo Zagni pochi giorni dopo Natale nell’uscire dalla città, a causa della sua cecità, cade in un fossato nei pressi della porta. Invocando la “sua” Madonna ne esce indenne e addirittura completamente asciutto. Portandosi di fronte all’immagine, nel ringraziare la Vergine, gli pare di recuperare un poco la vista.

Il giorno 28 Gennaio nel recarsi in città per accendere una candela alla Madonna come ringraziamento, per errore capita nella casa del Ruina che si presta ad accendergliela lui stesso il sabato seguente, ossia il 31 Gennaio. Al momento dell’accensione lo Zagni recupera completamente la visione.

Il Sabato successivo i due figli del Ruina, gravemente malati, recuperano completamente la salute dopo che il padre ha acceso una candela ed un “lampadino” alla Madonna dello Zagni.

E’ il 7 Febbraio e la notizia dei tre miracoli fa il giro della città. La data viene fissata nella memoria popolare.

Contemporaneamente ai primi miracoli o, addirittura prima secondo alcune fonti, si assiste ad un altro fenomeno miracoloso, unico nel suo genere. L’immagine della Madonna da nera e affumicata, comincia progressivamente a schiarirsi spontaneamente, non per mano d’uomo come più volte dimostrato. E’ la Madonna che si scopre, che porta la luce della fede in quei momenti bui e tormentati.

Già la mattina del 7 Febbraio sono visibili il volto e le mani della Vergine, i santi si intravedono, il Bambino è completamente invisibile. Al 12 Settembre del 1698 sono presenti solo alcune macchie sul volto della Madonna che ne costituiscono per lungo tempo una caratteristica peculiare.

Il 1° Luglio 1701, prima dello spostamento dell’immagine all’interno del Santuario, la Madonna presenta ancora tre piccole macchie nere, una sulla fronte poco sopra il naso, una sopra l’occhio sinistro, l’altra sulla guancia sinistra. L’abito del Bambino è bianco, ma affumicato. Da allora non si hanno ulteriori citazioni di tali macchie.

Oltre al fenomeno dello scoprimento della Vergine, si assiste ad un ennesimo prodigio. La sera del 6 Febbraio nel recitare le lodi su richiesta di militari e di devoti lì presenti con numerose candele davanti alla Madonna, don Guastalla si accorge della presenza di un lampadino posto davanti all’immagine e rimasto acceso con solo un quarto d’olio per ben 28 ore. Nasce il culto dell’Olio della Lampada della Madonna della Porta con il quale o ci si fa ungere dopo il prodigio o, addirittura, si ottiene il miracolo anche a distanza.

Nei “Processi per Grazie” in 13 su 18 grazie si cita l’Olio, mentre nella “Nota fedele delli Miracoli e Gratie” si cita l’Olio in 76 casi su 334.

L’Olio miracoloso viene venduto o ceduto su libera offerta ai fedeli in piccole ampolle di vetro, i “Botonzini”. Tale culto si diffonde tanto nel guastallese quanto negli stati vicini, addirittura in Austria. In effetti, il 12 Agosto 1693, a Vienna una tale Maria Cattarina Ingherin, sofferente da tempo di mal di testa, alla sola richiesta di essere unta con tale olio, ottiene la guarigione.

Il diffondersi della notizia dei primi miracoli richiama nella città un grandissimo numero di persone sia del Ducato sia dagli Stati confinanti. Già il 13 Febbraio l’afflusso è talmente elevato che si provvede a nominare un custode e procuratore dell’immagine e del luogo nella persona di Don Giovanni Guastalla. Il 26 marzo l’immagine viene considerata a tutti gli effetti veramente miracolosa, anche se occorre attendere il 18 Aprile per averne la ratifica ufficiale da parte dell’Abate Cesare di Spilimbergo.

Per tutta la città si assiste ad una grandiosa festa con tanto di fuochi d’artificio.

Verrà poi autorizzata la costruzione del nuovo Santuario. Un terremoto, un’assedio, razzie varie e carestie causano rallentamenti continui nell’opera economicamente sostenuta soprattutto dalle offerte dei fedeli e dai proventi dei lasciti di privati al Santuario.

La 1a pietra viene posta alla presenza della Duchessa Maria Vittoria il 20 Agosto 1693: si tratta di una pietra quadrangolare di marmo bianco con un incavo contenente una cassetta al cui interno è presente un Agnus Dei di cera benedetto da Papa Innocenzo XI, una pergamena con riassunto dei fatti miracolosi di quei mesi ed un doblone d’oro raffigurante probabilmente Ferrante 1° Gonzaga. La pietra viene posta alla base del muro esterno di quella che sarà la prima cappella a sinistra del tempio, a ridosso, quindi, della via principale.

Nel 1705 Guastalla viene presidiata da truppe francesi e il tempio trasformato in vero e proprio ospedale per i feriti francesi.

Solo il 1° Novembre 1709 la Chiesa viene definitivamente consacrata. Il 3 Aprile 1949 l’allora Vescovo Giacomo Zaffrani eleva il Santuario a Parrocchia come ringraziamento alla Madonna per aver protetto la città durante l’ultimo conflitto mondiale. Il 26 Maggio 1967, Papa Paolo VI eleva la B.V. della Porta a Patrona della Città e della Diocesi.

Fontehttp://bvdp.altervista.org/storia.html