San Jenaro (Gennaro) Sanchez Delgadillo

San Jenaro (Gennaro) Sanchez Delgadillo

Sacerdote (1876-1927) 17 gennaio

san-jenaro-gennaro-sanchez-delgadillo1Nacque a Zapopan, Jalisco (Arcidiocesi di Guadalajara) il 19 settembre 1876. In diverse occasioni, disse: “In questa persecuzione moriranno tanti sacerdoti e forse io sarò uno dei primi”. E così fu.

Nacque a Zapopan, Jalisco (Arcidiocesi di Guadalajara) il 19 settembre 1876. I suoi genitori erano Christopher Sanchez e Julia Delgadillo, cristiani umili e attenti, che godevano di grande stima da parte di chi li conosceva.

Il suo parroco elogiava la sua obbedienza. I fedeli ammiravano la sua rettitudine, il suo fervore, la sua eloquenza nella predicazione, ed accettavano con piacere l’imagine del padre Jenaro quando chiedeva una buona preparazione per poter ricevere i sacramenti.

Prima della persecuzione da parte del governo di Calles, in particolare contro i preti, Padre Jenaro aveva percepito nel profondo del suo cuore che non sarebbe stato facile per lui portare avanti il suo ministero e pianse quando comprendendo che le sue sensazioni erano reali, venne dato l’ordine di chiudere le chiese.

san-jenaro-gennaro-sanchez-delgadilloFu imprigionato per aver letto nella chiesa parrocchiale di Zacoalco a Jalisco, la lettera inviatagli dal suo vescovo, monsignor Francisco Orozco e Jiménez. Si trattava di una lettera di protesta relativamente alla persecuzione contro la Chiesa ed i suoi ministri.

Con la sospensione del culto pubblico P. Jenaro dovette esercitare il suo ministero sacerdotale in gran segreto. In diverse occasioni, disse ad alcuni di loro: “In questa persecuzione moriranno tanti sacerdoti e forse io sarò uno dei primi”. E così fu.

Il 17 gennaio 1927 Padre Jenaro si allontanò con un gruppo di vicini di casa. Tornando al ranch, il padre ed i suoi compagni si resero conto che i soldati li stavano cercando. Non riuscirono a sfuggire all’arresto, ma mentre i suoi compagni vennero rilasciati, Padre Jenaro fu portato a Tecolotlán.

Il capo dei soldati ordinò che gli si mettesse una corda intorno al collo. Padre Jenaro posto di fronte al plotone, con eroica serenità proferì le seguenti parole: “Paesani, mi impiccheranno; Io li perdono, che anche mio Padre Iddio li perdoni e che sempre viva Cristo Re!“.

I carnefici tirarono la corda cosi forte che la testa del martire battè violentemente su un ramo dell’albero. Dopo poco morì in quella stessa notte del 17 gennaio 1927. L’astio dei soldati continuò e tornati all’alba fecero scendere il cadavere, gli spararono sulla spalla sinistra e una pugnalata con la baionetta quasi attraversò il corpo ormai inerte del testimone di Cristo.

san-jenaro-gennaro-sanchez-delgadillo2Verso le undici arrivò la madre del sacerdote Dona Julia che abbracciato il corpo di suo figlio, se lo mise sulle ginocchia e pianse come una Madonna fino all’ultima lacrima.

La notizia si sparse per tutta la zona e in massa raggiunsero Tecolotlán. Vedendo tanta gente le autorità temettero una reazione violenta della folla, così ne ordinarono la sepoltura immediata.

La sua memoria e la testimonianza del suo martirio è stata registrata nella memoria della Chiesa del Messico e dei fedeli che ne invocano l’intercessione. Fu canonizzato da Giovanni Paolo II nel Giubileo del 2000, il 21 maggio.

Fonti: https://www.aciprensa.com/santos/santo.php?id=649; http://www.santiebeati.it/dettaglio/90133