Santa Maria Giuseppa Rossello

Santa Maria Giuseppa Rossello

Vergine (1811-1880) 7 dicembre

santa-maria-giuseppa-rosselloRifiutò di essere adottata perché in cambio i «genitori» chiedevano che rinunciasse a prendere il velo. Si occupò della gioventù povera e abbandonata. formando l’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia diffusosi in tutta Italia e in Africa dove si occupò soprattutto dei bimbi ridotti in schiavitù.

Maria Giuseppa Rossello, nata nel 1811 presso Savona, sin da piccola si distinse per carità e devozione. Non ebbe mai una bambola, non solo perché era un giocattolo molto costoso ma anche perché al divertimento anteponeva i problemi della gente, specie i giovani dei quartieri popolari.

Giovanetta, avrebbe voluto diventare religiosa, ma non poté mai raggranellare la ” dote “ che veniva abitualmente richiesta alle postulanti. Andò così a servizio, presso una famiglia di signori di Savona. Questi si affezionarono tanto alla giovane laboriosa e silenziosa, da offrirle di diventare loro figlia adottiva ed erede, essendo privi di prole. Chiedevano in cambio che Maria Giuseppa rinunziasse a ogni proposito di prendere il velo. Quando la giovane ligure, dopo una combattuta scelta, declinò tale offerta, la sua decisione, umanamente inspiegabile, destò tale meraviglia da rasentare lo scandalo.

santa-maria-giuseppa-rossello3Se non siamo generosi con Dio, egli non lo sarà con noi – avrebbe scritto più tardi la Santa. – Non si risponde all’amore che con l’amore “.

Ricevette infatti il premio della sua generosità e del suo amore, quando, nel 1837, il Vescovo di Savona accettò che l’ex-domestica si occupasse della gioventù femminile negletta materialmente e pericolante moralmente.

Si formò così una piccola compagnia di donne, animate da Maria Giuseppa Rossello, che aprirono due scuole popolari femminili e posero la loro fondazione sotto la protezione della Madonna della Misericordia, di cui si dissero “Figlie”.

Suor Maria Giuseppa ne fu l’economa, e la maestra delle novizie. A lei era affidata gran parte dei lavoro materiale. “La mano al lavoro, il cuore a Dio” raccomandava alle altre suore. E quando il compito sembrava troppo gravoso: “Fate ciò che potete: Dio farà il resto“.

Dopo due anni, contro la sua modestia, ella era a capo del piccolo istituto, riconosciuto ufficialmente da Carlo Alberto e aiutato dal Vescovo di Savona. “Se l’opera che noi intraprendiamo è di Dio, arriveremo a compierla” diceva Madre Rossello, senza mai scoraggiarsi.

In quarant’anni, grazie al suo tenace lavoro, le Figlie di Nostra Signora della Misericordia si moltiplicarono, moltiplicando la loro opera. Oggi, migliaia di suore, al di qua e al di là degli oceani, ricordano la loro fondatrice, morta nel 1880 e canonizzata nel 1949.

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Fontehttp://www.santiebeati.it/dettaglio/35600