Sant’Ugo di Lincoln

Sant’Ugo di Lincoln

Vescovo (ca 1140-1200) 17 novembre

santugo-di-lincolnSuo padre soldato, sua madre morì che aveva solo otto anni, a 15 prende i voti per poi divenire certosino. Si dice che avesse il dono come s. Francesco di parlare con gli animali. La sua fama di santità era tale , che percorrevano grandi distanze, anche i re per poter avere un suo consiglio.

Ugo nacque nel 1140ca. ad Avillon nel regno di Borgogna dove suo padre, Guglielmo, soldato famoso era signore del luogo; la madre Anna, morì quando il figlio aveva solo otto anni. Il bambino fu educato nel convento degli agostiniani a Villard-Benoit (dove anche il padre si ritirò, a quel punto) e a soli 15 anni pronunciò i voti come canonico agostiniano; appena fu ordinato diacono a 19 anni, iniziò a farsi conoscere come predicatore.

Presto gli fu affidata una piccola casa dipendente a Saint-Maximin e durante questo soggiorno accompagnò il priore a visitare il monastero fondato nel 1084 da s. Bruno (6 ott.), nel massif della Grande Chartreuse, a nord di Grenoble. Questa visita cambiò la vita di Ugo, subito attratto dal silenzio e dalla posizione isolata di quel luogo, oltre che dalla dedizione dei monaci. A dispetto del quadro allarmante fatto dal priore a proposito del rigore caratteristico della vita dei certosini, e nonostante la promessa fatta ai superiori di non lasciare Villard-Benoit, Ugo, dopo una profonda riflessione decise che quella promessa era stata fatta sotto pressione, e all’età di circa 25 anni ritornò alla Grande Chartreuse, dove indossò l’abito dei certosini.

santugo-di-lincoln2Gli scoiattoli e ogni specie di uccelli si raccoglievano nel piccolo orto fuori della cella, e sembra che Ugo abbia posseduto il dono di parlare con gli animali, come il suo più giovane contemporaneo S. Francesco d’Assisi (4 ott.). Dopo aver trascorso 10 anni nel monastero, fu nominato procuratore incarico che svolse per 7 anni, con l’incarico dell’accoglienza degli ospiti e del controllo dei fratelli conversi. Ebbe così l’opportunità di conoscere personalmente Pietro di Tarantasia, futuro papa Innocenzo V.

Per rimediare all’omicidio, avvenuto circa 10 anni prima di s. Tommaso Becket (29 dic.), il re d’Inghilterra Enrico II aveva cercato di fondare il primo convento certosino in Inghiterra a Witham, nel Somerset. Poichè l’impresa era fallita per l’inettitudine degli incaricati, e sentendo parlare di Ugo, Enrico II decide di chiedergli di intervenire nella conduzione del monastero appena fondato. Ugo riuscì a prendere in mano la situazione e a gestirla in modo ottimale grazie al suo tatto, consentendo così la fondazione del primo monastero certosino inglese.

All’inizio il monastero si era attirato l’inimicizia di molti che, grazie all’umiltà e all’evidente integrità morale di Ugo, cambiarono opinione e divennero candidati adatti a entrare in quell’ordine. La fama di Ugo inoltre, era tale che il popolo, (perfino il re, che aveva un profondo rispetto per lui e spesso soggiornava al convento) percorreva grandi distanze per giungere a chiedere il suo consiglio.

Nel 1186 il re Enrico II volle Ugo come vescovo della grande diocesi di Lincoln, che si estendeva dall’Humber fino al Tamigi, il quale accettò solo per ubbidienza al suo priore di Chartreuse.

santugo-di-lincoln3La sua opera come vescovo fu immensa, efficiente e coraggioso; ricostruì la cattedrale danneggiata dal terremoto, scelse canonici di valore a cui affidò gran parte del lavoro presso il popolo, disperso nel vasto territorio; riorganizzò le scuole di Lincoln, le quali in quell’epoca furono al secondo posto in Europa dopo quelle di Parigi.

Tenne sinodi, visite pastorali, viaggiò instancabilmente per amministrare i sacramenti ai tanti fedeli. Come giudice, carica che gli competeva, era famoso per la sua giustizia incorrotta; tre papi lo nominarono arbitro della Santa Sede in diversi casi dell’epoca, che vedevano anche vescovi inglesi in contesa fra loro.

Soccorse continuamente i lebbrosi, i bambini, gli oppressi, in particolare gli ebrei, per i quali rischiò anche la vita. Un mese all’anno si ritirava nel suo monastero di Witham e con grande sua felicità, viveva la normale vita di certosino, lavando anche i piatti, suo passatempo preferito; mantenne per tutta la vita la giurisdizione della certosa per decreto del Capitolo Generale.

santugo-di-lincoln4Pur essendo diventato amico personale di tre re inglesi e di uno scozzese, era intransigente nel difendere la libertà della Chiesa contro il potere secolare. Nonostante alcune scomuniche a diversi ufficiali reali, Enrico II lo inviò come ambasciatore in Francia nel 1188 per concludere un trattato di pace.

Nel 1200, su richiesta di re Giovanni, Ugo sottoscrisse il trattato di Le Goulet e mentre soggiornava in Francia, visitò per l’ultima volta la Grande Chartreuse, Cluny e Citeaux.

Durante il suo rientro a Londra, si ammalò gravemente di dissenteria e cecità. Dopo aver ricevuto il sacramento degli infermi il giorno del 19° anniversario della sua consacrazione come vescovo, restò infermo con gran pazienza ma soffrendo molto, per quasi due mesi; morì nella sua casa di Londra la sera del 16 novembre 1200.

Il funerale fu di una solennità eccezionale nella città di Lincoln, i re di Scozia e d’Inghilterra vollero l’onore di portare la sua bara. Subito dopo la sua morte, gli fu tributato un grande culto e nel 1220 fu canonizzato, primo santo certosino ad essere formalmente dichiarato tale, onore però sollecitato dalla diocesi di Lincoln.

Il 6 ottobre 1280 il suo corpo fu traslato nel nuovo e bellissimo “coro degli Angeli” nella cattedrale di Lincoln. Ma nel 1887 la tomba in cui si credeva vi fosse il suo corpo fu trovata vuota, ad eccezione di alcune vesti episcopali.

santugo-di-lincoln5Ugo di Lincoln, classificato “il più bel carattere sacerdotale conosciuto nella storia”, fu oggetto di raffigurazioni artistiche per tutti i secoli che hanno seguito la sua morte, in chiese, cattedrali, come pure in tutte le Certose d’Europa.

Esistono almeno 2 ritratti: uno si trova alla Certosa di Parigi ed è particolarmente venerato dalle madre dei bambini malati, mentre l’altro, di Francisco de Zurbaran, si trova a Cadice. In quest’ultimo, Ugo è rappresentato con un calice, con Gesù Bambino sopra, un riferimento a quando, proprio prima di uno dei suoi scontri con Riccardo I, ricevette il sostegno di un giovane sacerdote, che gli disse di avere avuto, durante l’elevazione del SS. Sacramento, la visione di Gesù bambino.

L’altro emblema di Ugo è un cigno, dato che, secondo Gerardo del Galles, uno dei cigno nella sua residenza di Stown aveva preso il cibo dalle sue mani, lo aveva seguito e fatto la guardia vicino al suo letto.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler; http://www.santiebeati.it/dettaglio/90539