SANTI CORNELIO E CIPRIANO

SANTI CORNELIO E CIPRIANO

Papa e vescovo, martiri (253/258) 16 settembre

santi cornelio e cipriano2La vita di questi due servi della Chiesa si interseca nel periodo della persecuzione di Diocleziano. Cipriano è il primo padre latino della Chiesa le cui opere sono sostanzialmente più teologiche che dogmatiche tanto che i suoi concetti restano validi nei secoli e viene ancora citato nei documenti del Vaticano II.

Cipriano  nacque a Cartagine nel 200 circa, in un periodo in cui la città era sull’orlo del declino, anche se la Chiesa stava rifiorendo. Cipriano alla fine divenne oratore, insegnante di retorica e legale nei tribunali; generoso, energico, senza compromessi, partecipò con tutto se stesso alla vita della città, pubblica e sociale. All’età di circa quaranticique anni, l’esempio di un anziano sacerdote di nome Ceciliano, cui fu grato sino alla fine, lo spinse a rivedere radicalmente la sua vita. 

La conversione di Cipriano fu completa: prima del battesimo pronunciò un voto di castità, che sembra abbia stupito i concittadini che lo conoscevano, poi con gran sacrificio rinunciò agli scrittori pagani che gli erano così famigliari per concentrarsi sulle Scritture e sugli autori cristiani. 

Nel 248 fu nominato Vescovo di Cartagine, ma poichè era riluttante ad accettare, tentò di lasciare la città, tuttavia, una volta persuaso di essere stato scelto dalla vasta maggioranza del popolo e da quasi tutto il clero, fu doverosamente consacrato e assunse l’incarico.

santi cornelio e cipriano1Con l‘elezione al trono dell’imperatore Decio (249-251); quando l’editto che costringeva tutti i cittadini a compiere sacrifici agli dei pervenne a Cartagine, molti cristiani furono troppo spaventati per ribellarisi, e si misero in fila per dichiarare la loro apostasia al magistrato e ricevere un libellus, o certificato, che l’attestasse. Nel frattempo, fu richiesta la morte di Cipriano, ma quando giunse il momento della condanna e del sequestro dei beni, si era già nascosto suscitando le critiche della santa sede a Roma, dove papa S. Fabiano (20 gen.) era appena stato ucciso, oltre a quelle del clero africano, tanto da essere sufficientemente costretto alla difensiva e sentire la necessità di giustificarsi scrivendo al suo clero.

In effetti, tuttavia, fu capace di governare efficacemente dal luogo in cui si era nascosto scrivendo molte lettere e incoraggiando il suo popolo, che ne aveva molto bisogno. Inoltre si assicurò che i sacerdoti si alternassero per far visita e amministrare loro i sacramenti.

Il candidato favorito alla successione di papa S. Fabiano era un sacerdote di nome Mosè, che si trovava in prigione, perciò il clero di Roma decise di rimandare l’elezione del nuovo papa. Nei successivi quattordici mesi, il clero intero governò la Chiesa, sotto forma di collegio, presieduto da un sacerdote chiamato Novaziano.

santi cornelio e cipriano4Alla fine scelsero un sacerdote romano chiamato Cornelio che aveva due grandi vantaggi: condivideva l’opinione moderata della maggioranza nella disputa che riguardava i cristiani che si erano allontanati dalla religione, nata in Africa e in cui era coinvolto anche Novaziano; inoltre godeva dell’appoggio del potente vescovo di Cartagine, S. Cipriano.

Dopo un fallito tentativo di Novaziano di mettere in dubbio la legalità dell’elezione, radunò i suoi sostenitori e si fece consacrare vescovo, provocando così uno scisma. La disputa, sorta mentre la sede di Roma era vacante, verteva su come la Chiesa si dovesse comportare nei confronti dei cristiani che, dopo aver rinnegato la loro fede per paura della persecuzione, si erano pentiti e desideravano tornare in comunione.

Novaziano si oppose alla riammissione dei cristiani pentiti. Cornelio, che era più compassionevole pensava che dovessero essere riammessi dopo aver fatto un’adeguata penitenza. Novaziano non lasciò perdere la questione, ma alla fine Cornelio ottenne l’appoggio di due vescovi africani molto importanti, S. Dionigi di Alessandria (17 nov) e Cipriano.

santi cornelio e cipriano5Nell’autunno del 251 convocò un sinodo a Roma, cui parteciparono sessanta vescovi, durante il quale Novaziano e i suoi sostenitori furono scomunicati (formarono una setta che sopravvisse fino al V sec.) e fu adottato un approccio più indulgente nei confronti dei cristiani pentiti, come parte dell’insegnamento della Chiesa.

Nel 252 la città fu colpita dalla peste, il popolo cominciò ad accusare i cristiani di aver provocato l’ira degli dei, e all’inizio del 253 si riaccese la persecuzione.

Le autorità, all’inizio riluttanti a condannare a morte Cornelio, poichè era una figura importante e aveva un seguito fedele, lo confinarono a Centumcellae (Civitavecchia); durante quest’esilio ricevette una lettera calorosa e incoraggiante da Cipriano, che si congratulava con lui per l’opportunità che gli era stata concessa di subire la persecuzione per Cristo e per il consolidamento della Chiesa romana intera.

La lettera termina con la richiesta di una preghiera: “Indipendentemente da chiunque di noi sarà preso per primo, da questo momento esprimiamo la nostra pietà in un ‘incessante preghiera al Padre per i nostri fratelli e sorelle“. Cornelio fu il primo a morire, nel giugno del 253.

Risultati immagini per santi cornelio e ciprianoNell’agosto del 257, l’imperatore Valeriano pubblicò il primo editto contro i cristiani, che in particolare ordinava a vescovi, sacerdoti, e diaconi di partecipare al culto pagano ufficiale. Cipriano rifiutò, fu portato davanti al console e fu esiliato.

Nell’agosto del 258 fu riportato a Cartagine, dove sembra sia stato condannato agli arresti domiciliari; il 14 settembre fu processato di nuovo, e al suo rifiuto di cambiare atteggiamento, fu condannato ad essere trafitto con una spada. In base ad uno dei resoconti sui processi e la morte che sono stati tramandati, fu seppellito nel “cimitero di Macrobio andidiano il procuratore, sulla strada per Mappalia, vicino alle cisterne”.

È il primo padre latino della Chiesa le cui opere sostanziali rientrano nella categoria della teologia pastorale piuttosto che dogmatica. Sono state tramandate molte sue lettere e qualche omelia, tredici trattati su una varietà di argomenti, e alcuni commentari biblici, da cui è possibile comprendere i suoi interessi: l’unità della Chiesa; il posto del vescovo servo di quell’unità, nella Chiesa locale; il ruolo dei sacramenti, specialmente quelli della Penitenza e dell’Eucarestia, nella vita cristiana. Molti di questi concetti restano validi nei secoli, e Cipriano è ancora citato nei documenti del Vaticano II.

San Cornelio è invocato come protettore dei bovini

San Cipriano è invocato contro la peste

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler