San Filippo di Agira

SAN FILIPPO DI AGIRA

Sacerdote esorcista (VII-VIII) 12 maggio

san filippo di agira1Dopo aver ricevuto da Dio il dono del miracolo e la forza di vincere le forze del male, svolse principalmente la sua missione ad Agira, cittadina siciliana. San Giovanni Paolo II disse di lui, che in mezzo a difficoltà e persecuzioni aveva «vissuto in semplicità ed integralità il Vangelo»

La vita di questo santo è stata scritta da un monaco di nome Eusebio, che si dice compagno di Filippo.

Nacque in Tracia, regione sud-orientale della penisola balcanica allora provincia romana, ai tempi di Arcadio imperatore romano d’Oriente (395-408) per un miracolo concesso ai suoi genitori che avevano perduto i tre figli nella piena del fiume Sagarino, mentre ritornavano a casa con il loro gregge. Venne offerto dal padre e dalla madre a Dio.

Fu istruito nelle discipline ecclesiastiche e anche nella lingua siriaca. All’età di ventuno anni venne a Roma, insieme al monaco Eusebio, ottenendo san filippo di agira3lungo il viaggio da Dio la fine della tempesta che minacciava di fare affondare la nave. A Roma, dopo avere ricevuto miracolosamente la facoltà di parlare in latino, venne consacrato presbitero.

Dopo essere stato ordinato sacerdote, ebbe l’incarico di evangelizzare la Sicilia centro-occidentale, dove gli abitanti, terrorizzati dall’attività eruttiva dell’Etna, continuavano a vedere nel vulcano una manifestazione del demonio, quindi si recò nell’isola stabilendosi ad Agira, in provincia di Enna, sempre in compagnia del fedele monaco Eusebio. Qui trovò riparo in una grotta fuori dall’abitato ov’erano tre colonne e tre gradini, tagliati da pietre perfette; là stava seduto, secondo l’abitudine.

Svolse con fervore apostolico il suo ministero sacerdotale fra le popolazioni siciliane, diventando celebre per i numerosi miracoli che operava, specialmente liberando gli ossessi dal demonio. L’agiografia del IX sec. ne descrive venti in vita e in morte tra i quali la guarigione di uno storpio, di una emorroissa, la resurrezione di un giovane presso la fontana Maimone di Agira, morto per un san filippo di agira2sortilegio del demonio, la liberazione di una giovane dalla possessione del demonio, e quella di dodici cittadini di Agrigenti da una condanna ingiusta. Uno dei più noti miracoli è la nascita del suo discepolo San Filippo diacono palermitano, venerato ad Agira come compatrono.

La lotta, le sfide e lo scontro anche fisico con il demonio sono nota caratterizzante nella iconografia. La tradizione leggendaria narra tra l’altro che San Filippo, legato dal diavolo da pesantissime catene se ne sia immediatamente liberato, mentre satana legato con i  suoi capelli o alcuni fili della sua barba, sia ricorso all’aiuto dei fratelli demoni dell’inferno, dove San Filippo li ha cacciati, ritornando nero per la fuliggine.

La tradizione ad Agira narra anche che dopo una lotta fisica in una grotta durata tutta una notte, il demonio sconfitto fuggi provocando un buco nella roccia che, pertanto, viene detta rutta pirciata (grotta bucata). Si narra altresì ad Agira che San Filippo vinse il diavolo nel lancio più lontano della roccia che ora si trova nella cappella detta Pietra di San Filippo. Lo storico Tommaso Fazello recatosi san filippo di agiraad Agira nel 1541 testimonia di avere assistito nella sua chiesa, nella giornata del 12 maggio, alla liberazione contemporaneamente di ben duecento indemoniati per lo più di sesso femminile.

Morì un 12 maggio del V secolo, l’anno non ci è noto ma va dal 453 al 457, aveva 63 anni.

Secondo la tradizione, fu sepolto ad Agira, dove le sue ossa hanno riposato per secoli. Sulla tomba fu costruita una chiesa a forma di croce su precisa indicazione del Santo da un suo nobile devoto della regione di nome Belisario. Il modello di vita di San Filippo fu assunto come esempio e praticato dai monaci che, secondo la loro tradizione, costruirono un convento accanto alla chiesa che custodiva le sue reliquie.

IL VIDEO DEI FESTEGGIAMENTI

san filippo di agira-processioneIl suo culto, fortemente radicato, è caratterizzato da intensa e profonda fede con manifestazioni particolarissime: ad Agira (viaggi dei devoti scalzi con grossi ceri votivi nella Processione del Perdono) a Calatabiano (discesa e salita di corsa dal castello, ‘a calata e ‘a cchianata); a Limina (il santo corre per circa 6 km e fa i “giri”/balla). Ma in tutta la Sicilia non esiste provincia che non abbia una chiesa dedicata a San Filippo di Agira. Gli altari o le cappelle a lui dedicati non si contano. Numerose sono le processioni e le manifestazioni devozionali, come l’offerta dei ceri durante la processione del 12 maggio, fatta dai fedeli che ritengono di avere ricevuto delle grazie.

Fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/91317