MADONNA DELLA CAMPANA

MADONNA DELLA CAMPANA

La prima domenica dopo Pasqua

Madonna della campanaDurante i festeggiamenti per la Madonna della Campana di Casarano (Lecce) i bambini vengono chiamati a sfilare in processione con i costumi tradizionali dalla parrocchia fin sulla collina dove sorge il santuario.

Il nome, Madonna della Campana, deriverebbe dalla particolare forma dell’altura sulla quale è sito il Suo santuario, a 160 metri sul livello del mare, ma non solo.

Secondo una prima leggenda, nel 1550, sulla collina c’era una masseria appartenente a Marcello D’Elia. Un giorno, mentre si eseguivano i lavori campestri con i buoi, uno di questi si fermò e non ci fu verso a farlo avanzare. Il mandriano cominciò ad avvertire un rintocco di campane ogni qual volta il bue dava segni di voler smuovere il terreno con la zampa destra anteriore.

All’indomani, alla luce del sole, si procedette a scavare in maniera più organizzata lì dove il bue, aveva già formato una piccola fossa a forma di croce. In molti invocavano già il miracolo, anche se a soli cinque metri circa di profondità, apparve ai loro occhi una specie di sarcofago in pietra leccese e, quando questo fu aperto, vi trovarono un’immagine della Madonna. Questa fu madonna della campana2chiusa in una rozza nicchia e collocata sul posto in modo da guardare il mare di Gallipoli e, per devozione, venne accesa davanti alla sacra effigie una lampada che ardeva ininterrottamente.

A questa fa seguito un’altra leggenda. Una sera molto burrascosa, una nave in balia dei venti furiosi era sballottata lontano, al largo, da violente altissime ondate. Il capitano aveva perduto l’orientamento. Il naufragio sembrava ormai inevitabile, la morte dell’ equipaggio sicura. Quand’ecco si scorge in lontananza una luce. Se c’è luce, si pensò, c’è terraferma. Il capitano si rivolse allora a Maria, stella del mare, e fece voto che, se fosse stato tratto in salvo, Le avrebbe eretto un santuario.

Dopo alterne vicende, raggiunta avventurosamente la spiaggia di Gallipoli, il comandante, da leale gentiluomo, mantenne la promessa. Si recò con dodici marinai al proprietario del suolo dove ardeva la lampada e chiese di volergli vendere un appezzamento adeguato per la costruzione di un tempio votivo. Il proprietario D’Elia, quando apprese la pia e generosa intenzione, cedette munificamente il Madonna della Campana1terreno occorrente, quale devoto omaggio suo personale alla Vergine.

Lasciando però da parte le leggende, attraverso i documenti dell’ archivio della Curia vescovile di Nardò, un documento datato 7 maggio 1565, attesta che in detta data la chiesa di Santa Maria della Campana in Casarano già esisteva ed era una cappella di un barone, piccola e mal tenuta. Solo nel 1656 venne ristrutturata e ampliata quale la possiamo ammirare oggi.

Secondo il frate cappuccino casaranese Luigi Tasselli il santuario di Santa Maria della Campana in Casarano fu fondato dai Greci, o al più tardi dai Normanni, e già sicuramente esisteva agli inizi del ‘300.

Fonti: http://www.carusa.it/SPIGOLATURE/CHIESA_CAMPANA/index.htm; http://www.italiamappe.it/arte_cultura/chiese_luoghi_religiosi/64579__Santuario-della-Madonna-della-Campanahttp://www.salogentis.it/2013/03/30/la-madonna-della-campana/