La Sacra Icona del Monte Athos

La Sacra Icona del Monte Athos

13 aprile

sacra icona monte AthosHa dell’incredibile la storia dell’icona della madre di Dio del  Monastero di Iviron sul monte Athos, dedicato alla dormizione di Maria. Iviron significa il monastero “degli Iberi”, ovvero gli abitanti dell’Iberia caucasica.

Il monastero è stato fondato nel 979. Le vicende della fondazione del monastero sono strettamente legate al burrascoso periodo che l’Impero bizantino attraversò alla morte di Giovanni I Zimisce. Un monaco presente presso la lavra di Sant’Atanasio, che prima di ritirarsi a vita monastica era stato un generale georgiano, venne sollecitato dal giovane monarca Basilio a accorrere in suo aiuto contro l’usurpatore Barda II Foca. Il monaco si chiamava Tornike Eristavi (Eristavi significa il Duca in Georgiano), egli dopo molte reticenze e sollecitato dai suoi compagni monaci, si recò presso il re georgiano David III e da lui ottenne un esercito di dodicimila cavalieri. Con questo esercito tornò in Cappadocia e nella battaglia di Pancaglia del 24 marzo 979 portò un decisivo supporto al giovane imperatore che riuscì a sconfiggere gli usurpatori.

monastero Ivron monte AthosTornike tornò alla Santa Montagna e con la ricompensa e l’appoggio dell’Imperatore iniziò la costruzione della lavra di Iviron. Fu aiutato nell’impresa da due suoi conterranei e parenti che prima di lui erano giunti presso Sant’Atanasio. Essi si chiamavano Giovanni e suo figlio Eutimio. Il padre fu il primo igumeno del nuovo monastero e suo figlio gli succedette alla sua morte. Iviron rimase un importante centro monastico georgiano fino al XVI secolo a cui fecero seguito monaci greci. Ancora oggi la biblioteca del convento possiede molte opere risalenti al periodo Georgiano.

L’icona della Madre di Dio (ora conservata nel monastero del Monte Athos) si trovava nella casa di una vedova cristiana durante il regno dell’Imperatore Teofilo. A causa della persecuzione iconosclasta l’icona venne requisita e l’immagine della Madre di Dio fu trafitta da una lancia. Nel momento in cui avvenne il sacrilegio però, dall’immagine cominciò a sgorgare sangue vivo, esattamente nel punto in cui era stata colpita.

sacra icona monte AthosLa vedova, temendo che l’immagine venisse distrutta, promise del denaro ai soldati imperiali implorandoli di non toccare l’icona fino al mattino seguente, nel frattempo cercarono di lasciarla andare in mare nella speranza che potesse essere salvata. Quando arrivarono i soldati il giorno seguente, videro l’icona galleggiare in piedi sull’acqua.

I monaci athoniti videro una colonna di fuoco sul mare che saliva verso il cielo. Giunti sulla riva trovarono la sacra icona, in piedi sulle acque. Un pio monaco del monastero Iveron, San Gabriele (12 luglio), aveva ricevuto in sogno la visita della Vergine di Dio che gli spiegava come comportarsi per recuperare la sacra immagine.  Camminando sull’acqua riuscì così a prenderla e a portarla in chiesa. I festeggiamenti presero il posto dello stupore e il clima generale di festa si tramutò in ringraziamento e lode.

Ma la storia non finisci qui, infatti, si sa che la Madonna ovunque sceglie il posto dove vuole stare e se quello che scegliamo non le piace lo cambia da sé. Così avvenne anche questa volta e l’immagine sacra dall’interno della chiesa fu trovata il giorno dopo sui cancelli del monastero. Ovviame come sempre avviene in questi casi si pensa ad un malintenzionato, che con un sacrilego vuole burlarsi di Dio. Fu dunque riportata in chiesa, ma si ripeté la stessa cosa per alcune volte.

immagineSan Gabriele ebbe nuovamente una visita della Santa Vergine che le chiese di far si  che l’icona venisse custodita dai monaci, in quanto desiderava essere la loro protettrice. A questo punto si decise di posizionare l’icona proprio dove voleva stare, ovvero sui cancelli del monastero. Proprio per questo l’icona della Madre di Dio viene chiamata  “Portaitissa” o “guardiana” .

Nell’ Akathistos, uno tra i più famosi inni liturgici del V sec. che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos o Genitrice di Dio, il quale resta il modello di molte composizioni innografiche e litaniche, antiche e recenti, troviamo questo passaggio:

Gioisci, O Beata guardiana che apri le porte del Paradiso ai giusti.

Se la tradizione vuole che la Madre di Dio conceda ai monaci la protezione sua e del suo Figlio fino a quando rimarrà l’icona al monastero, allo stesso tempo si ritiene che la sua scomparsa possa essere il segno della fine del mondo. 

L’icona Iveron è anche commemorata anche il 12 febbraio e il 13 ottobre, giorno del suo arrivo a Mosca nel 1648.

Fontihttps://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Ivironhttp://www.mariancalendar.org/appearance-of-the-iveron-icon-of-the-mother-of-god-mt.-athos-greece/

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