Ven. Sergio Bernardini e Domenica

Ven. Sergio Bernardini e Domenica

Sposi, Terziari francescani e Cooperatori Paolini – 27 febbraio 
Sergio(1882-1966) / Domenica:(1889 – 1971)

SergioBernardini_DomenicaBedonniFino alla fine hanno raccomandato ai figli di farsi santi. Nei loro cinquantadue anni di matrimonio hanno testimoniato come si possa crescere nella fede e nella vita interiore, testimoniando la fedeltà e la coerenza cristiana.

 

Sergio Bernardini, nato nel modenese il 20 maggio 1882, felicemente sposato dal 1907 e padre di tre bambini, in meno di quattro anni vede il mondo cadergli addosso: in rapida successione, ed a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, vede morire il papà, la mamma, il fratello, la moglie e i suoi tre bimbi.

Completamente solo nel 1912 e carico di debiti per le sette malattie e i sette funerali, emigra in America anche per sfuggire ai ricordi, trovando lavoro in una miniera statunitense. Ritorna però a casa appena un anno dopo, dichiarando, con sorpresa di tutti, di essere scappato perché aveva paura di perdere la fede in quella miniera.

uomo che pensaPer questo motivo, e anche perché in effetti Sergio si sta distinguendo per una vita cristiana davvero impegnata, il suo parroco pensa seriamente di avviarlo al sacerdozio, ma lui non si sente portato, anzi se ne sente indegno, continuando ad accarezzare il sogno di una famiglia, possibilmente numerosa, magari con qualche figlio missionario.

Qualcosa del genere sta pensando Domenica Bedonni, che ha sempre desiderato farsi suora, non trovando mai qualcuno che l’aiutasse a realizzare questo sogno. A 23 anni è giunta nella determinazione che, se non è diventata suora, ha comunque la possibilità di essere mamma di suore, e magari anche di preti, se solo le riesce di trovare un marito che la pensi come lei. Sarà il caso o, per chi crede, un disegno superiore, ma un bel giorno, quando uno zio le fa conoscere Sergio, appena rientrato dalla sua breve esperienza americana, scatta la scintilla ed è subito amore. Quest’uomo dalla fede autentica che le dà tanta pace e che, per di più, ha tutte le caratteristiche, anche fisiche, per piacere, l’affascina talmente che dopo appena pochi mesi di fidanzamento si lascia condurre da lui all’altare il 20 maggio 1914.

Coniugi_BernardiniArrivano i figli, uno dopo l’altro, senza tanti calcoli e tante previsioni: dieci in tutto, sei femmine e due maschi, e bisogna lavorare sodo per sfamarli tutti. Di farli studiare nemmeno si parla perché mancano i soldi, ma in quella casa anche i muri trasudano tenerezza e carità. La giornata inizia con la messa per tutti, anche quando si trasferiscono in aperta campagna e la chiesa è più distante; ma prima che si concluda c’è tempo per il rosario, per educare i figli alla fede, per i vespri, l’adorazione eucaristica e le adunanze perché Sergio e Domenica sentono il bisogno di nutrire la loro fede.

Il loro desiderio si realizza oltre misura, a dimostrazione che Dio non si lascia vincere in generosità: sei figlie su otto scelgono di farsi suora, una tra le Orsoline e cinque tra le Paoline di Alba, dove le accettano anche senza dote; i due maschi entrano dai Cappuccini e sono ordinati sacerdoti.

Domenica ripeteva spesso: «Dio ci ha tanto benedetti e non lo ringrazieremo mai abbastanza».

Sbaglia chi crede che in quella famiglia si vada in malora man mano che si riduce il numero delle braccia per lavorare nei campi: il necessario non manca mai e in soprappiù abbonda la fede per affrontare anche gli imprevisti, come le malattie o l’incendio, che nel 1922 distrugge mandria e fienile, costringendoli a ricominciare daccapo. In quella casa, Sergio-e-Domenicainvece, c’è sempre un piatto di minestra ed una pagnotta per tutti i poveri che vengono a bussare e anche durante la guerra quella porta si apre spesso e volentieri per nascondere, sfamare o confortare qualcuno.

E dato che la carità non è fatta solo di pane e minestra, come se non bastassero gli otto figli già donati al Signore, Sergio e Domenica nel 1963 “adottano” un seminarista nigeriano, pagando i suoi studi a Roma con la loro modesta pensione. Il Signore che non solo promette il centuplo, ma realmente lo dà, farà di questo loro figlio “adottivo” il vescovo di Ibadan in Nigeria ed attualmente anche Presidente della Conferenza Episcopale nigeriana, attualmente vescovo emerito di Smirne.

Papà Sergio si spegne il 12 ottobre 1966, dopo aver vissuto per 52 anni in straordinaria sintonia spirituale con la sua Domenica, che lo raggiunge in Paradiso il 27 febbraio 1971. Fino alla fine hanno raccomandato ai figli di farsi santi, ma è opinione comune che siano proprio loro, genitori straordinariamente ordinari e generosamente eroici, ad aver vissuto da santi, traducendo il vangelo nella loro vita di coppia.

Sia ai funerali di Sergio sia a quelli di Domenica presenziò una folla enorme di fedeli e di sacerdoti. La loro causa di beatificazione congiunta si è svolta nella diocesi di Modena-Nonantola dal 20 maggio 2006 al 18 maggio 2008. Con decreto datato 5 maggio 2015 Papa Francesco ha riconosciuto l’eroicità delle loro virtù cristiane, vissute nello stato coniugale, dichiarandoli Venerabili. Dopo i Beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi e i coniugi Martin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino, sono la terza coppia nella storia della Chiesa a ricevere questo titolo.

Assai prezioso è il testamento spirituale di Domenica, ormai vedova, che tramanda pure i pensieri del defunto marito:

Ven. Sergio Bernardini e Domenica«Tutte le cose mi parlano del Signore e mi portano a Lui. Baciando una rosa, bacio la bellezza di Dio. I miei figli sono la mia corona e i miei tesori. Oh, se potessi spiegarmi e farmi sentire da tutte le mamme del mondo, quale dono, quale grazia grande è l’avere dei figli e delle Vocazioni nella propria famiglia! Ho sempre desiderato che i miei figli facessero del bene al mondo, per la gloria di Dio. Ora chiedo che siate santi. Sono contenta di avere tanti figli, ma ne vorrei altri per avere altri Sacerdoti, altri Missionari. Nella sofferenza: coraggio. Il Signore ha poi tutta l’eternità per farci gioire. Ai figli missionari: Non dubitate, sono più che felice; benedetti figli che andate a fare del bene. Noi siamo con voi e vi aiutiamo tutti i giorni con le preghiere. Quando il Signore mi chiamerà nel suo Regno, dite a tutti la mia felicità con il suono di campane a festa. Devo tanto ringraziare il Signore delle molte grazie che ci ha fatto. Vivo volentieri per i miei figli: prego spesso Gesù che li assista in ogni momento. Me li avete dati, Signore: io ve li ho allevati, ma sono vostri. Benediteli. Gesù, la Mamma celeste e la mamma terrena vi benediciamo. Arrivederci in Cielo».

Fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/50600
Sito ufficiale http://www.coniugibernardini.it/index01.html

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