SERVA DI DIO M. CONSOLATA BETRONE

SERVA DI DIO M. CONSOLATA BETRONE

Religiosa piemontese (1903 – 1946) 18 luglio

SERVA DI DIO M. CONSOLATA BETRONEScrisse nel suo diario le rivelazioni di Gesù: “Dimmi, Consolata, che preghiera più bella puoi farmi? Gesù, Maria vi amo, salvate anime : amore e anime! Che cosa vuoi di più bello?” E ancora: “Io desidero un incessante Gesù, Maria vi amo, salvate anime da quando ti alzi a quando ti corichi.”

Saluzzo è diventata famosa negli ultimi anni per la comunità di un’altra straordinaria religiosa: suor Elvira, e Suor Maria Consolata, in principio Pierina Betrone nacque proprio a Saluzzo (Cn). Il padre panettiere si trasferisce ad Airasca (To) per gestire una trattoria. Proprio qui, un giorno del 1916, quando ha appena 13 anni mentre sbriga alcune commissioni per la madre, le sale alle labbra, con un’intensità mai provata, un’invocazione: “Mio Dio, ti amo”, sperimentando così una grande gioia.

Nel 1917, si stabiliscono a Torino dove si occupano di un negozio di consolata2pasta e granaglie. Pierina cresce con tanta voglia di pregare, di studiare e di lavorare, di far del bene al prossimo. Entra nella “Compagnia delle Figlie di Maria”, la benemerita associazione presente nelle parrocchie che ha educato cristianamente tante ragazze, coltiva progetti di amicizia con Gesù e di apostolato. Si affida alla Madonna nello spirito della “santa schiavitù d’amore” di San Luigi de Montfort, affinché la sua vita, nelle mani di Maria, possa essere davvero tutta un dono. È piuttosto dotata, bella e gentile.

L’8 dicembre 1916, festa dell’Immacolata, dopo la Comunione eucaristica, sente per la prima volta Gesù che la chiama: “Vuoi essere tutta mia?”. Risponde: “Gesù, sì”. Dai 14 ai 20 anni lavora nell’Azione Cattolica, prendendosi cura delle ragazze. A loro insegna a ripetere spesso: “Gesù, io ti amo”.

Pur attraversando un periodo di oscurità interiore non si scoraggia e leggendo un giorno sulla tomba di Don Bosco a Valsalice: “molti furono i chiamati, ma a loro mancò il tempo”, comprende all’improvviso che la sua ora è giunta.

santa teresina del bambin gesù

Santa Teresina del Bambin Gesù

Proprio quella sera, le capita tra le mani “Storia di un’anima” di Santa Teresa di Gesù Bambino, e comincia a leggerla. In quel momento, comprende la sua vocazione: “Sentii – dirà – che la vita d’amore di Santa Teresina potevo farla mia; questa santa avrei potuto imitarla. Ciò che più mi commosse fu la frase: “Vorrei amarlo tanto, Gesù, amarlo come non è mai stato amato!”.

È l’incontro decisivo: comincia a uscire dalla sua “oscurità. Il 26 gennaio 1925, entra tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, ma dopo poco più di un anno, si convince che non è la strada. Tenta un’altra esperienza di vita religiosa al “Cottolengo”, dove rivela la sua sete di nascondimento e di sacrificio. Neppure lì è la sua strada e nell’agosto 1928, ritorna con i suoi familiari.

25enne cerca ancora la sua via. Il 17 Aprile 1929, festa a quel tempo del Patrocinio di San Giuseppe, entrò nel Monastero delle Cappuccine di Torino, prendendo il nome di Sr. Maria Consolata in onore della Madonna Consolata Patrona di Torino, per essere lei stessa la Consolazione di Gesù e delle Anime. Da quel giorno, non sarà più sola: c’è la Voce di Gesù l’accompagna, l’ammaestra e la guida.

z_maria_consolata_betroneNei primi esercizi spirituali, in monastero, Gesù le dice: “Tu ti affanni per troppe cose… una cosa sola è necessaria: amarmi!” e le chiede un continuo atto di amore a Lui, con l’invocazione “Gesù, ti amo”. Consolata lo completerà così: “Gesù, Maria, vi amo: salvate anime”. In noviziato, dedita alla preghiera giorno e notte, alle piccole occupazioni quotidiane, impara a camminare sulle orme di San Francesco d’Assisi e santa Chiara.

Gesù le domanda: “Mi credi onnipotente e infinitamente buono?”. “Gesù, sì!”. “Ebbene, risponde Gesù, ti dono tutte le anime del mondo: esse sono tue… e come io mi moltiplico in ogni Ostia consacrata, così moltiplicherò la tua preghiera, i tuoi sacrifici a favore di ciascuna anima del mondo”.

La sua vita è molto semplice: prima, viene impegnata a dipingere e prende lezioni di pittura, ma presto passa ai lavori più umili e faticosi: portinaia, ciabattina, cuciniera, tuttofare del monastero. Obbedisce sempre, con il sorriso sulle labbra, anche quando le costa, anche quando il lavoro la sfibra. Tutto per amore, come atto di amore a Cristo, per la salvezza del mondo, a cominciare da quelli della sua famiglia.Suor_Consolata_Betrone--195x300

Consolata, tu non metti limiti nella tua confidenza in Me e Io non metto limiti alle mie grazie verso di te. In grembo alla Chiesa, tu sarai la confidenza” – le dice Gesù, nell’agosto del 1935. Poco prima le avevo detto: “Guarda il Cielo, Consolata”. “E nell’azzurro meraviglioso, scoprii una stella, la prima stella della sera. Mentre la guardavo, Gesù gridò forte al mio cuore: «Confidenza». Nient’altro”.

Consolata risponde sì continuamente: “Appena mi sveglio al mattino, comincio subito l’atto di amore e non lo interrompo mai!”. Questo è il suo unico proposito che rinnova ogni giorno, cercando in ogni cosa sempre “il più perfetto”, l’obbedienza assoluta, la dedizione totale di mente, cuore, fino a evitare ogni pensiero che non sia Gesù.

Tu appartieni alle piccolissime anime. Queste ti seguiranno nel darmi l’atto incessante di amore. Non saranno solo migliaia, ma milioni. A esse appartengono anche gli uomini. E alla tua morte, «le piccolissime» correranno a me, come un giorno, al tuo apparire sul piazzale San Massimo, correvano a te le bimbe più piccole”.

preghiera suor maria conslataIl 22 luglio 1939, si trasferì nella nuova fondazione di Moriondo lavorando senza sosta e offrendo tutto per la salvezza delle anime. Viene la guerra, terribile. Consolata si offre a Dio, vittima, per la pace, per le intenzioni del Santo Padre Pio XII, per la Chiesa, per i giovani al fronte. “Dammi le anime – prega come Don Bosco – e prenditi il resto”.

La guerra finisce. Nel novembre 1945, Suor Consolata è ricoverata in sanatorio: è un sacrificio enorme lasciare la sua cella, la preghiera davanti a Gesù Eucaristico. Ma offre i suoi ultimi sì a Dio: intensi, pieni. Quindi passa al San Luigi a Torino, tra gli inguaribili. Le restano pochi giorni di vita. Con le mani intrecciate al Rosario, Consolata ripete sino all’ultimo: “Gesù, Maria, vi amo: salvate anime”.

Il 3 luglio 1946, rientra al monastero di Moriondo. Pesa ancora 35 chili e ha solo 43 anni. Ha un sorriso meraviglioso e tutte vogliono SERVA DI DIO M. CONSOLATA BETRONE preghieravederla e salutarla, ora che è in partenza per il Paradiso. Seguono 15 giorni di agonia. Il 17 luglio, l’ultima sera della vita, Consolata desidera essere vegliata: è la prima e l’unica volta. Alle tre del mattino si gira verso l’immagine di Gesù e della Madonna che ha vicino e prega, in piemontese: “Gesù, Maria, aiutatemi, perché non ne posso proprio più”. Un’ora dopo, vede Lui. È quasi l’alba del 18 luglio 1946.

Dall’8 febbraio 1995, è in corso la causa di canonizzazione. Ora il suo corpo riposa dal 1956 nella Cappella del Monastero ed è meta di pellegrinaggi da ogni parte d’Italia e dall’Estero. Con lo stesso amore le sue consorelle continuano a trasmettere il messaggio che Gesù ha donato a Sr. Consolata e come Lei si chinano sulle necessità dei fratelli, con la sua stessa intensità e senza riserve.

La missione di Consolata è quella di narrare al mondo intero l’infinita Misericordia del Cuore di Gesù.  “Se una creatura di suor maria consolata betronebuona volontà, mi vorrà amare, e fare della sua vita un atto d’amore, da quando si alza a quando si addormenta (col cuore, s’intende) Io (Gesù) farò per quest’anima follie…

Ho sete d’amore, ho sete di essere amato dalle mie creature. Le anime per giungere a me credono che sia necessaria una vita austera, penitente…

Mi fanno terribile, mentre Io sono solamente Buono! Come dimenticano il precetto che vi ho dato”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il Cuore, con tutta l’Anima…

Per chi volesse approfondire consigliamo il Sito ufficiale

Fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/91097

 

One thought on “SERVA DI DIO M. CONSOLATA BETRONE

  1. Che bella storia,quando l’ho letta mi sono appassionato!Anch’io adesso faccio sempre l’atto d’amore la mattina,la sera,durante la giornata.E’utile e giova all’anima.

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