FESTA DELLA CORDA

FESTA DELLA CORDA

Monte Spineto  – 19 Luglio 1896

2DON ORIONELo spunto della festa è nato da un episodio che risale all’ormai lontano 19 Luglio 1896 quando Don Luigi Orione in atteggiamento di penitenza, decise di salire il monte con una corda al collo

 

È il 19 Luglio 1896 quando, essendo festa al Seminario vescovile di Stazzano, collocato a metà salita del Monte Spineto, mentre gli invitati stanno tutti pranzando, Don Orione per penitenza e per chiedere alla Madre di Dio la grazia dell’approvazione della nascente congregazione, si fa quasi trascinare, come fosse un giumento, da uno dei suoi ragazzi verso la cima, al Santuario della Madonna, con una corda al collo, sotto gli occhi meravigliati dei pellegrini.

Giunto alla sommità, dette libertà al giovane di svagarsi gustando il panorama, ed egli entrò nel Santuario. Credendo di essere solo, cominciò a parlare ad altra voce con la Madonna. Il sacrestano, che stava riposando, udito parlare ad alta voce, si affacciò dal finestrino che si apre all’interno del tempio e dalla sua cameretta montespineto3scorse il giovane prete che, stando quando in piedi e quando in ginocchio, conversava animatamente con la Vergine…

Ogni anno, in una domenica estiva, nel pomeriggio, si ripete tale avvenimento con fede e con devota preghiera.

Madonna di Monte Spineto, anche detta Madonna della colomba

Sentiamo come l’ex alunno Luigi Sasso ci racconta il fatto…

«Potevo avere 14 anni. Un giorno Don Orione mi disse: – Vieni con me: andiamo a Stazzano ove avrà luogo una cerimonia solenne. Sentirai anche delle buone musiche del nostro Renzo Perosi… -. Nella chiesa del Seminario di Stazzano affollatissima, assistetti allo svolgimento di riti religiosi, accom­pagnati da cori con musiche del maestro diventato poi celebre. Ad un tratto, Don Orione mi chiamò, invitandomi a seguirlo fuori della chiesa. Giunti sulla strada, estrasse dalle tasche dell’abito talare una corda, se la mise al collo, me ne affidò i capi, dicendomi di camminare in direzione del Santuario. Iniziata la ascesa, cominciò a pregare con grandissimo fervore.

festa della corda 1

Immagine relativa alla “Festa della corda” del 2013

Ebbi l’impressione che sentisse il bisogno di umiliarsi, di avvilirsi, di sottomettere tutto se stesso ad una volontà superiore. I radi passanti – era l’ora di mezzogiorno – guardavano stupiti l’insolito spettacolo, esprimendo, con gesti vari e con parole sommesse, i sentimenti che provavano: ora sì ora no, mi parve d’intuire che qualcuno fosse indotto a pensare ad un prete gravemente colpevole, al quale fosse stata imposta quella strana penitenza. Don Orione, tutto raccolto in se stesso, non vedeva, non sentiva nulla. Compiuta la salita, si entrò nel Santuario: si tolse la corda dal collo e andò a deporla sopra un altare. Dopo di che si uscì. Di questa cosa non si parlò più. Il fatto deve riportarsi al 1896».

Don Guido Vincenzo, l’allora Rettore del Santuario, aggiunge altri particolari: «il sacrestano del Santuario di Monte Spineto, certo Cappelletti Antonio, uomo di fede, buon cristiano ed incapace di mentire, mi raccontava che – nei giorni della festa per la consacrazione del Santuario del Sacro Cuore in Stazzano, una giornata afosa, il 19 luglio 1896 -, nelle prime ore del pomeriggio, verso le due, montespinetomentre riposava nella camera che aveva una finestra con la grata prospiciente nella chiesa – e dalla quale si può scorgere anche l’altare maggiore – fu scosso dal sonno per un parlar forte in chiesa. Incuriosito, si affaccia alla finestruola e vede Don Orione che, credendo di essere solo e non visto né udito, parla ad alta voce, un po’ in piedi e un po’ in ginocchio. Teneva una corda al collo.

II Santuario della Madonna era deserto, perché tutta la gente era affluita al vicino Santuario del Sacro Cuore, in occasione della festa di consacrazione. Un giovane lo aveva accompagnato. E da questi il sacrista seppe che Orione era venuto su ginocchioni per la salita e così pure aveva fatta la via Crucis. Dal parroco di Stazzano Don Alessandro Baldi mi è stato confermato il racconto di quel pellegrinaggio di Don Orione a Monte Spineto. Mentre il clero si era raccolto attorno ai Vescovi mentre pranzavano, Don Orione, festa-della-corda-6certamente digiuno, era venuto su a far penitenza e a pregare la Madonna e a umiliarsi».

Immagine relativa alla “Festa della corda” del 2013

  «Nel 1838 in refettorio della Casa Madre, a Tortona, avendo Don Sterpi citato questo fatto, presente Don Orione, questi rideva saporitamente al ricordo di quella che allora poteva essere giudicata una stranezza… Con quale spirito di penitenza lo saprà solo lui: certo fu grande lo stupore del chierico Sasso. La cosa poi, nel 1896, venne a conoscenza di molti, i quali facevano le più ampie meraviglie: alcuni non credettero vera la cosa, altri invece si radicavano maggiormente nella loro convinzione: – Don Orione è matto: questo fatto, unito agli altri, lo provava…».

b. Luigi Orione1

Don Luigi Orione

Non abbiamo la prova certa che sia stato questo suo atto di penitenza a donargli la grazia che aveva chiesto, ma di certo con il senno del poi, molti si sono ricreduti e hanno deciso di ricordare quel suo gesto con maggiore riverenza. Se questi sono i gesti di un pazzo… bisogna pur ammettere che sono tanti i “pazzi” che diventano santi!!

FONTE:  https://montespineto.wordpress.com/

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