LE QUATTRO TEMPORA

LE QUATTRO TEMPORA 

tempora1Cosa sono le Quattro Tempora e …sarà vero che proprio in questo periodo di penitenza è nato un prelibato quanto famoso piatto giapponese…?

Forse i nostri nonni ricordano di cosa si tratta, i genitori in parte, ma dubito che i nostri giovani sappiano dell’esistenza di questa pratica. In passato prima di ogni importante festa liturgica ci si preparava con digiuni e preghiere particolari, oggi l’unica cosa che si prepara è, solo se possiamo permettercelo, una bella mangiata, un dolce particolare, una visita a parenti o un bel viaggio per i più fortunati… Cosa ci ha fatto dimenticare questa pratica tanto cara a Nostro Signore? Lui stesso si preparava con digiuni e deserto tentazionipreghiere, invitava gli altri a fare altrettanto e specificando che solo attraverso digiuno e preghiera si possono ottenere grazie speciali.

Nel calendario liturgico della Forma Straordinaria del Rito Romano, le Quattro Tempora sono quattro distinti periodi di tre giornimercoledì, venerdì e sabatodi una stessa settimana approssimativamente equidistanti nel ciclo dell’anno, destinati al digiuno e alla preghiera.

Le quattro tempora cadono fra la terza e la quarta domenica di Avvento, fra la prima e la seconda domenica di Quaresima, fra Pentecoste e la festa della Santissima Trinità e generalmente la settimana seguente l’Esaltazione della Santa Croce, (14 settembre).

La Chiesa Cattolica prescriveva il digiuno in tutti i giorni delle Quattro Tempora e l’astinenza in ogni venerdì, e i fedeli sono invitati a confessarsi. Questa regola è tutt’ora seguita dai fedeli Cattolici che lo desiderano, ed in particolare per coloro che osservano il calendario liturgico del 1962.

La loro origine si deve cercare a Roma. Inizialmente erano tre tempora. Le tempora sarebbero state create dal papa Silicio (384-399), per op­porsi agli attacchi dell’eretico Gioviniano che nei suoi scritti e nella dottrina era contrario al digiuno (sarà condannato nel 390), ma anche per non imporre al popolo cristiano il digiuno continuoGirolamo 1 proprio degli asceti che san Girolamo difendeva e raccomandava tutto l’anno. D’origine romana quindi, le quattro tempora si sono diffuse con la diffusione della liturgia romana (Napoli, VII secolo; Inghilterra, VII-VIII; Gallia, Vili; Spagna, XI; Milano, con carattere penitenziale e non liturgico, XII secolo).

Preghiera, digiuno ed elemosina sono gli esercizi principali di questo tempo di penitenza: perciò preghiera e digiuno sono i due temi principali dei formulari delle quattro tempora. Vi si aggiungono altri temi che variano da un tempo all’altro con il variare del mo­mento dell’anno liturgico.

Ma, all’epoca di san Leone, si sottolineava soprattutto il legame esistente tra ciascuno delle tre tempora e il momento dell’annata agricola con la quale essi coincidevano. Le quattro tempora di quaresima sono le ultime create. Solo le quattro tempora di settembre hanno conservato integralmente il loro antico ordinamento.

LEONE MAGNO1
Papa San Leone Magno

Le quattro tempora sono tutte, tempi di preghiera e di digiuno che devono essere accuratamente distinti dai digiuni e dalle preghiere private, come san Leone esige espressamente. “Sono, egli dice, atti ufficiali della Chiesa, che fanno appello al «popolo cristiano» come popolo. Per questa ragione esse partecipano della «presenza speciale» di Cristo mediatore e godono, per questo, di una fecondità spirituale propria”.

I TRE GIORNI DI DIGIUNO 

La scelta del mercoledì e del venerdì non fu una novità; si trattava dei giorni antichi di stazione e di digiuno. La novità riguarda il sabato, oggetto, secondo il Liber Pontificalis, dell’intervento pontificio che ha dato origine alle tre tempora.

LE CELEBRAZIONI LITURGICHE

Al mercoledì e al venerdì, c’era la stazione (sinassi eucaristica = lettura dei libri sacri e celebrazione eucaristica). Nella notte dal sabato alla domenica si celebrava la veglia seguita dall’Eucaristia: era in realtà la messa della domenica e questa era dunque impropriamente chiamata dominica vacat. Quando vigilie ed eucaristia furono anticipate nella giornata di sabato, una messa fu celebrata nella mattina della domenica; i testi furono presi dalle ferie delle quattro.

temporaIL SEGNO

Ciascuna delle Quattro Tempora ha un segno adatto che, quale primizia stagionale, può essere offerto come gesto votivo, ed esattamente:

l’olio in inverno;

i fiori in primavera;

le spighe di grano in estate;

i grappoli d’uva in autunno.

LA TEMPURA GIAPPONESE

La tempura giapponese deve il suo nome alle Quattro tempora, tradizionalmente si fa risalire al secolo XVI, con i primi contatti tra i giapponesi ed i marinai portoghesi che recavano con loro missionari cristiani; poiché in questo tempo i cattolici mangiavano solo verdure e pesce e si dedicavano alla preghiera chiesero ai locali di preparare loro un piatto adatto alle tempora. Da qui il termine tempura che i giapponesi utilizzano ancora oggi per questo piatto. Un’altra origine del nome la fa risalire al portoghese tempero: condimento, spezia

Fontihttp://www.maranatha.it/Feriale/tempora/temp.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Quattro_tempora