MADONNA DEL BAGNO

Madonna del Bagno

(Castiglion Fiorentino – Arezzo) – 1a domenica di giugno

madonna del bagnoA Noceta, a pochi chilometri da Castiglion Fiorentino in Val di Chio sorge il Santuario di Maria Ausiliatrice detta del Bagno, tra due colline, in un terreno aspro e sassoso. Anche qui a seguito di un’apparizione della madonna a due pastorelle sgorgò una sorgente miracolosa. 

La prima notizia storica sicura, riguardante il Santuario, è documentata nel “Libro dei Partiti” del Comune di Castiglion Fiorentino nell’anno 1527, che ci permette di ricostruire l’avvenimento. Si narra di un’apparizione della Madonna a due pastorelle. La Signora chiede loro di costruire una cappella. In quell’occasione sarebbero scaturite delle acque che divennero subito strumento di innumerevoli prodigi per gli infermi, che accorrevano da ogni parte.

Nell’anno 1200 circa, due giovani pastorelle, mentre sorvegliano il loro gregge, sono solite cantare semplici ed ingenue lodi attorno ad una edicola sulla quale è dipinta l’immagine della Madonna. Improvvisamente uno splendore le scuote, e tra la luce abbagliante appare loro una Signora maestosa e regale. Le due fanciulle, spaventate, stanno per darsi a precipitosa fuga, quando una voce amorevole le rassicura e dice loro:

madonna-del-bagno-castiglion-fiorentino«Figlie mie, non temete! Io sono Maria, la Madre di Dio, che volendo estendere a questi luoghi la mia speciale protezione, desidero aver qui eretto un tempio, modesto, ma che attesti la mia presenza ed il soggiorno della mia Virtù. Andate e dite ai vostri genitori che palesino il mio desiderio ai Reggitori del vicino Paese». 

Le fortunate ragazze narrano quanto hanno visto ed udito ai propri genitori i quali ne riferiscono immediatamente alle Autorità di Castiglion Fiorentino, che però, come è naturale, non prestano fede alcuna alla pia narrazione. L’Apparizione si ripete una seconda ed una terza volta. Questa ultima volta, quasi a conferma della richiesta, si aggiunge l’improvviso scaturire di una fonte d’acqua limpidissima.

La notizia delle diverse Apparizioni e più ancora della comparsa della sorgente, si diffonde in un baleno. La gente accorre in massa, constata la verità di quanto è stato riferito ed i Reggitori del Comune devono riconoscere per vero quanto accaduto. Quasi a riparare la primitiva incredulità, pongono subito mano alla costruzione di una modesta Cappella, nella quale racchiudono l’edicola davanti alla quale le ragazze hanno pregato. Viene pure costruita una piccola vasca per raccogliere le acque della prodigiosa sorgente, che subito si manifestano miracolose. I numerosi ex-voto di cui la Cappella è ripiena, ne danno testimonianza.

madonna-del-bagno-fNon è possibile sapere quale fosse l’Immagine riportata nella edicola. Quella attuale, in terracotta, rappresenta la Madonna seduta, con sulle ginocchia il Bambino benedicente, circondata da Angeli. Secondo un’antica tradizione, sarebbe opera del celebre pittore Andrea Sansovino, che nel 1513 fu a Castiglion Fiorentino al seguito del Papa Leone X. Di lui sarebbero anche le due statue, genuflesse in atto di devota venerazione, rappresentanti le due pastorelle, che si ammirano ai lati dell’altare.

Nel 1523, essendo ormai la modesta Cappella incapace di contenere i fedeli che accorrono da ogni parte, le Autorità del Comune ed il popolo tutto di Castiglion Fiorentino decidono di erigere, ad una distanza di circa venticinque braccia, una nuova chiesa più ampia e maestosa. Prima ancora che essa sia ultimata, vi è trasferita l’Immagine della Madonna, ma il giorno dopo, l’Immagine è ritrovata al suo solito posto. Questo fatto si verifica per ben tre volte, per cui si ritiene essere volontà della Madonna rimanere dove era apparsa e dove aveva fatto scaturire la sorgente prodigiosa.

Madonna del Bagno1Pertanto l’anno seguente, il Vescovo di Arezzo, Monsignor Francesco Minerbetti, con grande solennità e concorso di popolo, incorona di propria mano la venerata Immagine. Da allora, ogni anno, la prima domenica di giugno, le Autorità, il Clero ed il Popolo di Castiglion Fiorentino si recano processionalmente ad assistere alla Festa della Madonna del Bagno. La devozione verso la Madonna del Bagno cresce per le tante grazie che ricevono quanti vi accorrono, bevendo o bagnandosi con viva fede in quelle acque prodigiose.

Inoltre, un nuovo e più sorprendente prodigio, attestato dagli scrittori del tempo, inizia a manifestarsi. Nella notte del sabato, per vari anni, gli abitanti del villaggio della Noceta, vedono dalla sommità della Cappella della Madonna, sprigionarsi raggi luminosi, che si diffondono all’intorno rischiarando a lungo il Santuario e le sue adiacenze. Inizia subito un’altra devota usanza: molti, da vicino e da lontano, accorrono, in giorno di sabato, con grande devozione ed umiltà a visitare la Madonna del Bagno, ricevendone grandi grazie.

Ma resta sempre il problema dell’eccessiva ristrettezza della Cappella primitiva! Dopo un primo ingrandimento ad iniziativa di due sacerdoti, cugini fra loro, Tommaso e Ridolfo Schiani, la devozione dei fedeli e l’ardore del Rettore di quel tempo, si accingono alla difficile impresa di costruire una nuova Chiesa;Santuario_della_Madonna_del_Bagno di essa è posta la prima pietra il 1° aprile 1875, ed è aperta al culto pubblico il 14 agosto 1887. La nuova Chiesa dunque, è frutto della pietà dei fedeli delle diverse parrocchie della nobile terra di Castiglion Fiorentino, e più specialmente delle offerte e della mano d’opera dei fedeli di Noceta, animati dalla generosità del loro parroco, che impiegò nella santa iniziativa ogni suo avere.

L’usanza di bere o fare il bagno nelle sue acque è certamente antica. Questo santuario rappresenta quindi la piccola Lourdes della Val di Chio. Sorge in un luogo incantevole. La rupe, circondata da un mare di verde, custodisce da sette secoli l’eco dell’amoroso invito a onorarla, rivolto dalla Vergine alle pastorelle.

Fonti: Rivista “Maria Ausiliatrice“, gennaio 2007 – www.donbosco-torino.ithttp://www.mariadinazareth.it/apparizione%20castiglion%20fiorentino.htm