Beata Cristina di Stommeln

BEATA CRISTINA DI STOMMELN

Mistica e beghina(1242-1312) 6 novembre

Cristina di StommelnUno dei casi più straordinari di tutta la agiografia: estasi, visioni e la stigmatizzazione, come pure le spaventose tentazioni e attacchi del demonio che si potrebbero ritenere leggendarie, se non fossero testimoniate  soprattutto  dal dotto teologo Pietro di Dacia, discepolo di S. Alberto Magno.

Il padre di Cristina era un prospero agricoltore che si preoccupò che la figlia ricevesse una certa educazione; sebbene Cristina non sapesse scrivere, riusciva tuttavia a leggere il salterio. Nel breve racconto della sua gioventù, scritta dal suo parroco, Johannes, sotto dettatura, Cristina afferma che La Vergine Maria in persona all’età di nove anni le apparve e le insegnò la sequenza allo Spirito Santo. A dieci anni, le apparve Gesù che le disse:

“Come Maria è stata predestinata nella mia saggezza per essere mia Madre, così tu lo si stata per essere la mia sposa. Ma bisogna che tu soffra molto”

A tredici anni scappò a Colonia per diventare una “beghina“, (Comunità che ebbe origine intorno al 1170 in Belgio, le aderenti fanno voto di povertà, castità e obbedienza, ma solo temporaneamente, alcune di esse lasciano la comunità per sposarsi; trascorrono il tempo in preghiera, visitando i malati e facendo lavori di cucito e ricamo) Visse la sua vita ecclesiastica nel più assoluto e totale nascondimento, indossando un ciliciodormendo sulle panche o sulle pietre e digiunando sempre a pane e acqua.

BEATA CRISTINA DI STOMMELNIl Venerdì restava ore ed ore distesa a braccia aperte, raccolta in preghiera per il suo Sposo. Una notte mentre invece di dormire era raccolta in preghierale apparvero come angeli splendenti, tanti demoni che suonavano le trombe, essi però travestiti di angeli, sembravano fossero venuti per renderle omaggio,  e la beata Cristina, illuminata dallo Spirito Santo, non si distrasse.

Un giorno in chiesa, cadde in un riposo che durò tre giorni. Tutte le sue consorelle credettero si trattasse di problemi fisici, infatti la portarono in ospedale. In seguito, spaventate e forse indispettite dalla sua devozione e austerità eccessiva, cominciarono a pensare che fosse isterica e Cristina fu costretta a tornare a casa.

A venticinque anni, incontrò un giovane domenicano, Pietro di Dacia, e diventarono subito amici; durante il loro primo incontro alla presenza di altri, Cristina fu scaraventata qua e là nella stanza, e sentì i piedi trafitti da un’entità invisibile. Nei due anni successivi, P. Pietro trascrisse accuratamente tutto ciò di cui fu testimone, dall’estasi ad altre manifestazioni francamente repellenti.

P. Pietro lasciò Colonia nel 1269, di conseguenza Cristina iniziò a corrispondere con lui attraverso il parroco, P. Johannes, che talvolta aggiungeva dei commenti personali; da queste lettere sembra che le visioni bizzarre e talvolta violente continuassero (non erano limitate a Cristina, ma colpivano anche coloro che le stavano vicini, e lei stessa le attribuiva a BEATA CRISTINA DI STOMMELN2Satana). Suo padre è stato colpito con pietre sulla testa e le braccia, il suo amico, il benedettino Brauweiler fu gravemente morso da denti invisibili, mentre un teschio, si muoveva nell’aria legandosi intorno al collo di un servo. Anche dopo la morte del parroco, otto anni dopo, allorché il ruolo di amanuensi fu svolto da un insegnante locale, suo omonimo, e da quel momento il racconto diventa drammatico.

La grande mistica ebbe estasi ed apparizioni e proprio nel 1269 ricevette le stimmate, che divenivano visibili in certi periodi dell’anno, sulle mani e sui piedi; provata per tutta la vita da molte sofferenze, sopportate guardando sempre al valore della Croce. Scrisse a Padre Pietro di Dacia che:

“[il diavolo] rode la sua [Christina] carne come un cane, e morsi su grandi pezzi, brucia i suoi vestiti dopo la sua pelle, mentre lei li indossa, e si mostra a lei in forme orribili. ”

“Tre volte,” dice P. Giovanni , “è stata trascinata dal suo letto, una volta sul tetto della sua casa e due volte ad un albero nel giardino in cui è stata lasciata legata.” P. Giovanni stesso la slegò, in presenza di sua madre e di altri.

Non esiste alcuna prova evidente dagli avvenimenti narrati nelle lettere, tuttavia due brani importanti suggeriscono che, a meno che il maestro non abbia inventato queste assurdità, cosa improbabile date le circostanze, Cristina le aveva in ogni caso riferite mentre era in stato di trance o in qualche altro stato anormale, e poi il maestro aveva colmato le lacune. Le informazioni sulla vita di Cristina terminano nel 1288, con la morte di p. Pietro, anche, se visse per altri ventiquattro anni, prima di morire nel 1312 a settant’anni; fu venerata immediatamente come santa e le reliquie furono trasferite prima a Niedeggenpoi, nel 1569, a Julich, dove si trovano tuttora.

Cristina di Stommeln1Il Certosino Padre Lorenzo Surio morto a Colonia nel 1578 nella sua  opera «De Probatis sanctorum Historiis»  pubblicata a Colonia negli anni 1570- 1575, racconta fra le altre cose riguardanti la Beata Cristina von Stemmeln:

«Quando, dopo la sua dipartita, l’anima di Cristina comparve davanti all’eterno Giudice, questi le propose di scegliere se voleva subito entrare nella Gloria eterna che essa aveva sicuramente meritato, o se invece voleva ritornare ancora una volta alla terra e colà continuare ancora per altri anni la sua vita di penitenza a conforto delle povere anime. Che cosa fece la Santa? Senza alcuna esitazione scelse la seconda proposta e subito il Signore la fece ritornare ancora in vita con grande mera- viglia di coloro, che stavano addolorati attorno al suo cadavere e già stavano pensando al suo funerale. La Beata però non solo continuò nella sua vita di penitenza di prima, ma aumentò ancora le sue già inaudite penitenze tanto da toccare quasi il limite dell’incredibile»

Qualcuno pensa che in un caso come il suo la venerazione sia fuori luogo, ma la sua santità è qualcosa di indipendente dal tipo di dono soprannaturale e dai fenomeni fisici anormali di cui fece esperienza; nel confermare il culto, la Chiesa e più precisamente San Pio X, il 22 agosto 1908, non ha parlato di questi avvenimenti, riconoscendo invece la santità evidente della sua vita.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butlerhttp://www.carloacutis.com/InfernoPurgatorioParadiso/Purgatorio/PURGATOIRE-web-Stommeln.html 

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