S. M. Michelina e B. M. Incarnazione del S. Cuore

S. M. MICHELINA E B. M. Incarnazione del S.Cuore

S. M. Michelina del SS. Sacramento e B. M. Incarnazione del Sacro Cuore (1809-1865) (1820-1886)  24 Agosto

S. Maria Michelina del SS. Sacramento e  la B. Maria Incarnazione del Sacro CuoreLa prima fondatrice della congregazione delle Ancelle del Santo Sacramento e della Carità, in continua adorazione e in soccorso alle  prostituteLa seconda  infaticabile campionessa dell’educazione e della difesa delle donne fu la prima a istituire scuole, orfanotrofi e asili per donne nel centro America.

Maria Michelina Desmaisières nacque a Madrid nel 1809. La madre morì quando ancora era giovane, e Maria resistette alle pressioni perché accettasse il matrimonio. Aveva il titolo di viscontessa e visse per alcuni anni con il fratello che era ambasciatore spagnolo a Parigi e a Bruxelles. A causa della sua posizione doveva partecipare a ricevimenti, balli, andare a teatro, e così via. Le persone molto pie a quell’ epoca pensavano che questo tipo di vita non fosse compatibile con la santità. Sarebbe stata una donna esemplarmente devota, come moltissime altre, se fosse restata nel mondo, al quale apparteneva con pieno diritto. Se non che, un giorno, la signorina Desmaisières, ebbe un’esperienza che oggi diremmo « scioccante »; una di quelle esperienze che di solito, a quei tempi, venivano prudentemente risparmiate alle persone del suo sesso, della sua età e della sua condizione. Visitò, a Madridun ospedale popolare, restando dolorosamente colpita non solo dalle condizioni sanitarie dei pazienti, ma soprattutto dalla miseria morale degli infelici ospiti, delle donne in particolare.

Sia come protezione contro le presunte tentazioni del mondo in cui viveva, che come mortificazione perché vi partecipava. Maria Michelina non solo riceveva la comunione tutti i giorni ma indossava quello che le fonti definiscono uno «strumento di penitenza» (poteva essere qualsiasi cosa, da un abito scomodo a oggetti dolorosi) sotto i vestiti (non possiamo dire quale fosse la vera causa di questo auto-tormento; in ogni caso, si riteneva che portasse alla santità). Fortificata in questo modo dedicava il resto del S. Maria Michelina del SS. Sacramento e  la B. Maria Incarnazione del Sacro Cuore1suo tempo alle opere buone: insegnava agli ignoranti, aiutava le prostitute o le donne indifese che sarebbero potute finire sulla strada e prestava aiuto ai poveri e agli ammalati.

Quando ritornò in Spagna diede vita a diverse organizzazioni che compivano lavori simili, per rieducare e riabilitare quelle donne che la società del tempo condannava senza far nulla per aiutarle. Una casa dedicata alla Vergine dei Dolori e diretta, o meglio servita, oltre che da Maria Michelina Desmaisières, da altre sei nobili e volonterose dame.

Non era un’opera facile, e in breve tempo la fondatrice vide dileguarsi le sue personali sostanze, insieme con le sei collaboratrici, volonterose, ma non eroiche. Soltanto Michelina non si perse d’animo, decidendosi a prendere l’abito religioso e fondando un nuovo istituto, dove si adorava il Santissimo Sacramento e si soccorrevano le « figlie della strada », la congregazione delle Ancelle del Santo Sacramento e della Carità che aiutava le prostitute. Venne eletta madre generale nel 1859.

La Santa Sede approvò l’istituto per cinque anni durante la vita della sua fondatrice e lo riconobbe ufficialmente poco dopo la sua morte. Nel frattempo si era diffuso largamente. Nel 1865 madre Michelina era in viaggio verso Roma per ricevere l’approvazione definitiva, quando si ammalò di colera a Valencia, dove si era recata per aiutare le sue sorelle che si prendevano cura dei malati. Sebbene fosse sempre sopravvissuta alle altre epidemie, questa volta soccombette, e il 24 agosto morì. Venne canonizzata nel 1934.

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Maria Vincenza Rosai Vàsquez, la prima guatemalteca a essere beatificata, nacque a S. Maria Michelina del SS. Sacramento e  la B. Maria Incarnazione del Sacro Cuore2Quetzaltenango, capitale del Guatemala, il 26 ottobre 1820. I suoi genitori, benestanti, Manuel de la Encarnación Rosal e Leo­cadia Gertrudis Benitez le offrirono un focolare cristiano. A causa della mancanza di scuole nel vicinato la prima educazione la ricevette in famiglia.

In questa fase ebbe particolare influsso su di lei la maestra, che le insegnava a leggere e scrivere ed i primi elementi di una vita di fede. Sino agli ultimi anni di vita, la beata ricordava il suo primo incontro con Gesù nella Prima Comunione. Fu attratta dalla Sua perenne presenza nel tabernacolo e tutta la sua vita fu spiccatamente eucaristica. Soltanto all’età di 15 anni si sentì maggiormente attratta dalla vanità che dalla fedee così scrive: « Compiuti i quindici anni e trovandomi in questo tempo immersa nelle vanità, una mia sorella, temendo la mia perdizione, mi diceva che approfondissi le promesse battesimali e mi spie­gava qualcosa di quanto esse contenevano facendo nascere in me qualche rimorso… Mi proponevo di emendarmi ». L’1 gennaio 1837 si aggregò alle Suore di Betlemme, fondate da s. Pietro di Betancur (25 apr), prendendo il nome di Maria Incarnazione del Sacro Cuore. Si accorse, però, che le sorelle si allontanavano dai princìpi della loro chiamata e si trasferì nel convento delle Cataline, ma non lo trovò di suo gradimento e ritornò alle Suore di Betlemme.

Fu istituita priora nel 1855 e riformò le costituzioni per riportarle allo spirito originario. Questo irritò alcune delle suore più anziane e costrinse Maria a trovare un nuovo “beaterio”, come erano chiamati i conventi, a Quetzaltenango nel 1861. Qui fu in grado di guidare una comunità riformata, veramente dedicata all’orazione, S. Maria Michelina del SS. Sacramento e  la B. Maria Incarnazione del Sacro Cuore3in particolare alla preghiera di riparazione al Sacro Cuoreal quale era dedicato il giorno 25 di ogni mese. Diede anche l’avvio a due scuole nella capitale, ma la sua opera fu interrotta quando il presidente Justo Rufino Barrios (1873-1885) iniziò l’espulsione degli ordini religiosi. Partì, allora, per il Costa Rica, dove diede vita alla prima scuola per donne nel paese, e poi in Colombia, dove aprì un orfanotrofio e un asilo per donne, nella città di Pasto. Spostandosi, poi, in Ecuadoristituì le Suore Betlemite a Tulcàn e Otavalo.

Questa infaticabile campionessa dell’educazione e della difesa delle donne morì il 12 agosto 1886 cadendo da cavallo sulla via di ritorno da una delle sue fondazioni in Ecuador. Era la sera della festa delle sofferenze del Sacro Cuorealla quale aveva ispirato il suo istituto. Il corpo rimasto incorrotto, per evitare il pericolo di profanazione da parte dei rivoluzionari, fu traslato nel Colegio del Sagrado Corazdn de Jesùs, calle 43 No. 17 A-34 La Colina, Pasto, Narifio, Colombia. E stata beatificata da Giovanni Paolo II il 4 maggio 1997 insieme con altri quattro, tra cui il primo zingaro beatificato, Ceferino Giménez Malia (8 ago.). Le Suore Betlemmite ora operano in Italia, Spagna, Africa, India, U.S.A., Centro America, Venezuela, Ecuador e Colombia. La casa generalizia si trova a Bogotà.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler http://www.immaginettesacre.it/Sante/MariaMicheladelSS.Sacramento.htm /http://www.igw-resch-verlag.at/santibeati/index.html?http://www.igw-resch-verlag.at/santibeati/vol4/rosal.html