San Luigi IX

San Luigi IX

Re di Francia (1214-1270) 25 agosto

San Luigi IX, re di Francia 3Luigi IX, re di Francia, cercò di diventare il sovrano cristiano ideale. Si dice che avesse l’innocenza di un bambino che non gli impedì comunque di avventurarsi in terribili crociate. Fondatore della Sorbona, portava sotto gli abiti regali il cilicio.

Sicuramente fu una figura affascinante in senso storico-romantico e un attore fondamentale sulla scena politica nazionale e, in un certo senso, mondiale, poiché fu coinvolto non solo negli interessi della Francia e dell’occidente latino, ma anche dei tre grandi imperi di Bisanzio, dell’islam e dei mongoli  (o tartari) che stavano affrontando un periodo di declino (il potente conquistatore Genghis Khan, da molti considerato l’anti-Cristo oltre che l'”anti-Luigi” dell’epoca, morì infatti nel 1227). La monarchia borbonica ha esaltato Luigi come un sovrano cristiano, mentre la Terza Repubblica lo ha lodato per le sue doti di moderazione, calma e giustizia.

Era il figlio di Luigi VIII e di Bianca di Castiglia, la regina per metà di sangue inglese, figli di Allfonso di Castiglia e di Eleonora di Inghilterra. Usufruì della ricchezza economica accumulata dal nonno, Filippo Augusto, e di proprietà redditizie. Nacque (o venne battezzato) a Poissy il 25 aprile 1214. Il padre morì quando aveva dodici anni, l’8 novembre 1226, e fu la madre a governare il paese fino a che Luigi non raggiunse la maggiore età. Fu incoronato a Reims il 29 novembre 1226. Tra il 1227 e il 1234 alcuni baroni fomentarono una rivolta contro la monarchia, ma nel 1234 alcune morti improvvise, l’abbandono dei sostenitori più potenti e le astute manovre della regina e dei consiglieri regali gli assicurarono un potere sicuro e solido. Da parte sua egli diede prova di intraprendenza: già nell’anno 1230, all’età di soli quindici anni, condusse tre campagne: due in Occidente contro il conte di Bretagna e i suoi compagni e una in Champagne, a est.

san luigi ixSposò Margherita, figlia maggiore di Raimondo Berenguer, conte di Provenza, a Sens, il 27 maggio 1234. Con le nozze la monarchia francese arrivò alle rive del Mediterraneo, ed Enrico III d’Inghilterra, sposato alla secondogenita di Raimondo, Eleonora, divenne cognato di Luigi. Luigi e Margherita ebbero undici figli: cinque maschi e sie femmine. Il primo figlio nacque nel 1240, sei anni dopo il matrimonio. Non si sa se ci furono figli nati morti o bambini morti prima di quella data. Luigi fu unto re nel 1235 e in quell’anno prese in mano il governo del regno, anche se la madre continuò a esercitare una grande influenza.

Nel 1239 incluse le terre di Macon nei suoi possedimenti e nel 1242-1243 sconfisse Raimondo VII di Tolosa e diversi altri signori del sud, riuscendo a consolidare il suo potere su Nimes-Beaucaire e Béziers-Carcassonne con la pace di Loris. Si dice che sia stato il responsabile dell’annientamento dei catari, che considerava una minaccia per l’unità nazionale, ma il loro declino fu dovuto principalmente all’azione della Chiesa e dell’Inquisizione e ancora di più agli effetti inevitabilmente auto-limitanti della dottrina catara. Alcuni storici sostengono che in realtà Luigi promosse i benefici di una pace duratura nel sud della Francia dopo campagne crudeli e contrasti ormai insopportabili.

Nel decennio del 1240 l’Europa fu minacciata da potenti nemici del cristianesimo e dei regni cristiani nel marzo e aprile 1241 le tremende scorrerie dei mongoli in Europa centrale diffusero il San Luigi IX, re di Francia 5presagio di una catastrofe imminente. Nell’ottobre 1244 i cristiani della Palestina furono sconfitti dai musulmani vicino a Gaza. Nel dicembre dello stesso anno, mentre era ammalato (probabilmente di una grave forma di dissenteria), Luigi prese la pesante decisione di condurre una crociata in Terra Santa. I consiglieri e i nobili erano contrari, ma Luigi fu irremovibile: aumentò le tasse sui benefici ecclesiastici per raccogliere fondi sufficienti e il 12 giugno 1248 s’imbarcò per Cipro, dove arrivò il 18 settembre e dove duecento cavalieri inglesi guidati dal conte di Salisburgo si unirono a lui. Un episodio che ben illustra la poliedricità di Luigi e il suo desiderio di confronto e di consolidamento, avvenne in dicembre quando fermò l’organizzazione del suo esercito per incontrare a Nicosia il frate domenicano André de Longjumeau appena tornato dal suo viaggio in Asia centrale. Ricevette anche due ambasciatori mongoli, e in gennaio inviò André e una delegazione con ricchi doni per il Gran Khan.

L’Islam, tuttavia, era una minaccia molto vicina. Luigi conquistò Damietta nel delta del Nilo nel giugno 1249 ed entrò nella città a piedi preceduto dal legato papale. Ordinò di indagare sui crimini commessi dai crociati, sui furti in particolare, e fece restituire il bottino. Ordinò anche di non uccidere i musulmani se si poteva farli prigionieri. Ma essendoci numerose allettanti opportunità, San Luigi IX, re di Francianaturalmente le misure prese da Luigi non evitarono saccheggi, violenze e rapine. Questi atti erano difficilmente conciliabili con l’idea che aveva Luigi del nobile scopo delle crociate intese come pellegrinaggio alla tomba di Cristo, crocifisso a Gerusalemme. Tutto il suo entusiasmo non poteva fare nulla per alleviare i danni causati da malattie e corruzione.

L’esercito crociato fu sconfitto a Mansourah il 5 aprile 1250, e Luigi fu fatto prigioniero. Durante la prigionia recitava l’Ufficio divino tutti i giorni con due cappellani, e rifiutò di cedere i castelli in Siria, nonostante le minacce di tortura. Alla fine consegnò Damietta, pagò una forte somma per riscattare se stesso e i crociati sopravvissuti (i feriti e i malati erano stati uccisi senza pietà) e fu rilasciato il 6 maggio. Non avendo nessuna intenzione di abbandonare l’impresa in Palestina, si recò ad Acri in Siria, dove dal maggio 1250 al maggio 1251 lavorò per rafforzare i possedimenti crociati. Dal maggio 1251 al maggio 1252 visitò tutti i luoghi santi che riuscì a raggiungere in Cesarea, e trascorse il periodo da maggio  1252 a luglio 1253 a Giaffa, senza dimenticare di mandare in dicembre un ambasciatore francescano al principe mongolo Sartaq.

San Luigi IX, re di Francia 7Fu a Sidone dal giugno 1253 al febbraio 1254. Quando seppe della morte della madre (a cui aveva lasciato la conduzione del regno) ritornò in Francia, il 17 luglio 1254 (insieme a un numero di convertiti dall’islam e alle loro famiglie, che egli mantenne per il resto della loro vita), e intraprese una serie di riforme nazionali a lungo termine nel regno, che durante la sua assenza non si era indebolito nè aveva sofferto di episodi di insurrezione. Il decreto più significativo fu la Grande Ordinanza di dicembre per la riforma del regno, che tra il 1254 e il 1270 introdusse diverse misure per ristabilire l’ordine morale.

Luigi decise di fare penitenza per la sconfitta della crociata e risanare “l’anima e il corpo” del suo regno: una complessa struttura di decreti introdusse una nuova responsabilità perla vita sociale, controllata da resoconti frequenti sulla condotta dei governatori e degli ufficiali delle città, dei villaggi e delle province e, soprattutto, di Parigi. Dal 1236 al 1263 Luigi emise un nuovo corso monetario, e San-Luigi-IX-re-di-Francia-1affermò i diritti di “buon” (cioè, regale) conio contro ogni altra “cattiva” moneta. Una delle azioni, che definiva la moneta valida e legittima, fu dettata dall’accorta (e molto moderna) comprensione delle necessità del momento, perché svalutava la moneta in risposta alla crescente inflazione. Molte delle misure di Luigi furono anche un’affermazione del potere dello stato reale nei confronti delle divisioni economiche e delle imprese individuali, e erano parte della sua visione escatologica: la renovatio monetae (rinnovamento della moneta) fu una atto pio e sacro.

Come misura di consolidamento, nel 1255 fece sposare la figlia Isabella a Tibaudo V, conte di Champagne e re di Navarra; nel 1256 portò la pace nelle Fiandre risolvendo il problema della successione nella regione e nel maggio 1258 firmò il trattato di Corbeil con il re d’Aragona e quello di Parigi con Enrico III (ratificato nel 1259), con il quale l’Inghilterra otteneva il Limosino e Périgord in cambio dell’abbandono di ogni pretesa sulla Normandia, Anjou, Maine, la Touraine e Poitou. A coloro che criticarono la sua decisione, Luigi rispose che l‘intenzione ultima era di stabilire una pace duratura tra Inghilterra e Francia. La guerra dei Cent’anni avrebbe mostrato quanto questa fosse solo una pia speranza. 

San Luigi IX, re di Francia 2Nel 1265 il sultano Baibars conquistò Cesarea. Dal momento che la minaccia musulmana continuava, Luigi organizzò una seconda Crociata nel 1267. La sua partenza fu decisa quando Baibars nel 1268 prese Giaffa. Luigi si mise in mare l’1 luglio 1270 e arrivò a Tunisi, dove il 25 agosto, indebolito dalla malattia e dalle privazioni, soccombette alla dissenteria, causata probabilmente da un attacco di tifo (che contagiò anche il figlio Filippo).

Agonizzante ricevette il SS. Sacramento, convocò gli ambasciatori greci e per esortarli a promuovere l’unione con Roma, e alla fine raggiunse quella che egli stesso definì una forma di martirio. Infatti quando i tartari invasero il regno cristiano, aveva detto a sua madre: “O li respingiamo o, se ci sconfiggono, ci presenteremo davanti a Dio come confessori di Cristo o martiri“. Ai suoi compagni della precedente crociata aveva detto che i cristiani massacrati dai saraceni a Sidone erano “martiri in paradiso“.

Luigi fu un individuo complesso e di grande carisma, che si riteneva avesse una virtù particolare; i suoi contemporanei sentivano il desiderio non solo di vederlo e di ascoltarlo, ma anche di toccarlo. Gli storici lo hanno definito ammirevole  o detestabile. La sua sensibilità, i fini e i mezzi che utilizzò per raggiungerla, erano quelli di più di settecento anni fa, e a volte ci sembrano, o sono realmente, offensivi della sensibilità moderna. Tuttavia, la sua rimane una personalità degna di rispetto, per la quale è anche possibile provare simpatia e affinità.

 

San-Luigi-CrociatoEra molto devoto e molto più austero di quanto gli consentisse la sua posizione, ma riusciva a controllare il desiderio di uniformare la corte, la sua famiglia e la nazione ai suoi desideri. Dal momento che non poteva seguire le pratiche di povertà (se non simbolicamente) di Cristo e degli eremiti che tanto ammirava, emulava la loro umiltà, e fece della penitenza una costante della sua vita. Si fustigava metodicamente per espiare il suo forte (e ben attestato) amore per il sesso, il cibo e le conversazioni piacevoli. Indossava un cilicio sotto le vesti splendide e preferiva sedere per terra senza la minima affettazione, pur insistendo sul prestigio della sua dinastia, negando alla moglie certi privilegi, essenzialmente perché ella non apparteneva alla stirpe reale. Gradiva molto la pietà dimostrata dalla sua famiglia, ma si adirò moltissimo quando Margherita tentò di organizzare un pellegrinaggio di sua iniziativa.

Era noto per l’onestà, specialmente nell’osservanza di patti e accordi, ma anche per l’astuzia in questioni politiche. Il suo comportamento estremamente imparziale era inusuale all’epoca; per esempio una volta luigi ixapprovò la sentenza di morte per un conte fiammingo che aveva impiccato tre bambini scoperti a cacciare conigli nel suo bosco (pena che venne commutata in una semplice confisca della maggior parte dei suoi possedimenti). Un’altra volta nominò una commissione speciale per indagare sugli abusi di potere della casa reale.

Si dice che avesse l’innocenza di un bambino; si sforzò di sempre promuovere la pace: proibì le guerre private tra signori feudali inoltre prelati e baroni, ma anche sovrani stranieri, gli chiesero di fare da giudice nelle contese. La sua umanità e generosità erano eccezionali, fondò un ospedale per trecento ciechi impoveriti, donava regolarmente cibo ai poveri ai suoi cancelli, servendoli di persona, mentre ogni provincia del regno teneva elenchi di persone bisognose che aiutava. Tuttavia era anche famoso per gli splendidi banchetti con i quali intratteneva la nobiltà francese.

Era lodato per la pietà nei confronti dei ribelli come quando, con le parole “Un figlio non può rifiutarsi di obbedire al padre!” pose il veto all’uccisione del figlio di Ugo de La Marche, coinvolto nell’insurrezione del padre. In tutta Europa si ammiravano le università, come l’istituto tecnologico che divenne noto con il nome di Sorbona, le raffinate Cattedrali e le fondazioni monastiche, come Royaumont, Vauvert e Maubisson e il livello culturale del suo regno.

Luigi IX Corona Spine1Soprattutto era famosa la Sainte Chapelle a Parigi, uno dei suoi monumenti migliori e gloria dell’arte e dell’architettura medievali. Austera e brillante come lo stesso Luigi, fu costruita nel 1245-1248 come cappella privata del re e della sua famiglia, ma soprattutto per contenere la presunta corona di spine ottenuta nel 1239 da Baldovino II, l’imperatore latino a Costantinopoli. La posizione centrale, invece che laterale, nella struttura del palazzo e la consacrazione alle sofferenze di Dio sottolineano la concezione di Luigi riguardo al sacrificio come il carattere principale della regalità.

Era fedele alla Chiesa e ai suoi ministeri. Godeva della compagnia di sacerdoti intelligenti, che consultava per istruire la sua coscienza. In diverse occasioni invitò S. Tommaso d’Aquino (28 gen.) per discutere di importanti affari statali e per ascoltare i suoi abili ragionamenti, ma non amava eccedere in queste pratiche. Una Re Luigi IXvolta stava conversando con un affascinante frate colto per i suoi discorsi elevati, e, trovandoli troppo pesanti, disse: “C’è un tempo e un luogo per ogni cosa!” e sviò  la conversazione su un argomento più leggero. I suoi biografi spesso menzionano la sua risata e i suoi scherzi, da cui si tratteneva il venerdì, pretendendo che gli altri facessero altrettanto.

Con il passare degli anni Luigi divenne più rigido e determinato nell’imporre un ordine morale ideale ai suoi sudditi. Nel 1230 proibì l’usura e non la permise neppure agli ebrei, che sino all’ora erano stati esentati; non permetteva atti osceni o discorsi volgari a corte e chi veniva sentito bestemmiare veniva citato a giudizio. Era restio a entrare in guerra ma non esitava a farlo se lo riteneva necessario: se la pace del regno cristiano era minacciata, la guerra era motivata. I nemici erano molti ai suoi occhi: soprattutto musulmani, ebrei, eretici, omosessuali e perfino i lebbrosi; Luigi era sempre pronto a ripetere quale pericolo rappresentassero e ad agire contro di loro in caso di minaccia imminente. Per raggiungere i suoi scopi cercava di integrare queste persone e, se non vi riusciva, di eliminarle.

Dopo il decesso, il corpo venne tagliato a pezzi e bollito nel vino per separare la carne dalle ossa, che insieme al suo cuore, furono riportate in Francia e seppellite a Saint-Denis il 22 maggio 1271. Miracoli sempre più numerosi accaddero lungo il cammino e alla presenza delle reliquie.  La leggenda di Luigi IX acquistò San Luigi IX, re di Francia 6nuova forza quando Goffredo di Beaulieu scrisse la sua Vita nel 1272-1273, mostrando come la santa umiltà di Luigi si opponesse a comprensibili manifestazioni di superbia regale od orgoglio, e come egli fosse stato un vero seguace del Cristo, servo sofferente e sovrano. I contemporanei certamente lo ritenevano un santo non tanto per i successi che raggiunse in campo politico e militare, quanto per il suo comportamento giusto, modesto, e coraggioso anche durante la prova: nella malattia, in prigione, e quando perse la moglie e il figlio.

Nel 1273, 1278 e 1282 furono decise le inchieste papali per la canonizzazione, i cui risultati furono letti solennemente a papa Onorio IV nel 1285. Papa Bonifacio VIII canonizzò Luigi a Orvieto il 6 agosto 1297. Nel 1298 le ossa furono riesumate e portate davanti a Filippo il Giusto e a un’assemblea di nobili e prelati. Nel 1308 Filippo divise le ossa dandole come reliquie a personaggi importanti e a chiese. Quelle conservate nella chiesa abbaziale di S. Denis vennero disperse durante la Rivoluzione. Infine i resti di Luigi raggiunsero la Sicilia e, e per proteggerli dalle truppe garibaldine, furono portati via dal sovrano borbone Francesco II, che nel 1894 le pose nella cattedrale di Cartagine, dove oggi sono ancora conservate, non lontano da dove Luigi morì.

E’ INVOCATO: contro la peste – come protettore di barbieri, fabbricanti di bottoni, carpentieri, falegnami, marmisti, merciai e commercianti di stoffe, muratori, parrucchieri e parrucchiere, regnanti

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler