Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 12a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO (12a parte)

In queste pagine ci accosteremo a due bellissime catechesi, una di Gesù che inizierà con lo spiegare il “Padre Nostro”, le virtù della fede e le proprietà e responsabilità dell’anima, per finire con quella della sua dolcissima madre Maria SS. che ricorda gli eventi che anticipavano la venuta di Gesù e risponde alle domande più semplici e spontanee delle donne che le sono vicine.

(Gesù commenta il “Padre Nostro”) Non occorre altro, amici. In queste parole è chiuso come in un cerchio d’oro tutto quanto abbisogna all’uomo per lo spirito e per la carne e il sangue. Con questo chiedete ciò che è utile a quello e a questi. E se farete ciò che chiedete, acquisterete la vita eterna. E’ una preghiera tanto perfetta che i marosi delle eresie e il corso dei secoli non l’intaccheranno. Il cristianesimo sarà spezzettato dal morso di Satana e molte parti della mia carne mistica verranno staccate, separate, facenti cellule a sé, nel vano desiderio di crearsi a corpo perfetto come sarà  il Corpo mistico del Cristo, ossia quello dato da tutti i fedeli uniti nella Chiesa apostolica che sarà, finché sarà la Terra, l’unica chiesa apostolica che sarà, finché sarà la Terra, dei doni che Io lascerò alla Chiesa Madre per nutrire i miei figli, si chiameranno però sempre cristiane, avendo culto al Cristo, e sempre si ricorderanno, nel loro errore, di essere venute dal Cristo. Ebbene, esse pure pregheranno con questa universale preghiera. Ricordatevela bene. Meditatela continuamente. Applicatela alle vostre azioni. Non occorre altro per santificarsi. Se uno fosse solo, in un posto di pagani, senza chiese, senza libri, avrebbe già tutto lo scibile da meditare in questa preghiera e una chiesa aperta nel suo cuore per questa preghiera. Avrebbe una regola e una santificazione sicura.

Un giorno era che l’uomo doveva gettarsi volto a terra per sospirare, fra i tremori dello spavento: ”Dio!”. Chi non crede in Me e nella mia parola ancora è in questo tremore paralizzante… … Alzatevi! Accostatevi! Io sono il Sacerdote eterno. Io posso prendervi per mano e dire:”Venite”. Io posso afferrare le tende del velario e aprirle, spalancando l’inaccessibile luogo chiuso fino ad ora. Chiuso? Perché? Chiuso per la Colpa, si.

“Padre! Padre!”, dite. E non stancatevi di dire questa parola. Non sapete che ogni volta che la dite il Cielo sfavilla per la gioia di Dio? …“Sia santificato il tuo Nome”. … non più Adonai, non più. E’ Dio.

Venga il Regno tuo in  Terra come in Cielo”. Desideratelo con tutte le vostre forze questo avvento. Sarebbe la gioia sulla Terra se esso venisse. Il Regno di Dio nei cuori, nelle famiglie, fra i cittadini, fra le nazioni. Soffrite, faticate, sacrificatevi per questo Regno. … Un giorno tutto questo verrà. Secoli e secoli di lacrime e sangue, di errori, di persecuzioni, di caligine rotta da sprazzi di luce irraggianti dal Faro mistico della mia Chiesa … precederanno il momento in cui la Terra possederà il Regno di Dio. … verrà. E poi sarà il Regno perfetto, beato, eterno del Cielo.

E in Terra come in Cielo sia fatta la tua Volontà”. L’annullamento della volontà propria in quella di un altro si può fare solamente quando si è raggiunto il perfetto amore verso quella creatura. L’annullamento della volontà propria in quella di Dio si può fare solo quando si è raggiunto il possesso delle teologali virtù in forma eroica. … in Cielo si fa.

“Dacci il nostro pane quotidiano”. Quando sarete nel Cielo vi nutrirete soltanto di Dio.

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. … E’ 5insegnadebito materiale la moneta o la merce che avuta in prestito va restituita. E’ debito morale la stima carpita e non resa e l’amore voluto e non dato. E’ debito spirituale l’ubbidienza a Dio dal quale molto si esigerebbe salvo dare ben poco, … Dio non può, per giustizia, condonare il debito dell’uomo a Lui Ss., se l’uomo non perdona al suo simile.

Non ci indurre in tentazione, ma liberarci dal Maligno”. … in uno spirito tetragono occorre fare breccia demolendo la mala fortezza della sua caparbietà. Pregate con umiltà perché Dio impedisca le tentazioni. … non è Dio che tenta al Male, ma è il Male che tenta. Pregate il Padre perché sorregga la vostra debolezza al punto che essa non possa essere indotta in tentazione dal Maligno.

Questa è la mia seconda Pasqua fra voi. Lo scorso anno spezzammo soltanto il pane e l’agnello. Quest’anno vi dono la preghiera. Altri doni avrò per le altre mie Pasque fra voi, acciò, quando Io sarò andato dove il Padre vuole, voi abbiate un ricordo di Me, Agnello, …

cullaLà dove un saggio pensa, uno scultore scolpisce, un poeta compone, una madre canta su una cuna, un uomo fatica sui solchi, un medico lotta con i morbi, un vivente respira, un animale vive, un albero vegeta, là Io sono insieme a Colui da cui vengo. Nel boato del terremoto  o nel fragore dei fulmini, nella luce delle stelle o nel flusso delle maree, nel volo dell’aquila o nel sibilo della zanzara, Io sono col Creatore altissimo.

la fede. E’ una virtù. … Dio … Basta a Se stesso e si occupa di ogni cosa che è nel creato. … Non si annoia, non dubitare. Non è un povero uomo, padrone di un immenso impero in cui si sente odiato e in cui vive tremando. E’ l’Amore, e vive amando. La sua Vita è Amore continuo. Basta a Se stesso perché è infinito e potentissimo, è la Perfezione. Ma tante sono le cose create, che vivono per il suo continuo volere, che Egli non ha tempo di annoiarsi. La noia è frutto dell’ozio e del vizio. Nel Cielo del vero Dio non vi è ozio e non vi è vizio. Ma presto Egli avrà, oltre agli angeli che ora lo servono, un popolo di giusti giubilanti in Lui, e sempre più questo popolo si accrescerà per i credenti futuri nel vero Dio.  …

Entrate nella vera fede: Avrete conoscenza ed amicizia dell’angelo vostro, al quale darete venerazione, non adorazione. Solo Dio va adorato.

E… noi pagani? (risponde Gesù) Voi non peccate nella fede, credendo di essere nel Vero. Quando conoscerete la Verità e persisterete nell’errore, allora peccherete. … Il peccato è quando uno scientemente si ribella all’ordine dato da Dio e dice: “So che ciò che faccio è male. Ma io voglio fare ugualmente”

Noi non ci ricordiamo del seno che ci ha portati. Non potremmo dire come era fatto nel suo interno. L’anima, se ho ben capito viene spiritualmente generata da Dio. Può mai ricordarsi di questo se il corpo non ricorda la lunga sosta nel seno? (risponde Gesù) L’anima non è bruta, Platina. L’embrione sì. L’anima è, a somiglianza di Dio, eterna e spirituale. Eterna dal momento che viene creata, mentre Dio è il perfettissimo Eterno e perciò non ha principio nel tempo come non avrà fine. L’anima, … si ricorda. E soffre perché desidera Dio, il vero Dio da cui viene, e ha fame di Dio. Ecco perché pungola il corpo, torpido a cercare di accostarsi a Dio.

L’anima subisce tre fasi. La prima è di creazione. La seconda di ricreazione. La terza di perfezione. La prima è comune a tutti gli uomini. La seconda è propria dei giusti che con la loro volontà portano l’anima ad una rinascita ancora più completa, unendo le loro buone azioni alla bontà dell’opera di Dio.  … La terza è propria dei beati, o santi se così vi piace, i quali hanno superato di mille e mille gradi l’iniziale anima loro, adatta all’uomo, e ne hanno fatto un che di adatto a riposare in Dio. (Domandano a Gesù alcune donne romane) “Come possiamo fare spazio, libertà, elevazione all’anima?” Con l’abbattere le inutili cose che avete nel vostro io. Liberarlo da tutte le idee sbagliate … Guardate i tre gradini alla luce del simbolo. Possono dirvi i loro nomi: penitenza, pazienza, costanza. Oppure: umiltà, purezza, giustizia. Oppure: sapienza, generosità misericordia. O … fede, speranza, carità. … Scalpellare con la volontà. Levare angoli, scheggiature, macchie, vene di debolezza dal marmo del nostro io perché sia perfetto intorno all’anima. … fare misericordioso rifugio ai più infelici che non conoscono ciò che è Carità.

L’avvilimento è ancora superbia.

figliol-prodigo(Dopo la parabola del figliol prodigo) Vedete voi come è stolto l’uomo! Preferisce mettersi sotto la frusta di un padrone anziché dire ad un padre: “Perdono! Ho sbagliato!” … il detto dell’Ecclesiastico: “Quanto è infame colui che abbandona il padre suo e quanto è maledetto da Dio chi fa inquietare la madre.” … Un lungo lavoro di riflessione, una lunga lotta per strozzare la superbia… 

… il Regno dei Cieli è la casa degli sponsali compiuti fra Dio e le anime.

L’umiltà è come acqua che lava. L’umile si accorge subito, perché ha occhio non offuscato da fumi di orgoglio, di essersi offuscata la veste e corre dal suo Signore e dice: “Ho levato la nettezza a questo mio cuore. Io piango per mondarmi, ai tuoi piedi piango. E tu, mio Sole, imbianca dei tuoi benigni perdoni, dei tuoi paterni amori, la veste mia!”

La freschezza del cuore! I bambini l’hanno per dono di Dio. I giusti l’hanno per dono di Dio e volontà propria. I santi l’hanno per dono di Dio e per volontà portata all’eroismo.

… chi crede si regge sulle parole e sui comandi di Dio per giungere a possedere Dio, … non ha turbamenti, paure, rimorsi, non è obbligato ad uno sforzo per ricordarsi le sue menzogne o per nascondere le sue male azioni, e si conserva bello e giovane della bella incorruzione del santo.

… se farete ciò che fecero le vergini savie, sarete chiamati non solo a fare corteggio allo Sposo, ma, come per la fanciulla Ester, divenuta regina al posto di Vasti, sarete scelti ed eletti a spose, avendo lo Sposo “trovato in voi ogni grazia e favore sopra ogni altro.”

buon samaritano3Ho voluto nascere povero, e povero rimanere. Perché fra i poveri mi sento più prossimo al Padre, che ama i minimi ed è amato da essi con tutta la loro forza. I ricchi hanno tante cose. I poveri hanno solo Dio. I ricchi hanno amici. I poveri sono soli. I ricchi hanno molte consolazioni. I poveri hanno solo il lavoro. I ricchi hanno tutto reso facile per il denaro. I poveri hanno anche la croce di dover temere malattie e carestie perché sarebbe la fame e la morte per loro. Ma hanno Dio, i poveri. Il loro Amico. Il loro Consolatore. Colui che li distrae dal loro penoso presente con speranze celesti. Colui a cui si può dire – e loro lo sanno dire, lo dicono perché appunto sono poveri, umili, soli – : “Padre, sovvienici della tua misericordia”.

Lazzaro è giunto a quella virtù difficilissima a trovarsi sulla Terra, e ancor più difficile a mettersi in pratica per insegnamento altrui: la virtù della libertà dalle ricchezze. Lazzaro è giusto. Non si offende. Non si può offendere, perché sa che egli è ricco-povero e perciò non lo tocca il mio celato rimprovero. Lazzaro è giusto. E riconosce che nel mondo dei grandi è così come Io dico. Perciò … è molto più facile che sia in Dio un povero che un ricco; … I poveri serbano in cuore le perle delle parole di Dio. Sono il loro unico tesoro. Chi ha una sola ricchezza veglia su essa. Chi ne ha molte è annoiato e distratto, ed è superbo, ed è sensuale. Per tutto questo non ammira con occhi umili e innamorati il tesoro che Dio ha dato …

… le sollecitudini, le ricchezze e le crapule impediscono l’entrata nel Regno dei Cieli. (Gesù narra la parabola degli invitati al banchetto del Re) …le sollecitudini del mondo, le avarizie, le sensualità, le crudeltà attirano l’ira del Re, fanno sì che mai più questi figli delle sollecitudini entrino nella casa del Re. E vedete anche come anche tra i chiamati, per benignità verso suo figlio, vi sono i puniti.

( la Madre rievoca la nascita di Gesù) “Ma però… partire così all’ultimo! Che imprudenza! Perché non attendere? Il decreto prevedeva un termine prolungato per casi eccezionali quali nascite o malattie. Alfeo lo disse…” dice Maria d’Alfeo. “Attendere?  Oh! No! Quella sera, quando Giuseppe portò la notizia, io e Te, Figlio, balzammo di gioia. Era la chiamata… perché qui, qui solo Tu dovevi nascere come i Profeti avevano detto; e quel decreto improvviso fu come un Cielo pietoso che annullasse a Giuseppe anche il ricordo del suo sospetto. Era quello che attendevo, per Te, per lui, per il mondo giudaico e per il mondo futuro, fino alla fine dei secoli. Era detto. E come era detto, fu. Attendere! Può la sposa mettere attesa al suo sogno nuziale? Perché attendere?” “Ma… per tutto quello che poteva accadere…”, dice ancora Maria d’Alfeo. “ Non avevo alcun timore. Mi riposavo in Dio.” “Ma lo sapevi che tutto sarebbe andato così?” “ Nessuno me lo aveva detto, ed io non vi pensavo affatto, tanto che per rincuorare Giuseppe lasciai dubitare a lui e a voi che ancora vi fosse tempo alla nascita. Ma io sapevo, questo lo sapevo, che nella festa delle luci la Luce del mondo sarebbe nata. … Non sapevamo nulla, fuorché che Egli doveva nascere. … E allora la Sapienza divina ci guidò così, come era giusto.

BAMBINI (2)(Maria SS.Dio dà gli aiuti ora per ora, se rimaniamo umili e fedeli.

(Gesù rivolgendosi a Maria SS) … nutrirsi della sua dolcezza è nutrirsi del miele di Dio.

(Dialogo tra Maria SS. ed un piccolo di nome Marzjam) “Ma tutti quei bambini che sono stati uccisi come hanno fatto a perdonare a Erode?” “Sono piccoli martiri, Marzjam, e i martiri sono santi. Essi non solo perdonano al loro carnefice, ma lo amano perché egli apre loro il Cielo”. “ Ma loro sono in Cielo?” “No, per ora no. Ma sono nel Limbo ad essere gioia dei patriarchi e dei giusti.” “Perché?” “Perchè hanno detto, arrivando con la loro anima imporporata di sangue: “Eccoci, noi siamo gli araldi del Cristo Salvatore. Gioite, voi che attendete, perché Egli è già sulla Terra”. E tutti li amano perché portatori di questa buona novella.” “La buona novella mi ha detto il padre che è anche la Parola di Gesù. Allora quando mio padre andrà al Limbo dopo averla detta sulla Terra, e io anche andrò là, saremo amati noi pure?” “Tu non andrai al Limbo, piccino”. “Perché?” “Perché Gesù sarà già tornato ai Cieli e li avrà aperti, e tutti i buoni alla loro morte andranno subito in Cielo. … in Cielo non si è orfani. Abbiamo Dio. E Dio è tutto. Neppure qui lo siamo. Perché il Padre è sempre con noi. …” “ … Noi non siamo in Cielo ancora. Come dunque siamo con lui?” “Perché Dio è dappertutto, … L’infante che nasce in questo momento, nel posto più remoto della Terra, ha l’occhio e l’amore di Dio con sé e lo avrà fino alla morte.”

(Maria SS.) Noi dobbiamo augurare al prossimo, anche se molto cattivo, il maggior bene. La vita è un bene perché dà modo all’uomo di acquistare meriti agli occhi di Dio.