Apparizioni mariane del 2 luglio

APPARIZIONI MARIANE DEL 2 LUGLIO

IMG-20150613-WA0000Davvero tantissime le apparizioni mariane avvenute il 2 luglio, sorge dunque spontanea la domanda: Perchè la Vergine Maria predilige questa data? Anche a Medjugorje essa ha deciso di apparire ogni 2 del mese. Può dunque esservi un motivo particolare?

Madonna del Frassino

Oneta (Bergamo) 2 Luglio 1512

La località “Il Frassino” in provincia di Bergamo, a quota 954 metri, a circa 32 chilometri da Bergamo e 80 da Milano. “Frasen” in dialetto bergamasco è il nome che, almeno dal 1472, definisce questa bellissima località e deriva senz’altro dalla presenza in questo luogo di un grande frassino.

Il 2 luglio del 1512 alla pastorella cieca Petruccia Carobbio, che sotto un vecchio frassino custodiva il suo gregge, apparve Maria che le guarì gli occhi chiedendole che in quel luogo si costruisse una chiesa ed a prova della sua presenza fece scaturire una fonte d’acqua purissima. Nella località del miracolo sorse quindi il santuario che, fatta eccezione del presbiterio, ha subìto nel tempo molte trasformazioni, sia all’esterno che al suo interno.

Il racconto della tradizione: “Una fanciulla mendica, ma ricca di virtù al cospetto di Dio, guidando un giorno alcune pecore al pascolo, là ove un altissimo 5Madonna del Frassinofrassino stendeva assai largamente le sue braccia, piangendo per forte dolore che pativa negli occhi, alla intercessione della madre di Dio teneramente si raccomandava. Mentre struggevasi in lagrime ed in preghiere si espandeva, le apparve in avvenente aspetto quella Vergine che è salute agli infermi; e, rincoratala dal tremore che a quella apparizione l’aveva sorpresa, comandolle che ivi stesso edificare facesse una chiesa in onor del suo nome. Al comando univa Maria anche un portento, poiché imporporandole di gocce di sangue il grembiale, ordinolle di appressarselo agli occhi. A quel tocco fu liberata dal fiero dolore.  I paesani credettero alle parole della fanciulla, poiché era fanciulla dabbene e per la sua singolare pietà da tutti molto stimata. Perciò senza indugia apprestarono quanto necessario alla fabbrica: ma non in quel luogo stesso; sì bene in altro che a loro avviso più opportuno si offeriva al concorso del popolo. Il mattino seguente tutti quelli apprestamenti trovarono di notte trasportati alle radici del frassino: pel quale prodigio fattasi manifesta la volontà della madre divina, pensarono di custruir quivi un nobile santuario, che divenne poscia a cagione dei miracoli in esso operati quant’altro mai illustre e celebrato. …” [Il testo integrale compare nell’Atlante Mariano di Wilhem Gumppenberg  (n. 1609 m. 1675) opera ampliata poi dall’abate Zanella. (Vol. 3° pag. 361 e 362)]

VIDEO DEL SANTUARIO

Dell’esistenza della chiesa si legge nei documenti della visita pastorale del vescovo Pietro Lippomano avvenuta il 10 luglio 1536. L’incoronazione avvenne il 18 luglio del 1914 con una cerimonia solenne e fu officiata dal Card. Andrea Ferrari arcivescovo di Milano. La festa si celebra il 2 luglio anniversario del primo miracolo.

Fonti: www.santuari.it  –  www.vivisulserio.it   – www.comune.oneta.bg.it

Madonna del sasso

Firenze – 2 luglio 1484

Gesù madre_della_divina_graziaIl 2 luglio 1484, in questo sacro luogo, la Beata Vergine Maria si mostrò, bianco vestita, a due pastorelle (le sorelline Ricovera) che, per ottenere la guarigione del babbo moribondo,erano salite ad invocarla davanti alla Sua Immagine nell’antico Tabernacolo dell’Eremita.

La Madonna, apparendo, restituì la salute al moribondo genitore e, contemporaneamente,chiese alle due pastorelle “di far sapere a Firenze – la rinascimentale! – al Clero e al Popolo che la loro Madre Celeste invitava tutti a ritornare a leggere e meditare il Vangelo, accogliendo la Parola di Dio con le disposizioni di mente e di cuore con le quali  Ella stessa accolse la Parola nella Annunciazione”.

La Madonna inoltre ordinò alle due giovinette e anche al miracolato babbo Giovanni Ricovera di invitare le Autorità a costruire sul Sasso una chiesa più ampia dell’Oratorio primitivo esistente presso il Tabernacolo dell’Eremita perché – avrebbe promesso la Vergine SS.ma – qui mi piace essere venerata e da qui effondere grazie su chi degnamente le richiederà”.

Le Apparizioni della Madonna furono diverse – la Vergine per i suoi messaggi, si rivolse di preferenza ad Eletta la più grandicella delle due sorelline Ricovera – ma il Santuario fa memoria liturgica soltanto di cinque apparizioni perché storicamente ben circostanziate: 24 giugno, 2 luglio, 22 aprile, 21 settembre, 26 dicembre. Le due veggenti non interposero indugio nel comunicare a tutti i desideri della Madre di Dio: ma – benché corroborate dalla testimonianza del miracolato genitore al quale parimenti era apparsa la Vergine – non furono benevolmente ascoltate.

In particolare la realizzazione del tempio si arenava a causa di opposizioni di ogni specie che furono però superate in forza della cosiddetta Grande Apparizione. Infatti il 22 agosto 1485 la Vergine, portando in braccio il Bambino Gesù, si mostrò a tutto il popolo, radunato in preghiera con le sorelline Ricovera davanti al Tabernacolo dell’Eremita, e con chiara voce confermò la veridicità dei messaggi trasmessi dai Ricovera e ripeté il suo invito e la sua promessa: “Costruite qui una chiesa più grande perché qui mi piace essere venerata e da qui effondere grazie su coloro che, dando ascolto ai miei materni inviti, le chiederanno in modo degno“. A ricordo della “Grande Apparizione” i numerosissimi testimoni, costruita la chiesa, vollero porre sotto la mensa dell’Altare Maggiore(dove ancora si conserva) una porzione della roccia sulla quale essi testimoniavano di aver visto posarsi la radiosa visione della Madre di ogni grazia.

Fontehttp://www.mariadinazareth.it/apparizione%20sasso.htm

Madonna dell’Oliva

Assisi – 2 luglio 1399 

5madonna dell'oliva

Il 2 luglio 1399 i Bianchi percorrono gran parte d’Europa e in particolare l’Italia, diretti verso Roma. La Madonna vestita di bianco appare ad un ragazzo che si trova con il padre in un uliveto. 

«Anche in Assisi i cittadini ritornarono ai loro odi, alle loro vendette. Ricominciarono le uccisioni. Il malcostume imperversò più forte. La peste dilagò con maggiore furore, con il sopraggiungere della estate. Fu a questo punto che avvenne il miracolo della Madonna dell’Oliva». (Arnaldo Fortini, La Madonna dell’0liva, in «Atti Accademia Properziana del Subasio», serie V, n.3, Venezia 1956)

Mentre il padre taglia la siepe, al figlio appare la Madonna vestita di bianco che lo chiama e gli ordina di portare un messaggio nella città:

Tutti si devono rivestire con l’abito bianco, lasciato per continuare la penitenza per altri sei giorni perché quella fatta fino a quel giorno dagli Assisani non basta per far rimettere i loro peccati. Chi non segue l’ordine deve prepararsi alla morte e all’inferno, in cui verranno torturati. ” Il padre nota la paura del figlio, ma non può vedere la Madonna. Il figlio spiega al padre che non ha potuto vedere l’apparizione perché non è puro nell’anima.

Fonte: www.sabina.it

Nostra Signora del boschetto

Camogli (Genova) 2 luglio 1518

5madonna del boschetto1Il racconto, vivo e circostanziato, e’ stato tramandato dai genitori ai figli fino ad arrivare ai giorni nostri.

Nel 1518, nella valle di Ruta circondata da uliveti, vigne, e boschi, ve ne era uno particolarmente bello chiamato appunto “Boschetto”, ricco di castagni, roveri e olmi. Dove si congiungevano tre vie vi era una edicola con una tavola raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino Gesù. Si ignora come e da chi fu esposta e dipinta. Davanti al capitello si fermavano per recitare preghiere pochi passanti, in maggior parte contadini. Fra i più assidui vi era una pastorella dodicenne di nome Angela Schiaffino, la quale, il giorno 2 del mese di Luglio, sostò come sempre a rivolgere un pensiero davanti a quel Quadro. Assorta nella preghiera le apparve improvvisamente una bellissima Signora, la quale le manifestò il desiderio che si rendesse interprete di una sua aspirazione. Detta donna disse che doveva dire al popolo che in tal luogo si sarebbe dovuta fabbricare una Chiesa. Ma detta figlia disse che nessuno le avrebbe creduto. Allora la Beata Vergine le fece un segno sul palmo della mano, precisamente una M che al tempo si usava raffigurare in carattere gotico, presentando agli occhi del popolo molta somiglianza con un ferro di cavallo, e altrettanto fece su di una grossa pietra che si trovava li vicino, indicando in tal maniera il sito dove si sarebbe dovuto costruire il Santuario e il Monastero.

Si diede quindi subito inizio alla costruzione di una Cappella. Ultimati i lavori il Quadro Miracoloso fu religiosamente riposto nel piccolo Santuario. Angela Schiaffino, visse a 5 madonna del boschetto.2lungo dotata di doni particolari dal cielo, quali la profezia. Venne sepolta ai piedi della Vergine. Per 40 anni i Camogliesi si accontentarono di quel piccolo tempio di preghiera. Poi un avvenimento strepitoso accrebbe grandemente la devozione anche oltre i confini della cittadina. Antonio Schiaffino da Camogli istigato da alcuni fanciulli ruppe il Quadro della Madonna con un calcio. Gli altri ragazzi fuggirono mentre ad Antonio si gonfiò il piede e dalla gamba in più punti scaturì sangue putrido e finì i suoi giorni soffrendo terribilmente. A ricordo di questo tragico evento, una frattura percorre il Quadro della Madre di Dio da cima a fondo, tagliando omero destro e mano della Vergine.

Preghiera alla Madonna del Boschetto

Augusta Regina del Cielo, Vergine Maria, Madre di Dio, poiché Ti piacque porre in mezzo a noi il trono delle Tue Misericordie, e l’umile fanciulla Angiola Schiaffino volesti fortunata messaggera dei Tuoi disegni, dal venerato Santuario che la pietà degli avi nostri Ti eresse, ove schiudesti a noi una fonte di grazia perenne, la Tua Camogli guarda e proteggi, che in Te ha riposta la sua fiducia, la sua gioia, il suo vanto. Grati ai tanti benefizi che ci hai largiti, prostrati ai piedi del Tuo benedetto altare, ancor Ti preghiamo, o Madre, che ognora più copiosi versi su di noi i tesori del Tuo tenerissimo Cuore. Tu impetri benigna alle famiglie nostre la benedizione e la pace, ai nostri naviganti propizio il mare e i venti, alla Città nostra prosperità e decoro, nella purezza del costume, nell’ardore della pietà e nell’aspirazione perenne ai beni del cielo, dove eternamente ci farai beati del Tuo materno sorriso. Tu che in terra ne sei nel dolore conforto, nelle ansie speranza, nei pericoli del corpo e dello spirito rifugio e salvezza.

Fontewww.cosedimare.comhttp://www.camogliedintorni.it/Boschetto.htm

Nostra Signora di Airola

Sesta Godano (La Spezia) 2 luglio 1450

Il santuario di Nostra Signora si trova oltre il paese di Airola di Sesta Godano, in zona montuosa tra prati e boschi. La storia del santuario inizia nell’anno 1450 quando la Vergine appare presso una fonte a Caterina Greppo che era muta dalla nascita. La stessa diede a voce spiegata la notizia dell’accaduto alla gente del paese. La primitiva cappella fu costruita presso la fonte dell’apparizione. La chiesa attuale ha carattere campestre, e l’Immagine è un dipinto del secolo XVII che rappresenta la Vergine col Bambino.

Fonte: http://www.mariadinazareth.it/www2006/Apparizioni/Apparizione%20Sesta%20Godano.htm

Nostra Signora di Montallegro

Rapallo (Genova) – 2 luglio 1557

L’origine del Santuario è dovuta ad una apparizione di Maria SS. Il contadino Giovanni 4Rapallo_-_Santuario_Nostra_Signora_di_Montallegro_STDChichizola della vicina parrocchia di Canevale stava ritornando da Rapallo al suo paese e al termine della sua lunga salita, riprendeva fiato. Era il mezzogiorno del 2 luglio 1557, stanco ed affaticato per il gran caldo, si rifugia in una grotta formata da ruderi di un secolare castello e si addormenta. D’improvviso un accecante bagliore lo scuote dal sonno: una Signora, rivestita di una veste color turchino, meravigliosamente ricamata, splendente come il sole, gli dice:

“Non temere Giovanni, io sono Maria, la Madre di Dio. Annuncia ai Rapallesi la mia apparizione e di loro che qui voglio essere onorata. Questo piccolo quadro, portato per ministero angelico dalla Grecia, lo lascio loro come pegno di particolare predilezione. Digiunate il Sabato”.

Sorpreso dalla visione e spaventato per l’incarico che gli viene affidato, Giovanni risponde: «Ma come potrò io, povero uomo di contado, essere ascoltato?». «Tu mostrerai questa immagine e la scritta di questa pietra», lo assicura la Signora. La visione scompare lasciando una celeste fragranza e l’animo del veggente ricolmo di gioia spirituale.

A terra, vicino ad un ruscello dall’acqua argentina, è rimasta una piccola tavola con su raffigurato il Transito di Maria santissima. Giovanni stende la mano per prendere quel quadretto e portarlo alla bocca per baciarlo, ma per quanta forza faccia, non riesce a smuoverlo dal suo posto. Preso da riverenza e da timore, grida: «Miracolo! Miracolo!». Accorrono alcuni contadini che lavorano nelle vicinanze, si meravigliano per il racconto di Giovanni ed ammirano la tavola dipinta. L’Arciprete della chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, al quale Giovanni è corso a raccontare l’accaduto, sale processionalmente con le autorità e molta gente fino alla grotta sul monte, dove il Quadretto spicca con i suoi vivi colori tra siepi verdeggianti. L’Arciprete lo prende, lo avvolge in un velo di seta e, non comprendendo le parole scritte sulla roccia, processionalmente, devotamente cantando, lo porta in città, e lo ripone nella Chiesa parrocchiale, sotto chiave; la gente commentando meravigliata l’avvenimento, se ne torna alle proprie case. Il mattino seguente il pensiero di tutti corre al quadretto; l’Arciprete apre l’armadio, ma il quadretto non c’è più! 

Con meraviglia di tutti il quadretto è ritornato sul monte, nella grotta. Riportato con maggior venerazione nuovamente in Rapallo, il giorno seguente è ritrovato sul monte, nella grotta. I fedeli accorsi numerosissimi videro pure, accanto al quadretto, zampillare un’acqua limpida cristallina, che ridona salute agli ammalati e che non si esaurisce neppure in tempo di grande siccità, come quella terribile del 1683. Nasce quindi la convinzione comune che la misteriosa Tavoletta con su il Transito di Maria Santissima sia stata portata dagli Angeli.

Diciannove anni dopo la scoperta, nel dicembre 1574, alcuni naufraghi di Ragusa, saliti a ringraziare la Madonna di Montallegro, riconoscono la tavoletta per quella scomparsa da Ragusa proprio nel 1557, e la rivendicano come propria. Il tribunale di Genova, dopo diciotto mesi, la restituisce, ed essi esultanti la portano sulla loro nave, ma il mattino seguente, quando stanno per salpare, si accorgono che la tavoletta che avevano gelosamente racchiusa nella stiva, non c’era più. Era ritornata sul monte, segno che là era stata recata misteriosamente e che là voleva rimanere.

Poco tempo dopo l’Arcivescovo di Genova, Mons. Gerolamo Sauli inviò sul monte il vicario generale insieme a due inquisitori, al fine di controllare i fatti. Il 6 agosto 1558, Mons. Egidio Falceta, terminate le indagini, emetteva due decreti nei quali si ordinava la costruzione di una chiesa in onore della Vergine ed un’ospizio per i pellegrini. Da quel momento molti pellegrini cominciarono ad affluire da ogni parte e si parlò di miracoli.

Fontehttp://www.mariadinazareth.it/apparizione%20montallegro.htm

Madonna della Crocetta

MADONNA-DELLA-CROCETTA1

Castel di Godego (TV – Italia) – 2 luglio 1420

Questa apparizione mariana ha per protagonisti un mercante ungherese che perde la strada e la proprio mandria. Ma ancora una volta la preghiera fatta con cuore puro e sincero faranno scendere dal cielo “La bella Signora”.

La storia delle apparizioni e la video-storia su  https://biscobreak.altervista.org/2013/07/madonna-della-crocetta/

N.S.-dellOrto3MADONNA DELL’ORTO

2 luglio 1610

La Cattedrale di N.S. dell’Orto deve la sua nascita ad un’immagine della Madonna dipinta nel 1493 da Benedetto Borzone sul muro di un orto di Chiavari, per volontà di una pia donna del sobborgo chiavarese del Rupinaro, Maria de’ Guercio, soprannominata Turchina, scampata alla peste.

La storia della venerazione, delle apparizioni e dei miracoli della Madonna dell’Orto e la costruzione del suo santuario su https://biscobreak.altervista.org/2016/07/madonna-dell-orto/