SAN PASQUALE BAYLÒN

SAN PASQUALE BAYLÒN

francescano laico (1540-1592) 17 maggio

La sua assiduità nella preghiera e la devozione eucaristica gli SAN PASQUALE BAYLóNhanno ottenuto il titolo di patrono dei congressi eucaristici già prima della sepoltura si parlava di guarigioni ottenute per sua intercessione.

I congressi eucaristici della Chiesa cattolica, dedicati a diffondere la , comprensione e la devozione dell’Eucarestia  attraverso elaborate e splendide celebrazioni, hanno il loro patrono in un fratello laico spagnolo, di famiglia di pastori, che fu poco noto durante la sua vita. Da una Vita contemporanea scritta dal suo superiore religioso, padre Ximénez, attingiamo molte notizie su Pasquale, nato a Torre Hermosa, ai confini tra Castiglia e Aragonail giorno di Pentecoste del 1540. I suoi genitori, molto poveri, l’avevano avviato al lavoro in tenera età, mandandolo dietro il gregge di famiglia e più tardi come garzone di un ricco allevatore. Lontano dal consorzio umano e dalla chiesa, trascorreva ore intere in orazione, privandosi del poco cibo per mortificare il proprio corpo, che sovente assoggettava a dolorose flagellazioni.

La sua preparazione scolastica fu rudimentale: dice che imparò a leggere da solo mentre pasceva il gregge di famiglia o di altri, Era tanto devoto quanto scrupolosoassiduo nella preghiera ma anche preoccupato di rifondere i danni causati dal passaggio delle pecore nei vigneti altrui. Favorito dagli straordinari doni dello Spirito Santo, tra cui il dono della sapienza infusa.

pasqualebaylonA diciott’anni fece domanda di essere ammesso al convento di S. Maria di Loreto dei francescani riformati alcantarini, ma gli venne opposto un netto rifiuto. Egli rifiutò a sua volta una cospicua eredità offertagli da un ricco allevatore della zona, Martino Garcia. Infine la fama della sua santità e di alcuni prodigi compiuti gli aprì le porte del convento, dove poté emettere i voti religiosi il 2 febbraio 1564, come “fratello laico”, non sentendosi degno di aspirare al sacerdozio.

Mentre pascolava il gregge poco lontano dal convento, prima di esservi ammesso, cadeva in estasi allo scampanellio dell’elevazione. Questo èmpito di devozione eucaristica fu il contrassegno anche della sua vita religiosa, durante la quale accrebbe le mortificazioni inflitte al suo corpo, debilitandolo fino al limite delle capacità di resistenza.

All’età di ventun’anni chiese di entrare nel convento di S. Maria di Loreto (distante da casa trecentocinquanta chilometri) dei francescani riformati di S. Pietro di Alcantara ( 1562, 19 ott.). Questa riforma dell’Ordine francescano, che ricevette esplicita approvazione e attestazioni di stima per il suo autore da S. Teresa d’Avila (15 ott.), era famosa perché univa la povertà estrema alla preghiera intensa. In Pasquale la carità davvero esemplare verso i poveri e gli infermi era accompagnata dal senso dello humour. Ad alcuni ospiti che chiedevano del superiore non disse «non è in casa» (cosa vera) ma «è impegnato » (usando un termine che vuol anche dire “fidanzato”); un’altra volta, mentre svolgeva il suo turno di servizio in refettorio, si chiuse nel locale e si lanciò in una danza sfrenata in onore della Vergine Maria, la cui statua era posta sopra la porta (e per il diletto dei posteri un fratello vide la sua performance dalla porta della dispensa).

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Il suo biografo attestò: «Non ricordo di aver mai notato in lui la più piccola mancanza, benché abbia vissuto con lui in molte delle nostre case e gli sia stato compagno in due lunghi viaggi». Fin dall’inizio della sua vita religiosa trascorreva lunghe ore in preghierainginocchiato sulla nuda terra davanti al SS. Sacramento, qualche volta fino a notte inoltrata o addirittura all’alba; mostrava inoltre grande devozione nel servire la Messa.

In contrasto con la sua ammirevole vita claustrale, un episodio avvenuto durante la «guerra di religione» ce lo mostra sotto una luce diversa ma non meno degna. Fu mandato in Francia a portare una lettera al ministro generale dei Francescani  osservanti e non sappiamo come o perché fu scelto lui, né se quelli che lo mandarono erano informati dei pericoli. Pasquale viaggiò fino alla città di Orléans senza conoscere, evidentemente, alcuna parola francese e, malgrado i pericoli, riuscì a consegnare le lettere nonostante le ripetute incursioni degli ugonotti.

Fu preso anche a sassate e una ferita alla spalla fu fonte di dolore per tutto il resto della vitaRiuscì a far ritorno al suo convento e a riprendere la vita nascosta, come aveva fatto prima di questo viaggio, continuando, come molti altri fratelli laici francescani, ad aiutare i poveri e gli ammalati che venivano a chiedere aiuto al convento. Morì nel convento del Rosario di Villa Real il giorno di Pentecosteall’età di soli cinquantadue anni e già prima della sepoltura si parlava di guarigioni ottenute per sua intercessione.

SantosBailoFu beatificato nel 1618, prima del fondatore del suo ordine, Pietro d’Alcantara. Si racconta anche di rumori insoliti provenienti dalla sua tombache continuarono per duecento anni e che furono considerati in qualche modo prodigiosi. Fu canonizzato nel 1690. Considerato addirittura “il teologo” dell’Eucaristia, non solo per le dispute che egli sostenne con i calvinisti di Francia, durante il suo viaggio a Parigi, ma anche per gli scritti che egli ci ha lasciato, una specie di compendio dei maggiori trattati su questo argomento.

Al di là delle dotte dissertazioni, l’Eucarestia fu il centro della sua intensa vita spirituale e meritò di essere proclamato da papa Leone XIII patrono delle opere eucaristiche, e più tardi patrono dei congressi eucaristici internazionali. I suoi biografi raccontano che durante le esequieal momento dell’elevazione dell’ostia e del calice, il frate già irrigidito dalla morte riaperse gli occhi per fissare il pane e il vino della mensa eucaristica e rendere l’ultima testimonianza del suo amore al divino sacramento. Durante la guerra civile spagnola la sua tomba fu profanata e i suoi resti vennero bruciati.

E’ INVOCATO: come patrono dei congressi eucaristici, dei cuochi e dei pasticceri

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / http://www.istitutoaveta.it

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