SAN CELESTINO V

SAN CELESTINO V 

(Pietro da Morrone)

Papa ( 1210-1296) 19 maggio

S. Celestino V

Ecco il più famoso papa dimissionario, dopo il recentissimo Benedetto XVI. Quali erano le sue ragioni e come è riuscito a diventare Santo?

Nato a Isernia (Molise), non lontano da Cassino, undicesimo figlio di due contadini, Pietro divenne benedettino a S. Maria di Faifula, e attorno al 1231 abbracciò la vita eremitica. Dopo essere stato ordinato prete a Roma visse per molti anni in una grotta del monte Morrone. La sua solitudine fu interrotta molte volte da persone che volevano unirsi a lui in quel tipo di vita, ed egli finì per accogliere discepoli che più tardi sarebbero stati incorporati nella confederazione benedettina con la denominazione di “celestini“.

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Celestino V Papa del gran rifiuto prima parte

Al pari dei camaldolesi essi volevano comporre la vita eremitica con la Regula Benedicti. Dopo quarant’anni di vita solitaria Pietro si recò, nel 1274, al concilio di Lione e ottenne da papa Gregorio X il privilegio dell’incorporazione nella confederazione benedettina e il diritto a possedere proprietà (elemento da notare, perché si è invece detto che la sua comunità avesse avuto stretti legami con i francescani spirituali che rifiutavano di avere proprietà). Tenne il primo capitolo generale presso l’oratorio del S. Spirito alla Maiella, durante il quale vennero promulgate direttive liturgiche e disciplinari.

S. Celestino V1Nel 1276 divenne abate di S. Maria di Faifula e priore di S. Spirito sulla Maiella; S. Maria veniva posta sotto la protezione di Carlo I d’Angiò, re di Sicilia. La fama di Pietro si diffuse largamente ma egli, nel 1293, si ritirò dal governo dell’ordine e si stabilì in una piccola caverna del monte Morrone per riprendere ancora una volta la vita eremitica.  Proprio in quel periodo a Roma si svolgeva il conclave per l’elezione del papaper due anni i dodici cardinali elettori, divisi da interessi personali e familiari, non riuscirono a trovare un accordo. La situazione di stallo durò fino a quando Pietro, il cui ordine era arrivato a contare venti monasteri, inviò ai cardinali un messaggio in cui li avvertiva che sarebbero incorsi nella punizione divina se avessero continuato a danneggiare la Chiesa con il loro comportamento dilatorio. In risposta a quest’appello essi elessero Pietro al soglio pontificio, quando egli aveva ottantacinque anni.

Non era la prima volta che un ottuagenario veniva eletto papa, ma questa scelta si rivelò disastrosaCavalcando un asino il santo e spirituale abate arrivò all’Aquila accompagnato dai re d’Ungheria e di Napoli; fu accolto da una folla immensa ed entusiasta che sperava nell’inizio di una nuova era, quella dello Spirito Santo profetizzata dall’eccentrico Gioacchino da Fiore. Pietro si trovò completamente disorientato nel nuovo compito di governo: il re di Napoli utilizzò il grande potere concentrato nelle sue mani per persuadere Pietro a prendere dimora a Napoli invece che a Roma e a creare tredici nuovi cardinali in linea con gli interessi di Napoli o della Francia.

Celestino V Papa del gran rifiuto

II parte 

La semplicità del nuovo papa, la sua ignoranza del diritto canonico (e persino del S. Celestino V2latino colto), il desiderio di piacere a tutti e di non offendere nessuno, lo portarono a nomine inopportune e persino a concedere gli stessi benefici a persone differenti. Da uomo spirituale quale era, diede in regalo tesori che non usava e distribuì incarichi influenti in un mondo difficile, nel quale i regnanti cristiani erano in guerra gli uni contro gli altri e tutti cercavano il favore del papa, al quale spettavano compiti importanti di intervento e arbitrato. All’approssimarsi del tempo liturgico dell’Avvento, Pietro meditò di ritirarsi in solitudine all’interno della residenza pontificia di affidare il governo della Chiesa a tre cardinali.

Consiglieri onesti lo misero in guardia: ciò avrebbe potuto portare alla creazione di tre papi rivali. Addolorato per il disordine che aveva causato consultò il cardinal Caetani, abile e potente canonista, sulla possibilità e sulla legalità di dare le dimissioni; Caetani rispose che era possibile e alcune volte consigliabile. Nonostante le proteste elevate da vari partiti in gioco (alcuni dei quali realmente desiderosi di un rinnovamento spirituale), lesse pubblicamente la sua dichiarazione di abdicazione dovuta all’età, a incapacità e mancanza di conoscenza dei compiti da assolvereChiese perdono per i suoi errori ed esortò i cardinali a scegliere un degno successore.

Pietro si ritirò in monastero e i cardinali elessero come successore Caetani, il quale prese il nome di Bonifacio VIIIPietro pensava di lasciare l’Italia attraverso il mare Adriatico, ma gli avversari politici di Bonifacio ne strumentalizzarono le intenzioni per asserire che l’elezione di Bonifacio era invalida. Bonifacio, da politico realista qual era, bloccò Pietro e lo confinò in una prigionia onorevole, con alcuni monaci, a Fumone, vicino ad Anagni.

S. Celestino V3L’unico commento del monaco fu: «Non ho voluto nulla in questo mondo se non una cella ed essi me l’hanno data». Morì il 19 maggio 1296 e fu dapprima inumato a Ferentino e poi (1317) a L’Aquila nella chiesa di S. Maria di Collemaggio dove era stato consacrato vescovo e incoronato papa. Questa traslazione coincise con la sua canonizzazione da parte di papa Clemente V nel 1313, forse in connessione con le pressioni fatte da Filippo IV il Bello, re di Francia, notoriamente ostile a Bonifacio VIII.

Le Vite antiche di Pietro Celestino arrivate a noi ci aiutano a penetrare la personalità di un eremita e fondatore di congregazione religiosa, uomo spirituale ma inespertocatapultato nell’intrigo della politica ecclesiastica e civile, assegnato a un ufficio supremo che non aveva mai desiderato. Ebbe l’umiltà e il coraggio di abdicare da un posto per il quale non era adatto, creando così un precedente per altri. La sua festa era collocata, dal 1688 al 1969, nel calendario universale, mentre oggi è indicata solo per la venerazione locale.

È INVOCATO: – come protettore dei rilegatori di libri

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler