San Giovanni Battista Piamarta

San Giovanni Battista Piamarta

Sacerdote (1841-1913) 26 Aprile

Padre Giovanni Battista PiamartaNella celebrazione della Santa Messa «si trasfigurava»: è una testimonianza frequentissima. Ardente sostenitore della devozione al Sacro Cuore e un «innamorato della Vergine Maria», specie della Immacolata Concezione, fu soprannominato “don Argento vivo”.

Giovanni Battista Piamarta nasce a Brescia il 26 novembre 1841 da una modesta famiglia. Rimasto presto orfano di madre, entra in seminario a 19 anni ed è ordinato sacerdote alla fine del 1865. La sua passione per la gioventù si manifesta fin dagli inizi della sua attività pastorale. Il giovane don Giovanni Battista Piamarta matura un ardito progetto per venire incontro alle necessità dei giovani della classe popolare. Nel 1886 dà inizio all’Istituto Artigianelli, con l’intenzione di preparare i ragazzi di famiglie povere, a partire dagli orfani, ad affrontare con dignità la vita nella nuova società industriale, grazie alla competenza nel lavoro e a una solida formazione cristiana. Impianta officine per diverse specializzazioni, prepara ambienti per accogliere e ospitare centinaia di giovani, raduna collaboratori laici, condivide la vita dei suoi ragazzi ispirandosi a S. Filippo Neri.

Fin dai primi anni del suo ministero sacerdotale Padre Piamarta ha attirato l’attenzione per la sua vita di preghiera, per il suo amore ai poveri e ai sofferenti, per la dedizione incondizionata al suo ministero sacerdotale. Quando il suo lavoro si fece intensissimo, a causa delle sue fondazioni, a chi gli domandava come potesse resistere a tanta fatica e a tante preoccupazioni, rispondeva candidamente:

piamarta«Se io non facessi due-tre ore di orazione ogni mattina, non potrei portare il peso che il buon Dio mi ha imposto».

I suoi giovani non avevano dubbio che il loro «Padre» fosse un santo: lo sentivano vicino a loro anche quando esigeva l’adempimento dei loro doveri. Lo sentivano un padre, anche perché stava il più possibile con loro. Nella celebrazione della Santa Messa «si trasfigurava»: è una testimonianza  frequentissima. La sua predicazione era semplice, diretta, convincente, capace di toccare il cuore, frutto di intensa e orante meditazione.Di fronte alla miseria della gente delle campagne dà origine alla Colonia Agricola di Remedello, dove vengono sperimentati e insegnati nuovi metodi di cultura che aumentano sensibilmente la produttività del terreno.

La nuova scuola agraria diventa un punto di riferimento per un numero crescente di agricoltori di tutta Italia. Per rafforzare la sua opera educativa fonda la Editrice Queriniana. Poco a poco si fa strada l’idea di dare inizio a una unione stabile di persone consacrate: nel 1902 viene riconosciuta dal vescovo di Brescia la Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth. Muore santamente a Remedello, nella sua Colonia Agricola, il 25 aprile 1913. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 12 ottobre 1997 e verrà fatto santo ad ottobre di quest’anno.

A chi gli faceva notare i grandi risultati della sua opera, rispondeva d’essere solo di ostacolo all’azione della Provvidenza. E alla Provvidenza si è sempre affidato con incrollabile fiducia: lui povero e senza appoggi ha potuto realizzare grandi opere, grazie all’abbandono alla Provvidenza. Alla quale ha sempre chiesto molto e dalla quale ha ricevuto tutto. Tutto per i suoi giovani. Per questo ha lasciato in eredità ai suoi continuatori la raccomandazione vivissima di coltivare al massimo grado la virtù della gratitudine verso la Provvidenza e verso i benefattori, che ne sono gli strumenti. Si sentiva molto vicino allo spirito di S. Paolo, ch’egli citava continuamente e del quale voleva riprodurre l’amore per Cristo e lo zelo apostolico. È stato un san giovanni battista piamarta1ardente sostenitore della devozione al Sacro Cuore e un «innamorato della Vergine Maria», specie della Immacolata Concezione. Padre Giovanni Battista Piamarta fu sempre considerato un grande e illuminato apostolo della gioventù.

Padre Piamarta, effettivamente,viveva la sua giornata in continua comunione con il Signore, che incontrava fin dal mattino prestissimo in alcune ore di intensa preghiera: «Qui dinanzi all’Eucaristia sento di essere amato. Il Suo amore mi contenta e mi sazia, mi riempie, mi assorbe e mi immerge in un oceano di carità e di giocondità» — lasciava scritto in uno dei suoi appunti più belli. Non c’è persona, tra quelli che ne hanno lasciato testimonianza scritta, che non sia stata colpita, nell’incontro con lui, dalla carica «mistica» che rivelavano le sue parole, sempre incoraggianti, e la sua instancabile attività, tanto intensa da fargli attribuire bonariamente l’epiteto di «don Argento vivo».

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1a parte   –  2a parte   –  3a parte

San Giovanni Battista Piamarta Preghiera

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler /http://www.paginecattoliche.it/