Così Medjugorje ha cambiato la mia vita

Così Medjugorje ha cambiato la mia vita

Salvatore, che ci ha mandato questa sua testimonianza, è uno dei chiesa1tanti pellegrini che torna da Medjugorje con un mistero da svelare, ma è anche uno dei pochi che riesce quasi subito in questa impresa, trasformandola in una grazia da condividere.

Partiamo presto, quando è ancora notte, la destinazione è la collina delle apparizioni di Medjugorje. Sono circa le 4 di mattina quando arriviamo ai piedi della collina; una moltitudine di persone rende quasi impossibile raggiungere il punto più vicino alla croce blu. Dal nostro gruppo, composto da 100 persone, ci stacchiamo in 20, e cerchiamo di aprirci un varco, scalando muraglioni di pietra.

Carmensissi (mia moglie) è determinata nel voler raggiungere il posto più vicino alla croce, nessuna difficoltà la fa desistere da questo proposito, così è lei ad indicare il percorso, a tracciare la via. Ad ogni ostacolo mi cede il passo, perché, mi dice: «Devi aiutare le altre persone del gruppo»; altre persone, che non conosciamo, si uniscono a noi percorrendo un tratto di strada insieme, mi offro di aiutare anche loro, convinto che gli ostacoli in gruppo si superano meglio. Alcuni di loro mirjana8si fermano nel posto a loro gradito. Il loro sorriso, la lingua che non conosce confini geografici, è un grazie per il mio aiuto. Un sorriso che conservo come un dono prezioso. Noi proseguiamo, guidati dalla determinazione di Carmensissi.

Arriviamo, in dieci, proprio dietro la croce blu, «il posto è buono», mi dice, e così decidiamo di fermarci in quell’angolo semi nascosto, dove nel frattempo trovano “rifugio”, dalla sera prima, una madre con la sua figlioletta adolescente. Con loro si fa presto a fare amicizia. L’attesa dell’apparizione è scandita dalla recita del Rosario e da una piacevole chiacchierata. La madre ci accoglie come se fossimo i loro angeli custodi. Ad un tratto altre persone si staccano dal gruppo e provano ad avvicinarsi alla croce blu. In quel posto rimaniamo in cinque (oltre a me e a Carmensissi ci sono Rosa, Katia e Gina, facciamo tutti parte dello stesso gruppo partito da Vibo Valentia) «a vigilare», l’affermazione è della mamma di…, su di loro.

Nessuno di noi immagina minimamente che in quel posto, che sembra avvolto da una benedizione speciale, succederà qualcosa di straordinario. Quando si avvicina il momento dell’apparizione ci alziamo in piedi, la bambina si inginocchia su un muretto alto qualche metro e largo poco più di trenta centimetri, gli altri si dispongono dietro e di fianco, senza mai distogliere lo sguardo da lei, per paura che possa cadere; … rimane in equilibrio perfetto. Inizia a piovere, una ragazza del gruppo apre pioggial’ombrello per riparare la bambina dalla pioggia, mentre la madre la invita a non coprirla, «è acqua benedetta, sta arrivando la Madonna». Io rimango dietro, nell’angolo sinistro di quello spazio ristretto. E’ allora che si manifesta l’evento straordinario a noi ignoto fino ad un momento prima. La ragazza è in estasi, l’espressione del suo viso è serena, sorride e piange allo stesso tempo, il suo viso è gioioso, (mai visto un’espressione simile prima d’ora), lo testimonia anche il breve filmato girato da una ragazza del nostro gruppo. La madre l’abbraccia, la stringe forte, forte, forte. E’ allora che comprendiamo che lei sta parlando con la Madonna, o che, comunque, riesce a vederla. Lei non lo dice, ma la sua espressione toglie ogni dubbio.

In quello stesso momento giungono vicino a noi una madre ed un bambino, il piccolo non ha più di sette/otto anni. Sono entrambi bellissimi, il bambino vuole salire sul muretto posto alla mia sinistra, è alto un metro e mezzo circa, da solo non c’è la può fare. Mi offro di aiutarlo, la madre me lo consegna, sorridendo, l’impressione è che me lo voglia affidare in custodia, affinché vigilassi sulla sua incolumità. Lo prendo sulle spalle e lo faccio salire sul muretto, il mio braccio sinistro stringe le sue gambe, per evitare che cada. Continuo ad ammirare la ragazzina, la madre che la stringe forte rende ancora più straordinario l’evento a cui ci è dato il privilegio di assistere. Continua a piovere e una ragazza del gruppo, Katia, mi passa una giacca antipioggia per coprire il bambino. Scopriamo in quel momento che si chiama Cristian, è questa paesaggiol’unica cosa che Carmensissi riesce a fargli pronunciare. Non è italiano, penso, ma neppure inglese, ma in quel momento la nazionalità non conta. Gli copro il capo, lui mi guarda e sorride, dopo un po’ si toglie il cappuccio, l’acqua non lo disturba affatto, il suo sguardo è rivolto nella stessa direzione della ragazza, ma in quel momento non ci faccio caso, lo scoprirò solo successivamente, rivedendo il filmato.

Mi volto, incontro il viso della madre, è in piedi, non smette di pregare un solo istante, mi sorride e da quel sorriso percepisco quanta serenità ci sia in quella donna che, in piedi, è concentrata sulla preghiera. Non ho mai visto, prima di allora, nessuno pregare con tanta intensità, fino al punto di affidare il suo bambino ad uno sconosciuto, fidandosi ciecamente di lui.

La ragazzina cattura la mia attenzione, lo sguardo è su di lei, mentre le mie mani proteggono quel bambino, Cristian, che la madre ha affidato alla mia protezione. Ad un tratto, a pochi metri dal posto in cui ci troviamo, sentiamo abbaiare dei cani, sembra che siano da soli, senza padrone; uno di loro prova ad avvicinarsi al punto in cui ci troviamo. La madre del bambino non si scompone, mentre io temo il peggio per noi, il cane sembra inferocito; lei, molto dolcemente si volta, continuando a pregare, in piedi e con le mani giunte, incrocia lo sguardo del cane senza dire una parola. L’animale cambia direzione e si allontana da noi.preghiera31

Intuiamo che la Madonna è andata via quando la ragazzina si alza, guarda la madre e gli dice, «mi ha dato un messaggio». Lei l’abbraccia forte, la stringe con tutto l’amore di una madre.  Poi, con un gesto di amorevole generosità invita la sua bambina a benedire Carmensissi, quelle parole, e quel gesto, mi distraggono per pochi secondi, continuo a stringere forte il bambino, ma lo sguardo e rivolto a … che bacia Carmensissi. Pochi secondi. Mi volto e il piccolo Cristian non c’è più.

Sono spaventato e una ragazza del gruppo mi tranquillizza, affermando di averlo visto andare via con la madre che lo teneva per mano. Questo mi conforta, il mio pianto è liberatorio perchè temevo il peggio, dentro di me rimane il mistero di come abbia fatto, da solo, a scendere da quel muretto alto oltre un metro e mezzo, e per di più lasciando il giubbotto piegato e senza che io mi rendessi conto di nulla, mentre il braccio sinistro continuava a stringerlo forte. Il tutto avviene in pochi secondi.

Un mistero che mi accompagnerà per tutta la permanenza in quel luogo benedetto, avvolto da una luce stupenda. E’ forte in me il desiderio di capire chi fosse realmente, se si sia trattato di una suggestione o di altro. Ascolto, da Rosita il racconto del bambino di Medjugojrie, e così mi precipito in un negozio, lei mi anticipa, compra il libro e, generosamente, me lo presta affinché io lo possa leggere. Anticipo la lettura del libro sul pullman, per completarla poi durante la notte, seduto in bagno, per non disturbare Carmensissi che è stanca e deve riposare. Non trovo nessuna vicka3risposta. Forse non è il momento, per adesso mi godo il privilegio di aver assistito ad un evento straordinario, con … che dialoga con la Madonna.

Il giorno successivo è in programma un incontro con la veggente Vicka. Il desiderio è di vederla da vicino. C’è tanta gente, e, allora, con Carmensissi troviamo un posticino appartato, dove posizionare una sedia, per farla riposare, di tanto in tanto, considerato anche che, il giorno prima, il pomeriggio dopo l’apparizione, Carmensissi si è fatta la collina della via Crucis a piedi scalzi, il ché è già un miracolo se considero che l’anno precedente, a Medjugorje, è arrivata con le stampelle per via di una malattia rara che, molto spesso, gli impedisce (va) di camminare.

Troviamo posto in un punto distante dal palco, dove possiamo ascoltare bene, anche se la visuale non è delle migliori. Quando Vicka arriva, però, il desiderio di vederla da vicino si avvera. Dietro di noi c’è una porticina che si schiude, esce un uomo della sicurezza che apre un corridoio tra le persone, mentre io e Carmensissi ci troviamo catapultati in prima fila. Vicka percorre velocemente il tratto di strada che la separa dal palco, non disdegna i saluti, sempre di corsa appoggia delicatamente la sua mano sulla mia e, incrociando lo sguardo di Carmensissi le manda un bacio. Coincidenza, suggestione? Forse? O forse no…

In me c’è un pizzico di rammarico per essere costretto a partire da Medjugorje portandomi dietro un mistero non svelato. Almeno non ancora. La prossima destinazione è Loreto, per visitare la Casa di Maria. Forte è in me il desiderio di entrare in quelle sacre mura. Il programma, però, subisce un cambiamento; la
destinazione non è più Loreto ma il santuario di San Gabriele dell’Addolorata, ai piedi del Gran Sasso. All’inizio sono dispiaciuto per questo inaspettato cambiamento, poi tutto cambia. Arriviamo al santuario e, dopo aver visitato la cripta, entriamo in santa gemma Galganichiesa per la assistere la messa. Il mio sguardo incrocia un’opera d’arte, bellissima, la “Crocifissione”, con Maria Addolorata e altri santi ai piedi di Gesù. Resto senza parole, ammutolito, quando tra quelle figure vedo il volto della mamma che, sulla collina Medjugorje, mi ha affidato il suo bambino. Chiedo spiegazioni sull’identità di quella santa, la nostra guida spirituale, mi dice che si tratta di Santa Gemma Galgani, una tra le più grandi mistiche della Chiesa, che dialogava con Gesù e il suo Angelo Custode. La stessa santa che ha vinto sul demonio.

Santa Gemma Galgani

La somiglianza è impressionante, capisco che non si tratta più solo di coincidenza ma di segni, inequivocabili. Il ricordo torna al giorno dell’apparizione, e capisco che, quel giorno, la piccola e dolce … ci ha reso partecipi di un grande evento, fortemente intriso di spiritualità, mentre dentro di me ritornano le parole della madre «nulla succede a caso». Poi, rileggendo attentamente il messaggio del 2 ottobre, riesco a trovare una spiegazione a tutto, dentro di me, dopo aver vissuto la resurrezione dell’anima, cresce la consapevolezza che quel primo pellegrinaggio non sarà l’ultimo, perché la Regina della Pace continua a chiamarmi e io a rispondere. Perché da allora la mia vita è cambiata, in meglio.

Salvatore Berlingieri

 

9 thoughts on “Così Medjugorje ha cambiato la mia vita

  1. mi permetto di fare una domanda stupidissima, di cui un po’ mi vergogno, ma di cui non so più tacere … Tutti parlano – e forse “straparlano” – di Medjugorje … mi si può spiegare – in concreto – che c’è di tanto straordinario lì ? Finora nessuno mi ha saputo dare una risposta diversa del “vieni e vedi” … per adesso non mi posso permettere un viaggio in quei luoghi e – a distanza – mi piacerebbe capire/sapere il motivo di tanto clamore … anzi, con l’occasione chiedo venia per la mia ignoranza e la mia povertà pecuniaria !

  2. Ciao Pier Filippo,

    cosa c’è a Medjugorje? Semplice: tante persone con il rosario in mano, che pregano, si inginocchiano, adorano, si confessano e piangono. Ci sarebbe da rispondere e cosa c’è di bello in tutto questo? Eppure trovarsi in un ambiente dove le persone ti sorridono anche se non ti conoscono, dove pregare non ti sembra difficile, ma addirittura te ne viene voglia… dove senti il tuo cuore riempirsi d’amore anche se non vuoi… insomma una società utopisca ma che esiste, è vera e ti fa venire voglia di rimanere in questo posto per sempre, perchè chi non vorrebbe sentirsi sereno, in pace con il mondo intero? Non chiedermi come ciò possa avvenire, perchè ti garantisco che non lo so. Però quando vedi tante persone che mangiano un gelato poi ti viene voglia di comprartelo. Quando senti ripetutamente una canzone poi ti viene voglia di cantarla anche se non ti piace particolarmente… Forse è solo questo.. imitazione di massa?? Ma ribadisco.. se ti fa stare bene, se ti da la gioia e torni con una carica dentro che ti lascia quel sorriso anche a distanza di giorni, tanto che tutti quelli che ti conoscono ti chiedono: “Ma cosa ti è successo?” perchè ti vedono diverso, migliore.. Ebbene: Viva Medjugorje! Mi viene da dire!

    Spero tanto che un giorno tu possa vivere tutto questo, ma ricorda che Medjugorje non è solo un luogo fisico, ma anche e soprattutto uno stato mentale, quindi lo puoi avere ovunque, perchè è dentro di te, basta non lasciarlo scappare!!

    Buon proseguimento! A presto ciao! ;) <3

  3. Un grande Buon Giorno a tutti, oggi ricordiamo il Sacro Capo di Gesù a cui sto rivolgendo tante Preghiere. L’intenzione che affianco a queste preghiere sono dedicate la maggior parte a tutti quelli che non hanno ancora conosciuto la Bontà e il Grande Progetto che Dio, nostro Padre Celeste, ha nei confronti del Creato. La Madonnina di Medjugorje credo che sia in mezzo a Noi per donarci questo Immenso Valore:la Conversione del Cuore dell’Uomo per avvicinarci al Vero Amore che è l’unico a farci sorridere anche nei momenti più difficili o più particolari della nostra Vita. Fra tanti episodi raccontati da chi è in visita a Medjugorje ci sono sempre storie di grazie e miracoli, che io credo possano continuare anche quando si ritorna da quel luogo grande e, pertanto chiedo alla Santa Vergine, Madre di tutti noi, di esserLe utile proprio in questo:PROSEGUIRE IL VIAGGIO DI MEDJUGORJE NELLE NOSTRE CASE, NEI LUOGHI DI LAVORO,NELLE PARROCCHIE, NEI NOSTRI CUORI. Grazie a tutti quelli che si adoperano nel creare questi siti internet SPECIALI.

  4. L’ho seguito molto attentamente! Per scoprire che la moglie di quel signore molto premuroso con tutti; era una miracolata alle gambe, lei fece tutto il tragitto “Della Via Crucis” scalza da sola, l’anno prima arrivò con le stampelle, la sua malattia rara le impediva per lunghi periodi di muovere le gambe, lei però sapeva di già dove voleva andare, in un posto discreto. La bimba sul muretto, la madre che non desidera farla coprire dalla pioggia, è acqua Santa! Il marito che aiuta una bella donna a mettere il bimbo su di un altro muro, ma molto più pericoloso, l’uomo pensa che non sappia la lingua, il bimbo dice solo il Suo nome Cristian, per me questo nome dice tutto, egli è Gesù, neppure egli desidera essere coperto, la signora è Santa Gemma Galgani, ma tutto ciò si scoprirà più tardi! Arriva la Santa Madre del mondo intero, si ferma con la bimba, parlano assieme, ma non si sente; alla fine dirà di avere un messaggio, la madre prende in braccio la bimba, parlano, poi la bimba si rivolgerà alla signora miracolata, le darà la Santa Benedizione e un bacio da parte della Madonna, Carmensissi e suo marito sono sbigottiti! Non si era reso conto che il bimbo che teneva tanto stretto non c’era più neppure la donna, la sua paura era che il bimbo fosse caduto, aveva lasciato il giacchino piegato, non si dava pace. Poi chiese ad una delle veggenti cosa fosse accaduto, lei le indicò un libro, che comperò subito! Tutta la notte la passò in bagno a leggere tutto il libro, ma non capì nulla! Il giorno seguente al mattino si trovarono tutti alla preghiera, l’uomo pensò di far sedere Carmensissi, per non farla stancare dopo la giornata passata! Ad un tratto si aprì una porticina dietro a loro; era Vicka la veggente, li fece camminare con lei, salutava tutti cordialmente, ma ad un tratto, prima di salire sul palco, prese la mano di lui e mandò un bacio a Carmensissi, ci sembrava impossibile!!!Poi partimmo per Loreto, a far visita alla casa della Santa Madre; ma ad un tratto ci dissero che avevano dovuto per forze maggiori cambiare l’intinerario , si andava: al Santuario di San Gabrielle della Maria Addolorata! Si trova sotto il Gran Sasso; mi sentii dispiaciuto! Passò poco tempo e mi resi conto che ero felice! Arrivammo: ci fecero prima vedere la Cripta, poi ci recammo al Santuario con le sue opere stupende. Girando lo sguardo mi accorsi di un Crocifisso e il quadro che raffigurava la Santa a cui io tenevo il bimbo, era Santa Gemma Galgani. Allora si rese conto del prodigio che avevano avuto tutti e due!!!!! Pregò ringraziò con tutto se stesso per lui e la moglie, tutte le prove e le grazie che avevano avuto in dono dalla Santa Madre di Medjugorje e dal Signore!!!!! Quanto vorrei venire a Medjugorje, vorrei fare come Carmensissi la Via Crucis a piedi e mettermi dietro la Croce, possibilmente un po’ isolata, io non sono Carmensissi, magari fossi degna come lei! Mia cara non ti conosco, ma sapessi quanto vorrei conoscerti, sono felice per te e tuo marito, ma immensamente felice, per tutto, in un dì sono accadute tante cose stupende! Vi raccomando, non scordatelo mai, siate sempre grati per la vostra fortuna meritata; rammentate ogni giorno del dono immenso che vi è stato fatto, evidentemente ve lo meritavate!!!!!La Dolce Madre e il Signore vi accompagnino fino all’ultimo giorno, ve lo siete meritato!!!!! La mia felicità per voi è immensa credetemi, mi vengono le lacrime, purtroppo tutto mi fa commuovere, ma questa volta è una commozione felice, più che felice!!!!!!

  5. Grazie Dantina del tuo commento e una santa e serena domenica! <3

  6. bellissime testimonianze che bello incontrare Maria a me non succedera mai a me basterebbe che la MADONNINA desse uno sguardo ai miei ragazzi MICHELE E MATTIA ME LI PORTASSE PER LA RETTA VIA ASSIEME A TUTTI I RGAZZI DEL MONDO

  7. Mai dire mai Elena!
    La Madonna va proprio a toccare i cuori di coloro che più si sentono indegni di tale dono, perchè nell’umiltà si manifesta maggiormente la gloria di Dio. Poichè questa sera tornerò a Medjguorje non mi dimenticherò di pregare per te e per i tuoi figli. Che tutti i santi del cielo ti affianchino nel tuo ruolo di madre affinchè, uniti a Maria SS possiate godere tutti della gioia del Paradiso.
    Ma ricorda anche tu di accendere una candela benedetta questa sera, 31 ottobre, per dimostrare al Signore che gli sei vicina in una sera in cui in tanti lo insulteranno, profaneranno e compiranno riti orribili.
    Che Dio ti benedica sempre! <3

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