Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 57a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (57a parte) 

Da pag. 95 a pag. 277

A fronte della risurrezione, Maria SS e Gesù fanno un bilancio di ciò che è stato e di ciò che dovrà essere. Le ansie e le paure dei discepoli, quelle che furono le parole di Maria SS e quelle di Gesù a tutti coloro ai quali apparve dopo la risurrezione.

(parla la Madre) […] Da ieri sera l’ho seguito nel suo dolore. Tu non le vedi. Ma le mie carni sono contuse dai suoi stessi flagelli, ma alla mia fronte stanno le spine, ho sentito le percosse… tutto. Ma ora… non vedo più. Ora ignoro dove è il mio Figlio condannato alla croce![…]

(l’angoscia di Maria SS al sepolcro) […] Figlio! Mettimi la mano sul cuore. Caccerà Satana. Mettimela sul capo. Vi riporterà la luce. Santifica con una carezza le mie labbra, perché si fortifichino a dire: “Credo” anche contro tutto un mondo che non crede. Oh! Che dolore è non credere! Padre! Molto bisogna perdonare a chi non addolorata- María Santísima del Dulce Nombrecrede. Perché, quando non si crede più… quando non si crede più… ogni orrore diviene facile. Io te lo dico… io che provo questa tortura.[…]

[4 ottobre 1944 a Maria Valtorta] Dice Gesù: “E la tortura continuò con assalti periodici sino all’alba della Domenica. Io ho avuto, nella Passione, una sola tentazione. Ma la Madre, la Donna, espiò per la donna, colpevole di ogni male, più e più volte. E Satana sulla Vincitrice infierì con centuplicata ferocia. Maria l’aveva vinto. Su Maria la più atroce tentazione. Tentazione alla carne della Madre. Tentazione al cuore della Madre. Tentazione allo spirito della Madre. Il mondo crede che la Redenzione ebbe fine col mio ultimo anelito. No. La compì la Madre, aggiungendo la sua triplice tortura per redimere la triplice concupiscenza, lottando per tre giorni contro Satana che la voleva portare a negare la mia Parola e non credere nella mia Risurrezione. Maria fu l’unica che continuò a credere. Grande e beata è anche per questa fede. Hai conosciuto anche questo. Tormento che fa riscontro al tormento del mio Getsemani. Il mondo non capirà questa pagina. Ma “coloro che sono nel mondo senza essere del mondo” la comprenderanno e aumentato amore avranno per la Madre Dolora. Per questo l’ho data.

Sopra ogni amore ed ogni vincolo della Terra vi è, vi deve essere l’amore per il Signore Iddio vostro. Nessuno, nessuno altro affetto deve essere superiore a questo. Amate i vostri in Dio, non sopra a Dio.

Quante impazienze voi avete per dei nonnulla, quante incompatibilità per delle
croce16inezie, quante insoffribilità per dei semplici malesseri! Ma guardate il vostro Salvatore
. Meditate cosa doveva essere di eccitante quel pungere continuo in nuovi posti, quell’impigliarsi nelle ciocche dei capelli, quello spostarsi continuo senza dar modo di muovere il capo, di appoggiarlo in nessun modo che non desse tormento!  Ma pensate cosa erano per la mia Testa torturata, dolente, febbrile, le urla della folla, le percosse sul capo, il sole cocente! Ma riflettete quale dolore dovevo avere nel mio povero cervello, andato all’agonia del Venerdì già tutto un dolore per lo sforzo subito nella sera del Giovedì, nel povero cervello al quale saliva la febbre di tutto il Corpo straziato e delle intossicazioni provocate dalle torture!  E nel Capo gli occhi ebbero la loro, e la sua ebbe la bocca, e la sua il naso, e la sua la lingua. Per riparare ai vostri sguardi così amanti di vedere ciò che è male e così dimentichi di cercare Dio, per riparare alle troppe e troppo bugiarde e sporche e lussuriose parole che dite invece di usare le labbra per pregare, per insegnare, per confortare; ebbero la sua tortura il naso e la lingua per riparare alle vostre golosità e alla vostra sensualità d’olfatto, per cui pure commette delle imperfezioni che sono terreno a più gravi colpe, e delle colpe con l’avidità di cibi superflui, senza pietà di chi ha fame, di cibi che vi potete permettere molte volte ricorrendo a mezzi illeciti di guadagno.

[…] le contusioni feroci delle mie reni sono state l’agente chimico più potente nel miracolo della Sindone. Le mie reni, quasi frante dai flagelli, non hanno più potuto lavorare. Come quelle degli arsi in una vampa, sono state incapaci di filtrare, e l’urea si è accumulata e sparsa nel mio sangue, nel mio corpo, dando le sofferenze 3Sindonedella intossicazione uremica e il reagente che trasudando dal mio Cadavere fissò l’impronta sulla tela.

Sindone

[…] Tu l’hai visto che ho respinto il vino mirrato. Non volevo addolcimenti al mio patire. Quando ci si è offerti vittime, bisogna essere vittime senza transazioni pietose, senza compromessi, senza addolcimenti. Occorre bere il calice così come esso è dato. Gustare l’aceto e il fiele sino in fondo. Non il vino drogato che produce intontimento del dolore.

[…] Ella (Maria SS) doveva esser là, angelo di carne per impedire alla disperazione di assalirmi come l’angelo spirituale l’aveva impedito nel Getsemani, doveva esser là per ricevere l’investitura di Madre del genere umano. Ma vederla morire ad ogni mio fremito è stato il mio più grande dolore. Neppure il tradimento, neppure la cognizione che il mio Sacrificio sarebbe stato inutile per tanti, questi due dolori che poche ore prima mi erano parsi tanto grandi da farmi sudare sangue, erano paragonabili a questo.

(Gesù continua la sua catechesi a Maria Valtorta) Già te l’ho detto: “Non sarai grande per le contemplazioni e i dettati. Questi sono miei. Ma per il tuo amore. E l’amore più alto è nella compartecipazione al dolore.” Questo dà modo di intuire i minimi desideri di Dio e di renderli realtà nonostante tutti gli ostacoli.

L’amore prospera nella purezza

Giovanni ha posseduto l’amore di compassione come nessun altro al mondo, eccettuata mia Madre. Egli è il capostipite degli amorosi di questo amore. E’ il tuo maestro in questo. Seguilo nell’esempio che ti dà di purezza e carità, e sarai grande.

Era di amore che morivo. Di amore non dato. La pietà è amore. E in Israele non vi fu pietà.

(Maria SS cerca di consolare le altre donne) “Egli tornerà. Và. Prega. Attendi. Più addoloratacrederai, più presto risorgerà. E’ la forza questo credere… E solo io, Dio e Satana sappiamo quanti assalti sono dati a questa mia fede nella sua risurrezione”.

(Maria SS e Pietro) “Pietro, tu lo hai rinnegato. E’ vero. Hai avuto il coraggio di rinnegarlo in pubblico. Il coraggio di farlo. Gli altri… Tutti, meno i pastori, Mannaen, Nicodemo e Giuseppe e Giovanni, hanno avuto la codardia solo. Lo hanno rinnegato tutti: uomini e donne di Israele, meno poche donne… Non nomino i nipoti ed Alfeo di Sara. Essi erano parenti e amici. Ma gli altri!… E neppure hanno avuto il coraggio satanico di mentire per salvarsi, né il coraggio spirituale di pentirsene e piangere, né quello ancor più alto di riconoscere pubblicamente l’errore. Sei un povero uomo. Lo eri, anzi. Finché presumesti di te. Ora sei un uomo. Domani sarai un santo. Ma, anche non fossi qual sei, io ti avrei perdonato lo stesso. Avrei perdonato a giuda, pure di salvargli lo spirito. Perché il valore di uno spirito, anche di uno solo, merita ogni sforzo per superare ripugnanze e risentimenti, sino ad esserne spezzati. Ricordatelo, Pietro. Te lo ripeto: Il valore di un’anima è tale che, a costo di morirne per lo sforzo di subirla vicino, bisogna tenerla così, fra le braccia, come io tengo la tua testa canuta, se si capisce che, tenendola così, la si può salvare. […]       

(La Maddalena a Pietro) […] Il fatto è fatto. E non sono i gridi scomposti che lo riparano e annullano. Non fanno che attirare l’attenzione e mendicare una compassione che non si merita. Sii virile nel tuo pentimento. Non strillare. Fai. Io… Tu lo sai chi ero… Ma, quando ho capito che ero più sprezzabile di un vomito, non sono andata in convulsioni. Ho fatto. Pubblicamente. Senza indulgere con me e senza maddalena- guercinochiedere indulgenza. Il mondo mi sprezzava? Aveva ragione. Lo avevo meritato. Il mondo diceva: “Un nuovo capriccio della prostituta” e dava un nome di bestemmia al mio andare a Gesù? Aveva ragione. La mia condotta di prima il mondo la ricordava, ed essa giustificava ogni pensiero. Ebbene? Il mondo si è dovuto persuadere che Maria peccatrice non era più. Ho, coi fatti, persuaso il mondo. Fa tu altrettanto, e taci”.

Maddalena- Guercino

(Maddalena prosegue)[…] Ho spezzato il mio senso con la sferza del mio volere. E più lo farò. Credi che mi sia perdonata, io, di essere stata la Lussuria? No.. Ma non lo dico altro che alla mia persona. E sempre me lo dirò. Consumata morirò in questo segreto rimpianto di essere stata la corruttrice di me stessa, in questo inconsolabile dolore di essermi profanata e di non avere potuto dare a Lui che un cuore calpestato…

(Promessa di Maria SS a Dio) Divengo così qualcosa di utile alla causa del tuo Figlio, alla sua Chiesa, che non troverà mai pace e che ha bisogno di mettere radici profonde per non essere divelta dai venti. Io sarò Colei che la cura. Come ortolana solerte veglierò perché cresca forte e diritta nel suo mattino.

(Gesù risorto incontra la Madre) Tutto è finito, Mamma. Ora non hai più da piangere per il tuo Figlio. La prova è compiuta. La Redenzione è avvenuta. Mamma, grazie di avermi concepito, allevato, aiutato in vita e in morte. Ho sentito venire a Me le tue preghiere. Esse sono state la mia forza nel dolore, le mie compagne nel mio viaggio sulla Terra ed oltre la Terra […]  Ma alla mia Redenzione occorreva anche maria1questo tuo dolore. Molto continuamente aggiunto alla Redenzione, perché molto sarà continuamente creato di Peccato. Chiamerò tutti i miei servi a questa compartecipazione redentrice. Tu sei quella che da sola farai più di tutti i santi insieme. Perciò ci voleva anche questo lungo abbandono.

(Prsegue la catechesi a Maria Valtorta) Le preghiere ardenti di Maria hanno anticipato di qualche tempo la mia Risurrezione. Io avevo detto: “Il Figlio dell’uomo sta per essere ucciso, ma il terzo giorno risorgerà”. Ero morto alle tre del pomeriggio di venerdì. Sia che calcoliate i giorni come nome, sia li calcoliate come ore, non era l’alba domenicale quella che doveva vedermi sorgere. Come ore, erano unicamente trentotto ore invece di settantadue quelle che il mio Corpo era rimasto senza vita. Come giorni, doveva almeno giungere la sera di questo terzo giorno per dire che ero stato tre giorni nella tomba. Ma Maria ha anticipato il miracolo. Come quando col suo orare ha schiuso i Cieli con anticipo di qualche anno sull’epoca prefissa, per dare al mondo la sua Salvezza, così ora Ella ottiene l’anticipo di qualche ora per dar conforto al suo cuore morente.

Passo tra le anime tramortite, simbolo delle anime in colpa mortale che non sentono il passaggio di Dio.

Non mi faccio toccare da lei. [Maddalena] Ella non è la Pura che può toccare, senza contaminarlo, il Figlio che torna al Padre. Molto ha ancora da purificare con la preghiera (3)penitenza. Ma il suo amore merita questo premio. Ella ha saputo risorgere per sua volontà dal sepolcro del suo vizio, strozzare Satana che la teneva, sfidare il mondo per amore del suo Salvatore, ha saputo spogliarsi di tutto che non fosse amore, ha saputo non essere più che amore che si consuma per il suo Dio.

Quando mi amate sino a vincere tutto per Me, Io vi prendo il capo ed il cuore malato fra le mie mani trafitte e vi alito in volto il mio Potere. E vi salvo, vi salvo, figli che amo. Voi tornate belli, sani, liberi, felici. Voi tornate i figli cari del Signore. Faccio di voi i portatori della mia bontà fra i poveri uomini, coloro che testimoniate della mia Bontà ad essi per farli persuasi di essa e di Me.

(Lazzaro a Filippo) Egli mi ha detto la sera del sabato: “Essi non si perdoneranno. Dì loro che Io li perdono, perché so che non sono loro che agiscono liberamente. Ma è Satana che li travia […] Dì loro di non cadere nel più grande peccato del disperare del mio perdono

(Gesù a Lazzaro) Tu mi hai evocato più presto, come tutti quelli che mi hanno totalmente amato, dal profondo dove ero.

Giovanna […] Gesù non lascia mai le anime a Lui sposate. E’ sempre il Maestro, l’Amico, lo Sposo, anche ora che è il Risorto. Alza il capo, Giovanna. Guardami. In quest’ora di ammaestramento segreto, e più dolce che se ti fossi apparso come alle altre, Io ti dico quale deve essere la tua condotta futura. Quella che dovrà essere di tante tue sorelle. Ama con pazienza e sottomissione il turbato sposo. Aumenta la tua dolcezza più egli fermenta in sé amarezza di umane paure. Aumenta la tua luminosità spirituale più egli genera da sé ombre di terreni interessi. Sii fedele per volto32due. E sii forte nel tuo sponsale dello spirito. Quante, in futuro, dovranno scegliere fra il volere di Dio e quello del consorte! Ma saranno grandi quando, sopra l’amore e la maternità, seguiranno Iddio. La tua passione incomincia. Sì. Ma tu vedi che ogni passione termina in una risurrezione… […] Sali il tuo calvario di sposa coll’aiuto della mia carezza e di quella del tuo innocente. E’ entrato con Me in Cielo e mi ha dato la sua carezza per te. Io ti benedico, Giovanna. Abbi fede. Io ti ho salvata. Tu salverai se avrai fede.

Giovanna ora sorride e osa chiedere: “Dai bambini non vai?” “Li ho baciati all’aurora mentre ancora dormivano nel loro lettino, e mi hanno creduto un angelo del Signore. Gli innocenti li posso baciare quando voglio. Ma non li ho destati per non turbarli troppo. La loro anima conserva il ricordo del mio bacio… e lo trasmetterà, a suo tempo, alla mente. Nulla si perde di quanto è mio. Tu sii sempre una madre per essi. E sempre sii figlia di mia Madre. Non ti staccare mai totalmente da lei. Ella ti perpetuerà, con soavità materna, ciò che fu la nostra amicizia. E portale i bambini. Ella ha bisogno di bambini per sentirsi meno sola della sua Creatura…”

(Maria SS a Giovanna) “Più forte della fede è l’amore. E’ la più attiva virù. Con essa creerai l’anima novella di Cusa. Non temere. Ma io ti aiuterò”.

3pastori(I pastori hanno visto Gesù risorto) […] penso che forse non mi sarà più concesso di vederlo così altro che in Cielo. E voglio conoscerlo per non averne tremore allora.” “[…] Non ho rancore per colui che è con me ingiusto. Il mio Signore mi ha insegnato col suo morire la perfetta mansuetudine. E non ho pensiero del domani. La mia dimora non è qui. Ma nel Cielo. Vivrò nella povertà a Lui tanto cara e lo servirò fino all’ora del suo chiamarmi…[…]”

(Ai discepoli di Emmaus) […] il mezzo umano, ho detto, è l’oppressione. Il mezzo sovrumano è l’amore. Il primo è sempre limitato, perché i popoli ben si rivoltano all’oppressore. Il secondo è illimitato, perché l’amore è amato o, se amato non è, è deriso. Ma, essendo cosa spirituale, non può mai essere direttamente aggredito. E Dio, l’Infinito, vuole mezzi che come Lui siano. Vuole ciò che finito non è perché eterno è: lo spirito; ciò che è dello spirito; ciò che porta allo Spirito. Questo è stato l’errore: di avere concepito nella mente un’idea messianica sbagliata nei mezzi e nella forma. […]

Come è risorto?”, vi chiedete. Io rispondo: E’ risorto con la sua vera Carne e col suo divino Spirito che l’abita, come in ogni carne mortale è l’anima abitante regina nel cuore. […] leggete con l’anima, non con la mente superba, i profeti, dal principio risurrezione6del Libro alle parole del Verbo immolato; ricordate il Precursore che lo indicava Agnello; risovvenitevi quale era il destino del simbolico agnello mosaico. Per quel sangue furono salvati i primogeniti di’Israele. Per questo Sangue saranno salvati i primogeniti di Dio, ossia quelli che con la buona volontà si saranno fatti sacri al Signore. […]

Tutti come videro e previdero i giusti di Israele ed i profeti, tutti i popoli verranno al Salvatore. E non vi saranno più Giudei o Romani, Sciti o Africani, Iberi o Celti, Egizi o Frigi. L’oltre Eufrate si unirà alle sorgenti del Fiume perenne. Gli iperborei a fianco dei numidi verranno al suo Regno, e cadranno razze e idiomi. Costumi e colori di pelle e capelli non avranno più luogo. Ma sarà uno sterminato popolo fulgido e candido, un unico linguaggio , un solo amore. Sarà il Regno di Dio. E il Regno dei Cieli. Monarca eterno: L’immolato Risorto. Sudditi eterni: i credenti nella sua Fede. Vogliate credere per essere in esso.

(A Pietro nel Cenacolo ) […] Che ti ha detto la Madre? “Se non lo guardi su questo sudario non avrai cuore di guardarlo mai più”. O uomo stolto! Quel Volto non ti ha detto col suo sguardo doloroso che ti capivo e che ti perdonavo? Eppure l’ho dato quel lino per conforto, per guida, per assoluzione, per benedizione… Ma che vi ha fatto Satana per accecarvi tanto? Ora Io ti dico: se non mi guardi ora che sulla mia gloria e ho ancora steso un velo per adeguarmi alla vostra debolezza, non potrai mai più venire senza paura al tuo Signore. E che ti avverrà allora? Per presunzione peccasti. Vuoi ora tornare a peccare per ostinazione? Vieni, ti dico”.

[…] poiché nulla e nessuno vi avrebbe persuaso alla bontà, alla condiscendenza, alla carità per quelli che sono nelle tenebre, è stato necessario – comprendete? – necessario è stato che voi aveste, una buona volta, frantumato il vostro orgoglio di ebrei, di maschi, di apostoli, per dare luogo solo alla vera sapienza del ministero vostro. Alla mitezza, pazienza, pietà, amore senza borie e ribrezzi.pietro apostolo1

Voi vedete che tutti vi hanno superato nel credere e nell’agire, fra quelli che voi guardavate con sprezzo o con compatimento orgoglioso. Tutti. E la peccatrice di un giorno. E Lazzaro, intinto di cultura profana, il primo che in mio Nome ha perdonato e guidato. E le donne pagane. E la debole moglie di Cusa. Debole? Invero ella tutti vi supera! Prima martire della mia fede. E i soldati di Roma. E i pastori. E l’erodiano Manaen. E persino Gamaliele, il rabbino. Non sussultare, Giovanni. Credi tu che il mio Spirito fosse nelle tenebre? Tutti. E questo perché domani, ricordando il vostro errore, non chiudiate il cuore a chi viene alla Croce.

San Pietro Apostolo

Ve lo dico, E già so che, nonostante lo dica, non lo farete che quando la Forza del Signore vi piegherà come fuscelli al mio Volere, che è quello di avere dei cristiani di tutta la Terra. Ho vinto la Morte. Ma è  meno dura del vecchio ebraismo. Ma vi piegherò.

Tu, Pietro, in luogo di stare piangente e avvilito, tu che devi essere la Pietra della mia Chiesa, scolpisciti queste amare verità nel cuore. La mirra è usata per preservare dalla corruzione. Intriditi di mirra, dunque. E quando vorrai chiudere il cuore e la Chiesa ad uno dall’altra fede, ricorda che non Israele, non Israele, non Israele, ma Roma mi difese e volle avere pietà. Ricordati che non tu, ma una peccatrice seppe stare ai piedi della Croce e merita di vedermi per prima. E per non essere degno di biasimo sii imitatore del tuo Dio. Apri il cuore e la Chiesa dicendo: “Io, il povero Pietro, non posso sprezzare, perché se sprezzerò sarò sprezzato da Dio ed il mio errore tornerà vivo agli occhi suoi”. Guai se non ti avessi spezzato così! Non un pastore ma un lupo saresti divenuto”.