Santa Maria Josefa del Corazon

Santa Maria Josefa del Corazon

Fondatrice (1842-1912) 20 marzo

Fondò 43 case religiose delle Serve di Gesù, cui affidò la missione di mostrare il volto misericordioso di Dio a quanti soffrono, contribuendo ad alleviare le loro sofferenze con l’assistenza generosa a domicilio e negli ospedali. Il suo profilo spirituale rivela la sua generosità e la sua dedizione nell’accogliere le parole del Signore, «ero malato e mi avete visitato». Canonizzata da Giovanni Paolo II l ’1 ottobre 2000.

Santa Maria Josefa del Cuore di Gesù, figlia primogenita  di Bernabé Sancho, sellaio, e Petra Guerra, una casalinga, è nata a Vitoria (Spagna) il 7 settembre 1842, e fu battezzato il giorno successivo. Suo padre è morto quando lei aveva solo di sette anni, la madre la preparò per la Prima Comunione, a dieci anni. A quindici, fu inviata a Madrid a casa di alcuni parenti per completare la sua istruzione e formazione. Una caratteristica dell’infanzia di Josefa sono: una forte devozione verso l’Eucaristia e la Vergine Maria, nonché una particolare sensibilità verso i poveri e gli ammalati e una inclinazione a ritirarsi. Torna a Vitoria all’età di 18 anni espresse a sua madre il desiderio di entrare in un monastero, sentendo l’attrazione per la vita claustrale.

Da adulta, la Beata Maria Josefa, diceva: “. Sono nata con una vocazione religiosa”.  Solo che, a giudicare dalle circostanze, ne consegue che ha attraversato diverse esperienze, non senza seguire comunque i consigli di sagge guide spirituali prima di trovare la forma definitiva della sua vocazione. Infatti, cercò di entrare nel convento di Aranjuez nel 1860, ma dovette tornare a casa a causa del tifo. Sua madre le fu vicino per aiutarla a superare la delusione.

3 S. Maria Josefa3Nei mesi successivi, gli parve di capire che il Signore la chiamava ad una vita religiosa più attiva. Così decise di entrare nell’Istituto dei Servi di Maria, appena fondata a Madrid da Santa Soledad Torres Acosta. Più il giorno della sua professione si avvicinava, più le sorgevano seri dubbi e incertezze, che provò a superare affidando la sua anima a vari confessori, affermando di aver perso la sua vocazione. Dopo aver parlato con il santo Arcivescovo Claret e con la stessa Santa Soledad Torres Acosta, a poco a poco maturò la convinzione di lasciare l’Istituto delle Serve di Maria, per dar vita ad una nuova famiglia religiosa, che avrebbe il solo scopo di assistere i malati negli ospedali e in casa. Altri 4 Servi di Maria, si unirono a lei lasciando l’Istituto, con il permesso del Cardinale Arcivescovo di Toledo.

La nuova fondazione fu costituita a Bilbao nella primavera del 1871, quando Maria Josefa aveva solo 29 anni. Da allora, e per 41 anni, rimase la superiora del nuovo Istituto delle Serve di Jesús. Intraprese viaggi difficili per visitare le diverse comunità, fino a quando la sua lunga malattia la confinò nella casa di Bilbao. Costretta a rimanere a letto o su una sedia, seguì le vicende delle varie case della Spagna e non solo, attraverso una corrispondenza accurata e preziosa. Alla sua morte, avvenuta dopo lunghi anni di sofferenza, il 20 marzo 1912, erano sorte ben 43 case e oltre un migliaio le sorelle. La sua morte procurò grande commozione a Bilbao e in molte località dove era conosciuta attraverso le Case dell’Istituto. Il funerale ebbe una risonanza speciale.

3 S. Maria Josefa1Fu sepolta nel cimitero comunale di Bilbao. Ma nel 1926, crescendo la sua fama di santità, i suoi resti sono stati trasferiti alla Casa Madre dell’Istituto, e sepolta nella cappella dove si trovano tuttora. Pochi anni dopo la morte di Madre Maria Josefa, l’Istituto delle Serve di Gesù iniziò la causa di canonizzazione, ma le circostanze avverse, tra i quali la guerra civile spagnola del 1936 e la Seconda Guerra Mondiale, posticiparono tutto di almeno 30 anni. Il 31 maggio 1951, è iniziato il processo di informazione Ordinario a Bilbao e il 27 settembre 1992 è stata solennemente beatificata dal Santo Padre Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro.

Gli scritti e le testimonianze oculari per i punti centrali della spiritualità della Beata Maria Josefa:

1) molto amore per l’Eucaristia e il Sacro Cuore.

2) adorare il mistero della Redenzione e intima partecipazione alle sofferenze di Cristo e della sua Croce.

3) completa dedizione al servizio dei malati in un contesto di spirito contemplativo.

Ecco alcune espressioni significative tratte dai suoi scritti:

3 statua di suor Maria JosefaLa carità e l’amore reciproco, anche in questa vita sono il paradiso della comunità. Senza la croce non possiamo esistere, ovunque andiamo, la vita religiosa è una vita di sacrificio e di abnegazione. Alla base della perfezione vi è la carità fraterna “(Don Pablo B. Aristegui, Beata Maria Cuore di Gesù di Giuseppa, Messenger, 1992, p. 97).

Non pensate, sorelle, che la cura del paziente è solo nel dare cibo e medicine ai malati, c’è un altro tipo di assistenza che non si dovrebbe mai dimenticare, ed è il cuore che si adatta alla persona che soffre per andare incontro alle sue esigenze “( ibid., p. 97)

Nel Cuore divino di Gesù vi è il centro di comunicazione con Lui e possiamo farlo tutte le volte che lo desiderano senza timore di disturbare nessuno, solo con Gesù nella massima intimità” ( Tips & Massime della nostra Venerabile Madre Fondatrice, Madrid, Stampa Juan Bravo, 1994, p. 15).

Fonti: il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler www.vatican.va/