Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 54a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

9° LIBRO (54a parte)

Da pag. 310 a pag. 383

Gesù ha un intimo colloquio con Lazzaro nel quale affrontano il tema della risurrezione, e gli affida il compito di radunare i discepoli dopo la sua morte e portare loro il suo perdono. E qui le domande di un soldato romano e le profezie e spiegazioni di Gesù sulla risurrezione e il futuro della Chiesa.

(Gesù parla del traditore a Lazzaro) Per chi è malvagio, l’essere, il dovere fingere di essere buono, è una soma di un peso schiacciante. Può essere sostenuta per qualche tempo… e poi… non si upò più… e ci si libera di essa per tornare liberi. Liberi? Così credono i malvagi. Così lui crede. Ma libertà non è. L’essere di Dio è libertà. L’essere contro Dio è una prigionia di ceppi e catene, di pesi e sferzate, quale nessun galeotto al remo, quale nessuno schiavo alle costruzioni la sopporta sotto la sferza dell’aguzzino. […] la possessione è ancor poca cosa rispetto all’incarnazione. Io sarò posseduto dai miei santi ed essi saranno da Me posseduti. Ma solo in Gesù Cristo è Dio quale è in Cielo, perché Io sono il Dio fatto Carne. Una sola è l’Incarnazione divina. Così ugualmente in uno solo sarà Satana, Lucifero, così com’è nel suo regno, perché solo nell’uccisore del Figlio di Dio è Satana incarnato.

 

insegna 14(Lazzaro) “Il morire?… Non ricordo esattamente che fu. Dopo la grande sofferenza successe un grande languore… Mi pareva di non soffrire più e di avere solo un grande sonno… Luce e rumore divenivano sempre più fiochi e lontani… Dicono le sorelle e Massimino che io davo segno di aspra sofferenza… Ma io no la ricordo…” (Gesù) “Già. La pietà del Padre ottunde ai morenti il sensorio intellettuale, di modo che essi soffrono unicamente con la carne, che è quella che deve essere purificata da questo prepurgatorio che è l’agonia. Ma Io… E della morte che ricordi?” (Lazzaro) “Nulla, Maestro. Ho uno spazio buio nello spirito. Una zona vuota. Ho una interruzione nel corso della mia vita che non so come riempire. Non ho ricordi. Se io guardassi nel fondo di quel buco nero che mi tenne per quattro giorni, pur essendo notte ed essendo in esso ombra, sentirei, se non vedrei, il gelo umido salire dalle sue viscere e ventarmi in faccia. E’ già una sensazione. Ma io, se penso a quei quattro giorni, non ho nulla. Nulla. E’ la parola”. (Gesù) “Già. Coloro che tornano non possono dire… Il mistero si svela volta per volta a colui che vi entra. Ma Io, Lazzaro, Io so cosa soffrirò. Io so che soffrirò in piena coscienza. Non vi sarà nessun addolcimento di bevande e di languore per cui meno atroce mi diventi l’agonia. Io mi sentirò morire. Già lo sento…[…]

 

Sono l’Uomo, Lazzaro. Non sono solo il Dio. Dell’uomo ho la sensibilità e gli affetti. E l’anima mi angoscia pensando alla Madre… Eppure, Io te lo dico, è divenuta tanto mostruosa questa mai tortura di subire la vicinanza del Traditore, l’odio satanico di tutto un mondo, la sordità di colore che, se non odiano neppure sanno amare attivamente, perché amare attivamente è giungere ad essere quale l’Amato vuole e insegna, e invece qui!… Si, molti mi amano. Ma sono rimasti “loro”. Non hanno preso un altro io per amore mio. Sai chi ha saputo, fra i miei più intimi, snaturarsi per divenire di Cristo, come Cristo vuole? Una sola: Tua sorella Maria. Lei è partita da una animalità completa e pervertita per giungere ad una spiritualità angelica. E questo per unica forza d’amore”. (Lazzaro) “Tu l’hai redenta”: (Gesù)Tutti li ho redenti con la parola. Ma solo lei si è mutata totalmente per attività d’amore. Ma dicevo: e tanto è mostruosa la mia sofferenza di tutte queste cose, che non sospiro altro che tutto sia compiuto. Le mie forze piegano… Sarà meno pesante la croce di questa tortura dello spirito e del sentimento…  […]

“Sai che sarà la Messa? Non lo sai. Non puoi sapere. Sarà la mia eucarestia15morte applicata in perpetuo al genere umano vivente o penante. […] Si è crocifissa il sorriso sul volto per confortare Me. Ti chiedo di imitare mia Madre.”

(Gesù istruisce Lazzaro per ciò che avverrà dopo la sua morte) “Come pecore sbandate dal lupo che ha rapito il pastore, correranno ad un ovile. Radunale. Rincuorale. Dì loro che Io le perdono. Ti affido il mio perdono per loro. Non avranno pace per essere fuggiti. Dì loro di non cadere in un più grande peccato col disperare del mio perdono”.

Nel bene come nel male, ecco, l’uomo non diviene sommo d’improvviso. Ma sale o sprofonda per gradi. E così nel dolore. Ora, voi che  siete buoni, siete saliti nel bene e potete constatare, senza quello scandalo che allora ne avreste avuto, a quale punto di pervertimento può scendere l’uomo che si insatanassa, così come Io e la Madre possiamo sopportare senza morirne tutto il dolore che viene dall’uomo. Abbiamo irrobustito la nostra anima. Tutti. Nel bene, nel Male o nel Dolore. […] Nel giorno sarò di tutti. La notte vi prego di essere con Me, perché Io voglio essere con voi. Ho bisogno di non sentirmi solo…

risurrezione (7)Pasqua è prossima ormai. Questo mese sarà per voi il primo dei mesi dell’anno. Questo mese sarà per il mondo il principio di un nuovo tempo. Non cesserà mai più. […] il sacrificio e l’ostia devono essere completi e consumati. Non una briciola deve rimanere di essi. Non rimarrà.[…] Quelle parti che non saranno offerte e respinte dall’odio saranno consumate dal fuoco stesso della vittima, dal suo amore. Vi amo, o uomini. 

Colui che è come il Padre, non conosce nella sua divina natura invecchiamento. E la sua Persona conosce una sola vecchiezza, una sola stanchezza: quella della delusione di essere venuto per troppi invano.

Al mio Sangue deve essere congiunto il pentimento vostro. Senza il pentimento, amaro e salutare, inutilmente Io per voi sarò morto.

[…] molta debolezza è ancora in voi, e la tentazione potrebbe rendervi simili a coloro che mi odiano. Pregate molto e molto vegliate su voi. Satana sa che sta per esser vinto e vuole vendicarsi strappandovi a Me. Satana è intorno a noi tutti. A Me per impedirmi di fare la volontà del Padre e compiere la mia missione. A voi per fare di voi dei suoi servi. Vegliate.

(La sorte di Gerusalemme) Poiché si ha ciò che si è voluto, e l’odio si paga con l’odio. E non sarà allora odio di forti contro l’inerme. Ma odio contro odio, e perciò guerra e morte. Stretta da trincee e armati, languirai prima d’esser distrutta e vedrai cadere i tuoi figli per armi e per fame, e i superstiti andare prigionieri e scherniti, e chiederai misericordia, né più la troverai, poiché non hai voluto conoscere la tua Salute. Gerusalemme-sotto-assedio-israeliano

Le Patrie non si salvano tanto con le armi quanto con una forma di vita che attiri le protezioni del Cielo.

 

Lasciate che i pargoli dicano le mie lodi. Sono loro suggerite dai loro angeli, che vedono costantemente il Padre mio e ne sanno i segreti e li suggeriscono a questi innocenti.

In ogni uomo vi è un altro uomo che si rivela nelle ore più gravi. Vi è l’eroe, che nelle ore di maggior pericolo balza fuori dal mite che il mondo sempre vide e giudicò insignificante, l’eroe che dice alla lotta: “Eccomi”, che dice al nemico, al prepotente: “Con me misurati”. E vi è il santo che, mentre tutti fuggono terrorizzati davanti ai feroci che vogliono vittime, dice: “”Me prendete in ostaggio e in sacrificio. Pago io per tutti”. E vi è il cinico, che sulle sventure generali fa approfitto proprio e ride sui corpi delle vittime. C’è il traditore che ha un coraggio suo proprio, quello del male. Il traditore che è l’amalgama del cinico con il vigliacco, che è pure una categoria che si manifesta nelle ore gravi. Perché cinicamente trae profitto da una sventura e vigliaccamente passa al partito più forte, osando, pur di averne utile affrontare lo sprezzo dei nemici e le maledizioni degli abbandonati. C’è infine, ed è il tipo più diffuso, il vigliacco che nell’ora grave non è capace che di rammaricarsi per essersi fatto conoscere di un partito e di un uomo ora colpiti da anatema e di fuggire… Questo vigliacco non è delinquente quanto il cinico e ributtante come il traditore. Ma mostra sempre la imperfezione della sua struttura spirituale. Voi … siete tali. Non dite di no. Io leggo nelle coscienze.

piangeMoltissimi inciamperanno in Me, che sono posto come colonna di sostegno e non come tranello per l’uomo, e cadranno perché ebbri di superbia, di lussuria, di avarizia, e saranno chiusi nella rete dei loro peccati, e presi e dati a Satana”. Mettete queste parole nei vostri cuori, sigillatele per i futuri discepoli.

E dopo che in un sol giorno sarà levata l’iniquità dalla Terra, sulla pietra del Sacerdote in eterno verranno i sette occhi per vedere Iddio e sboccheranno le sette fonti per vincere il fuoco di Satana.

Anche nella guerra la pace che Io do permane, perché è pace dell’anima.

“Nel mondo, in verità, non possono essere pace e guerra insieme. Una esclude l’altra. Ma nell’uomo di guerra può esser pace anche se combatte la guerra comandata. Può essere la mia pace. Perché la mia pace viene dal Cielo e non la lede il fragor della guerra e la ferocia delle stragi. Essa, cosa divina, invade la cosa divina che l’uomo ha in sé, e che anima è detta”.

Vi è una parte divina in te. E’ l’anima. Viene da Dio. Dal vero Dio. Perciò è divina, gemma viva nell’uomo, e di divine cose si alimenta e vive: la fede, la pace, la verità. Guerra non turba. Persecuzione non lede. Morte non l’uccide. Solo il male, fare ciò che è brutto, la ferisce o uccide, e anche la priva della pace che Io dono. Perché il male separa l’uomo da Dio.” (uno che lo ascolta gli domanda) “E cos’è il volto (3)male?” Essere nel paganesimo e adorare gli idoli quando la bontà del vero Dio ha messo a conoscenza che c’è il vero Dio. Non amare il padre, la madre, i fratelli e il prossimo. Rubare, uccidere, esser ribelli, aver lussurie, essere falsi. Questo è il male”. (risponde) “Ah! Allora io non posso avere la tua pace! Sono soldato e comandato ad uccidere. Per noi allora non c’è salvezza?!”. “Sii giusto nella guerra come nella pace. Compi il tuo dovere senza ferocia e senza avidità. Mentre combatti e conquisti, pensa che il nemico è simile a te e che ogni città ha madri e fanciulle come la tua madre e le tue sorelle, e sii prode senza essere un bruto. Non uscirai dalla giustizia e dalla pace, e la mia pace resterà in te”. […] “Dopo la morte che avviene del bene che ho fatto e dell’anima che Tu dici che non muore se non si fa il male?” […] l’anima ha un’altra dimora, nel Regno di Dio. E chi crede in Me entrerà in quel Regno”.

Giuda! Ricordalo! Ricordalo sempre: tu sei stato quello che ho amato più di ogni altro, avendone meno amore di  quanto tutti gli altri mi hanno dato. Avendone anzi un odio maggiore, perché odio di uno che trattai da amico, del più feroce odio del più feroce fariseo. E ricorda ancor questo: che Io neppure ora ti odio, ma, per quanto sta al Figlio dell’uomo, ti perdono.[…]

Onorate il padre, sempre, anche se colpevole, non per se stesso, ma perché rappresentò in Terra il Dio vostro, avendovi creato per decreto di Dio ed essendo il signore della vostra casa. I genitori sono immediatamente dopo Dio.

(Profezia apocalittica)“Dopo due giorni, ossia due tempi dell’eternità, durante
i quali ci avrà lasciati in balia del nemico
, che con ogni arma ci avrà percossi e apocalisse -l'agnello e i redentiuccisi come noi percotemmo il Santo e lo uccidemmo – e lo percotiamo e lo uccidiamo, perché sempre vi sarà la razza dei Caini che uccideranno con la bestemmia e le male opere il Figlio di Dio, i Redentore, scagliando frecce mortali non sulla sua eterna glorificata Persona, ma sulla loro anima da Lui riscattata, uccidendo perciò Lui attraverso le loro anime – solo dopo questi due tempi verrà il terzo giorno, e risusciteremo al suo cospetto nel Regno di Cristo sulla Terra e vivremo dinanzi a Lui nel trionfo dello spirito. Lo conosceremmo, impareremo a conoscere il Signore per essere pronti a sostenere, mediante questa conoscenza vera di Dio, l’estrema battaglia che Lucifero darà all’uomo prima dello squillo dell’angelo dalla settima tromba, che aprirà il coro beato dei santi di Dio, dal numero perfetto in eterno – ne il più piccolo pargolo, né il più vecchio vegliardo potrà mai più essere aggiunto al numero – il coro che canterà: “Finito è il povero regno della Terra. Il mondo è passato con tutti i suoi abitanti davanti alla rassegna del Giudice vittorioso. E gli eletti sono ora nelle mani del Signor nostro e del suo Cristo, ed Egli è il nostro Re in eterno. Lode al Signore Iddio onnipotente che è, che era e che sarà, perché ha assunto il suo gran potere ed è entrato nel possesso del suo Regno””

L’aurora è preceduta e preparata dalla notte.

The Burning BushIl futuro non è “presente” che nella Mente divina. Stoltezza è in coloro che, non sollevati dal nostro Volere, pretendono fare profezie e rivelazioni. E Dio presto li smentisce e colpisce, perché solo Uno può dire: “Io sono”, e dire: “Io vedo”, e dire: “Io so”.

Io vi dico, ed è vecchia lezione che ripeto in quest’ora: qualunque cosa chiederete con la preghiera, abbiate fede di ottenerla e l’avrete. Ma se prima di pregare avete qualcosa contro qualcuno, prima perdonate e fate pace per aver amico il Padre vostro che è nei Cieli, che tanto , tanto vi perdona e benefica, dalla mattina alla sera e dal tramonto all’aurora”.

Dopo il giudizio finale la carne risorgerà e si riunirà all’anima immortale riformando un tutto, vivo come e meglio che non sia viva la mia e la vostra persona ora, ma non più soggetto alle leggi e soprattutto agli stimoli e abusi che vigono ora.

(Gesù parla alla Valtorta)

I persecutori della Chiesa si sfracellano avventandosi sulla Pietra angolare. Però anche, e lo tengano presente anche quelli che per essere della Chiesa si credono salvi dai castighi divini, colui sul quale cadrà il peso della condanna del Capo e Sposo di questa mia Sposa, di questo mio Corpo mistico, colui sarà stritolato.  […] Gli evangelisti omisero volutamente dai loro scritti qualche frase che avrebbe scosso le eccessive suscettibilità degli ebrei e scandalizzato i gentili, che avevano bisogno di credere perfetti gli ebrei, nucleo dal quale venne la Chiesa, per non allontanarsene abbraccio universale1dicendo: “Sono simili a noi”. Conoscere le persecuzioni di Cristo, si. Ma le malattie spirituali del popolo di Israele ormai corrotto, specie nelle classi più alte, no.
Non era bene. E più che poterono velarono.
Osservino come i Vangeli si fanno sempre più espliciti, sino al limpido Vangelo del mio Giovanni, più furono scritti in epoche lontane dalla mia Ascensione al Padre mio. Solo Giovanni riporta interamente anche le macchie più dolorose dello stesso nucleo apostolico, chiamando apertamente “ladro” Giuda, e riferisce integralmente le bassezze dei giudei (cap. 6° – finta volontà di farmi re, le dispute al Tempio, l’abbandono di molti dopo il discorso sul Pane del Cielo, l’incredulità di Tommaso). Ultimo sopravvissuto, vissuto sino a vedere già forte la Chiesa, alza i veli che gli altri non avevano osato alzare. Ma ora lo Spirito di Dio vuole conosciute anche queste parole. E ne benedicano il Signore, perché sono tante luci e tante guide per i giusti di cuore”.