Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 53a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

9° LIBRO (53a parte)

Da pag. 226 a pag 302

Profezie di Gesù sulla terra d’Israele. L’ennesima supplica di Gesù a Giuda che approfondisce anche il rapporto con l’aldilà. Come fare con chi torna indietro nella fede. Gesù istruisce le prime discepole.

(Parla Maria Valtorta) […] pur vedendolo bagnato a dovere sotto gli acquazzoni, sudato a dovere sotto i solleoni , mai ho notato in Lui atti di disagio per freddo o caldo, né gli ho visto prendere quelle misure preventive che l’uomo solitamente prende contro gli eccessi del sole o del gelo.

(Gesù) Io sarò percosso e le pecore saran disperse per due terzi. Solo un terzo, sempre solo un terzo se ne salveranno e persevereranno sino alla fine. E questa terza parte passerà per il fuoco per il quale Io passo per primo, e sarà purificata e provata come argento e oro, e ad essa verrà detto: “Tu sei il mio popolo” ed essa mi dirà: “Tu sei il mio Signore”.

eucarestia 14Il Tempio nuovo e immortale empierà di sé la Terra, e ognun che mi cerchi mi avrà, perché Io sarò dovunque un cuore mi ami.

“In verità, sappiatelo, in verità non una pietra di Gerusalemme rimarrà intatta. Fuoco, ariete, frombole e giavellotti atterreranno, morderanno, sconvolgeranno ogni cosa, e spelonca diverrà la Città sacra, e non essa sola… Spelonca questa Patria nostra. Posto di onagri e di lamie, come dicono i profeti. E non per uno o più anni, o per secoli, ma per sempre. Il deserto, l’arsione, la sterilità… Ecco la sorte di queste terre! Campo di contese, luogo di torture, sogno di ricostruzione sempre distrutto da una condanna inesorabile, tentativi di risurrezione spenti in sul nascere. La sorte della Terra che respinse il Salvatore e volle una rugiada che è fuoco sui colpevoli”.

[…] Israele. Dopo secoli di sterile vegetare sparso, si riunirà sull’annoso tronco e avrà una parvenza di ricostruzione. Riunito alfine il Popolo disperso. Riunito e perdonato. Sì. Dio attenderà quell’ora per recidere i secoli. Non vi saranno più secoli, ma eternità allora. Beati quelli che, essendo perdonati, costituiranno la fioritura fugace dell’ultimo Israele, divenuto, dopo tanti secoli, del Cristo, e moriranno rendenti, insieme con tutti i popoli della Terra, beati con quelli che, fra essi, hanno non solo conosciuto l’esistenza mia, ma abbracciata la mia Legge come legge di Salute e Vita.

(Lazzaro a Gesù) […] Il nostro primo incontro! Potrei dirti tutte le tue parole di abbraccio5allora… Che ti avevo dato, allora, se mai ti avevo visto, per avere da Te, subito, il cento di cento?” “Le tue orazioni all’Altissimo nostro Padre. Nostro, Lazzaro. Mio. Tuo. Mio come Verbo e come Uomo. Tuo come uomo. Quando tu pregavi con tanta fede, non mi davi già tutto te stesso? Tu dunque vedi che Io ti ho dato il centuplo, come è giusto, di ciò che tu mi davi. […] In verità coloro che fanno la volontà del Padre mio e seguono la Verità che Egli ha mandato sono miei amici, non già miei servi. Più ancora, sono fratelli miei, essendo che Io faccio per primo la volontà del Padre. Chi dunque fa ciò che Io faccio è mio amico, perché solo l’amico fa spontaneamente ciò che fa il suo amico”.

(Lazzaro domanda a Gesù perché sorridePer la puerilità di quegli eterni bambini che sono gli uomini. Tutto ciò che ha apparenza di strano li affascina

(Supplica di Gesù a Giuda) […] bisogna vegliare perché i nemici dello spirito non guastino lo spirito… Io… Per questi ti trattengo presso di Me, e tu mi odi per questo! Io ti voglio difendere da essi e da te stesso, e tu mi odi. Io ti porgo il mezzo di salvarti, lo puoi ancora fare, e tu mi odi. Te lo dico ancora una volta: và via, Giuda. Va lontano. Non entrare in Gerusalemme. Sei malato. Non è bugia dire che tu sei tanto malato che non puoi partecipare alla Pasqua. Farai quella supplementare. E’ concesso dalla Legge fare la Pasqua supplementare quando malattia o altra grave ragione impediscono di fare la Pasqua solenne. Pregherò Lazzaro – è un amico prudente e nulla chiederà – di condurti oggi stesso oltre il Giordano”.

No. Ti ho detto molte volte di cacciarmi. Non hai voluto. Adesso sono io che non voglio”. “Non vuoi? Non vuoi salvarti? Non hai pietà di te stesso? Non di tua madre?”

giudaDovresti dirmi: “Non hai pietà di Me”. Saresti più sincero”. “Giuda, infelice amico mio, per Me Io non ti prego. Per te, per te ti prego. Guarda! Siamo soli. Io e te soli. Tu sai chi Io sono, Io so chi tu sei. E’ l’ultimo momento di grazia che ancora ci è concesso per impedire la tua rovina…Oh! Non ghignare così satanicamente, amico mio. Non deridermi come fossi pazzo perché Io dico: “la tua rovina” e non la mia. La mia non è rovina. La tua sì… Siamo soli, Io e te, e sopra noi è Dio… Dio che non ti odia ancora, Dio che assiste a questa lotta suprema fra il Bene e il Male che si contendono la tua anima. Sopra noi è l’Empireo che ci osserva. Quell’Empireo che presto si empirà di santi. Già essi trasalgono là, nel loro luogo d’attesa, perché sentono venire la gioia… Giuda, fra essi è tuo padre…”

Era un peccatore. Non vi è” “Era un peccatore, ma non un dannato. Perciò la gioia si approssima anche per  lui. Perché vuoi dargli un dolore nella sua gioia?”

E’ fuori dal dolore. E’ morto”. “No. Non è fuori dal dolore di vedere te colpevole, te… oh! Non mi strappare quella parola!…”

Ma si! Ma si! Dilla! Io me la dico da mesi! Io dannato. Lo so. Nulla più si può mutare”. “Tutto! Giuda, Io piango. Le estreme lacrime dell’Uomo le vuoi dunque fare gemere tu? … Giuda, Io te ne prego. Pensa, amico: al mio pregare annuisce il Cielo, e tu, e tu… Mi lascerai pregare invano? Pensa chi ti è davanti, pregante: il Messia d’Israele, il Figlio del Padre… Giuda, ascoltami!… Fermati, sinché lo puoi!…”

No!” Gesù si copre il volto con le mani e si lascia cadere ai limiti del prato. Piange senza clamore. Ma piange molto. Le sue spalle sussultano nei singhiozzi profondi…
pianto di GesùGiuda lo guarda, là, ai suoi piedi, spezzato, piangente, e per il desiderio di salvarlo… e ha un momento di pietà. Dice, deponendo il tono duro, da vero demonio, che aveva prima: “Non posso andare… Ho dato la mia parola…” Gesù alza il viso straziato, interrompendolo: “A chi? A chi? A dei poveri uomini! E di essi, di apparire senza onore ad essi, ti preoccupi? E a Me non avevi dato te stesso da tre anni? E pensi ai commenti di un pugno di malfattori e non al giudizio di Dio? Oh! Ma che devo fare, o Padre, per risuscitare in lui la volontà di non peccare?”. Riabbassa il capo sconfortato, straziato … Sembra già penante Gesù dell’agonia del Getsemani.

Giuda ne ha pietà e dice: “Resto. Non soffrire così! Resto… Aiutami a rimanere! Difendimi!” “Sempre! Sempre, sol che tu voglia. Vieni. Non c’è colpa che Io non compatisca e non perdoni. Dì: “Voglio”. E Io ti avrò redento…”. Lo ha preso fra le braccia, sorgendo in piedi. Ma se il pianto di Gesù-Dio cade fra i capelli di Giuda, la bocca di Giuda resta chiusa. Non dice la parola richiesta. Non dice neppure “perdono” quando Gesù gli sussurra fra i capelli: “Senti se ti amo! Avrei dovuto rimproverarti! Ti bacio. Avrei diritto di dirti:”Chiedi perdono al tuo Dio”, e ti chiedo soltanto che tu abbia la volontà di perdono. Sei così malato! Non si può chiedere molto ad uno malato molto. A tutti i peccatori che sono venuti a Me ho chiesto l’assoluto pentimento per poterli perdonare. A te, amico mio, chiedo solo la volontà di pentirti e poi… farò Io”. Giuda tace… Gesù lo lascia andare […]

volto preghiera(Gesù prega il Padre“Oh! Padre mio! E mi potrai forse accusare di aver lasciato cosa atta a salvarlo? Tu sai che per la sua anima, non per la mia vita, Io lotto per impedire il suo delitto… Padre! Padre mio! Io te ne supplico! Affretta l’ora delle tenebre, l’ora del Sacrificio, perché troppo mi è atroce vivere presso l’amico che non vuole esser redento…. Il più grande dolore!” 

(Gesù alla vigilia del sabato avanti l’entrata in Gerusalemme parla con alcune donne) “I diamanti si formano con lentezza, Giovanna. Occorrono secoli di fuoco sepolto…. Non occorre aver fretta, mai… E non sconfortarsi mai, Giovanna,…”

E quando un diamante torna… cenere?”

Segno è che ancor non era diamante perfetto. Ci  vuole ancora pazienza e fuoco. Ricominciare da capo, sperando nel Signore. Ciò che sembra un fallimento la prima volta, sovente si muta in trionfo la seconda”.

O la terza, o la quarta e anche più. Io sono stata un fallimento molte volte, ma infine Tu hai trionfato, Rabbonì!”, dice Maria di Magdala con la sua voce d’organo dal fondo della sala.donne

Maria è contenta ogni volta che può avvilirsi ricordando il passato…”, sospira Marta che lo vorrebbe cancellato dal ricordo di ogni cuore.

In verità, sorella, che è così! Sono contenta di ricordare il passato. Ma non per avvilirmi come tu dici. Per salire ancora, spinta dal ricordo del male commesso e dalla riconoscenza per Colui che mi ha salvata. E anche perché chi tituba per se stesso , o per qualche essere a lui caro, possa rincuorarsi e giungere a quella fede che il mio Maestro dice che sarebbe atta a far muovere le montagne”.

[…] Io vi chiedo di stare molto unite, voi di Israele, voi che siete venute in Israele, voi che venite verso Israele. Le une soccorrano le altre. Le più forti di spirito soccorrano le più deboli. Le più sapienti quelle che poco sanno o non sanno affatto e solo hanno desiderio di saggezze nuove, di modo che il loro desiderio umano, per la cura delle sorelle più progredite, evolva in desiderio soprannaturale di Verità. Siate pietose le une alle altre. Quelle che secoli di legge divina hanno formate in giustizia compatiscano a quelle che il gentilesimo fa…. Diverse. Non si muta l’abito morale dall’oggi al domani altro che in casi eccezionali, nei quali interviene una potenza divina ad operare il insegna 15mutamento per secondare una volontà molto buona. Non fatevi stupore se in quelle che vengono da altre religioni vedete arresti nel progredire e talora anche ritorni sulle vecchie vie. Abbiate presente lo stesso Israele nel suo comportamento verso di Me, e non pretendete dalle gentili la arrendevolezza e la virtù che Israele non ha saputo, non ha voluto avere verso il Maestro. Sentitevi sorelle le une alle altre. Sorelle che il destino ha riunite intorno a me, in questo ultimo tempo della mia vita mortale… Non piangete! E che vi ha riunite prendendovi da luoghi diversi. Perciò con idiomi e costumi diversi, che rendono un poco difficile il comprendersi umanamente. Ma, in verità, l’amore ha un unico linguaggio, ed è questo: fare ciò che l’amato insegna e farlo per dargli onore e gioia. Ecco che in questo potete comprendervi tutte, e quelle che più capiscono aiutino le altre a capire.

La vera Patria è il Cielo. Perché chi è nella verità è in Dio e ha Dio in sé. E’ dunque già nel Regno di Dio. […] Sempre sarete nel Regno se resterete sempre in Gesù, o se in Gesù verrete.

Suore di clausura[…] voi sarete le anticipatrici di quelle che andranno, coi Pastori futuri, a raccogliere nell’amore cristiano pecore e agnelli selvaggi per condurli nei pascoli divini. […] Non sconforti per le prime sconfitte. Non superbie per le prime vittorie. Le prime sconfitte servono a far meglio un’altra volta. Le prime vittorie servono ad essere sprone a far ancor meglio in futuro e a persuadersi che Dio aiuta le buone volontà. Siate sempre soggette ai Pastori in quel che è ubbidienza ai loro consigli e ordini. Siate sempre a loro sorelle in quello che è aiuto nella missione e sostegno alle loro fatiche. […] E ora e sempre siate come figlie per mia Madre. Ella vi guiderà in ogni cosa. Può guidare le fanciulle come le vedove, le mogli come le madri, avendo Ella conosciuto tutte le conseguenze di tutti gli stati per esperienza propria, oltre che per sapienza soprannaturale.

I veli si alzano, nelle ore che precedono la morte dei giusti, e gli occhi dello spirito vedono la Verità.

 

[…] La felicità umana non è un aiuto a tener desto il  pensiero”. “E a svegliare lo spirito, Valeria”, dice Gesù. […] Sii molto dolce e paziente con lui. Egli non è che un uomo…” “Ma ha avuto tanto da Dio, da Te, che dovrebbe…” “Che dovrebbe! Sì. Ma chi non ha avuto da Me in Israele? Ho beneficato amici e nemici, ho perdonato, guarito , consolato, istruito… Tu vedi, e più vedrai, come solo Dio è immutabile, come sono diverse le reazioni degli uomini, e come sovente colui che più ha avuto è colui che più è pronto a percuotere il suo benefattore […]” “Il mio sposo è forse fra questi? Se così fosse, io non tornerei alla mia casa questa sera”. “No. Non è fra questi, in questa sera. Ma, anche lo fosse, tuo posto è là. Perché, se egli pecca, tu non devi peccare. Se egli vacilla, tu lo devi sorreggere. Se egli ti calpesta, tu devi perdonare”.

candela[…] Così è del cuore degli uomini come questi due lumi. Vi sono quelli che al principio ardono e splendono e sono di ammirazione agli uomini, tanto sembra perfetta e costante la loro fiamma. E vi sono quelli che hanno uno splendere mite, che non attira l’attenzione e può parere tiepidezza nell’onorare il Signore. Ma, passata la prima fiammata, o la seconda o la terza, fra la terza e la quarta fanno danno, e poi si spengono, con rovina, perché il loro non era un lume sicuro. Hanno voluto splendere più per gli uomini che per il Signore, e la superbia li ha consumati in breve ora, fra un fumo nero e pesate che ha ottenebrato anche l’aria. Gli altri hanno avuto una volontà unica e costante: onorare Dio solo; e, senza curarsi se l’uomo li lodava, hanno consumato se stessi con lunga, nitida fiamma, priva di fumo e fetore, Sappi imitare il lume costante, perchè esso solo è gradito al Signore[…] In verità, in verità vi dico che molti sono coloro che danno grande fiamma all’inizio e attirano l’ammirazione del mondo, che non vede che la superficie delle azioni umane, ma poscia periscono carbonizzandosi e affumicando dei loro acri fumi. E in verità vi dico che il loro fiammeggiare non è osservato da Dio, perché Egli vede che è orgoglioso ardere per fine umano. Beati quelli che sanno imitare il secondo lume e non carbonizzarsi, ma salire al Cielo con l’ultimo palpito del loro costante amore”.

Molto si muterà. Non tutto. Perché contro la mia Dottrina sarà in futuro ciò che già è in atto: l’odio di coloro che non amano la Luce. Perché contro la forza dei miei seguaci sarà quella dei seguaci di Satana. Quanti! Di quanti aspetti! Alla mia immutabile, perché perfetta, Dottrina, quante dottrine di eresie sempre nuove saranno opposte! Quanto dolore germinerà da esse! Voi non conoscete il futuro. A voi sembra molto il dolore che è ora nel mondo… Ma Colui che sa, vede orrori che non sarebbero neppure compresi se ve li spiegassi… che frena gli istinti nei migliori, e una promessa di pace futura! Guai se l’uomo non avesse, per la mai venuta, degli elementi spirituali atti a tenerlo “vivo” nella vita dello spirito, a tenerlo sicuro di un premio!… Se non fossi venuto, con l’andare dei secoli la Terra sarebbe divenuta un vasto inferno terrestre, e la razza umana si sarebbe sbranata e sarebbe perita maledicendo il Creatore…”

preghiera16[…] gli uomini se li creeranno da loro dei flagelli sempre più atroci, rispetto ai quali il diluvio e la pioggia di fuoco che sterilì Sodoma e Gomorra saranno aspetti di castighi ancora pietosi. Oh!…”

[…] Maria (SS) non ha che la preghiera che la consoli. Sempre l’ho vista molto pregare. Nei momenti di maggior dolore vive di preghiera, potrei dire…” , spiega Maria d’Alfeo, mentre Gesù si allontana […]

[…] Non piangere, Maria. (Maddalena) Io te lo ripeto in quest’ora le parole dette a Simone fariseo e a Marta tua sorella: “Tutto ti è perdonato perché tu hai saputo amare totalmente”.

[…] Lo Spirito del Signore, quando sarà stabilito nell’interno dei cuori, ripeterà le mie parole e ne spiegherà il significato. E’ lo Spirito di Dio Colui che parla sulle labbra del Cristo. Poi … Poi parlerà direttamente agli spiriti e ricorderà le mie parole”.

 

 

 

 

One thought on “Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 53a parte

  1. la vera patria è il cielo
    perchè chi è nella verità è in dio e ha dio in se.
    e dunque già nel regno di dio.(..)sempre sarete nel regno se
    resterete sempre in gesù,o se in gesù verrete.

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