Valtorta 50a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO di MARIA VALTORTA

9° LIBRO (50a parte)

Fino a pag. 92

Il dolore dei buoni e degli innocenti. L’offerta più gradita a Dio e la missione di Pietro. L’azione subdola di un Giuda che come tanti altri del nostro tempo invece di elevare gli animi dei risanati in Cristo, tende a scoraggiarli, ma l’azione risanatrice di Dio non mancherà ancora una volta di salvare.    

E’ oziosa, e generalmente nell’ozio fiorisce il peccato, quando si parla delle manchevolezze altrui con chi non può nulla su esse. Allora è semplicemente mancanza di carità, anche se le cose dette sono vere. Come è mancanza di carità rimproverare più o meno acerbamente senza unire al rimprovero il consiglio. E parlo di rimproveri giusti. Gli altri sono ingiusti e sono peccato contro il prossimo. Ma quando uno vede un suo prossimo che pecca, e ne soffre perché peccando colui offende Dio e danneggia la sua anima, e da solo sente che non è capace di misurare l’entità dell’altrui peccato, né si sente sapiente a dire parole di conversione e allora si rivolge ad un giusto, ad un sapiente, e confida il suo affanno, allora non fa peccato, perché le sue confidenze sono volte a por fine ad uno scandalo e a salvare un’anima.

CATTEDRA-DI-PIETRO1(A Pietro) Dovrete ascoltare e decidere e consigliare. Il vostro giudizio avrà valore come se Dio stesso lo avesse pronunciato…”

“Allora saprete, perché lo Spirito di Dio si librerà su voi e vi penetrerà delle sue luci […]Quando tu sarai maestro, medico e pastore al posto mio e in mia vece, e quando un fedele verrà a piangere ai tuoi piedi i suoi turbamenti per azioni proprie o azioni altrui, tu devi sempre aver presente questo settenario di interrogativi.

Chi: chi ha peccato? Cosa: quale è la materia del peccato? Dove: in che luogo? Come: in che circostanze? Con che o con chi: lo strumento o la creatura che fu materia al peccato. Perché: quali gli stimoli che hanno creato l’ambiente favorevole al peccato? Quando: in che condizioni e reazioni, e se accidentalmente o per abitudine malsana. […]

Quel giorno che il grande altare della Terra tacesse di lodi e di suppliche d’amore, la Terra cesserebbe di essere. Perché, spento l’amore, sarebbe spenta la riparazione, e l’ira di Dio annullerebbe l’inferno terrestre che sarebbe divenuta la Terra. La Terra, dunque, per esistere deve amare. E ancora: la Terra deve essere il Tempio che ama e prega con l’intelligenza degli uomini. Ma nel Tempio, in ogni tempio, quali vittime soffrono? Le vittime pure, senza macchia né tara. Solo queste sono gradite al Signore. Esse e le primizie. Perché al padre della famiglia vanno date le cose migliori, e a Dio Padre dell’umana Famiglia va data la primizia di ogni cosa, e le cose elette. […]

 

Gli uomini non ubbidiscono e non lodano a sufficienza il Signore. Ecco allora la bambini3necessità di anime ostie che amino ed espiino per tutti. Sono i fanciulli che pagano, innocenti e ignari, l’amaro castigo del dolore per coloro che non sanno che peccare. Sono i santi che, volonterosi, si sacrificano per tutti.

Fra poco – un anno o un secolo è sempre “poco” rispetto all’eternità – non si celebreranno più altri olocausti sull’altare del gran Tempio della Terra fuor di questi delle vittime-uomo, consumate con il perpetuo sacrificio:[…] Gli uomini stessi ci immoleranno. Intendi? Ci immoleranno. E noi andremo lieti alla morte per espiare e amare per tutti. E poi verranno i tempi in cui gli uomini non immoleranno più gli uomini. Ma sempre vi saranno le vittime pure, che l’amore consuma insieme alla gran Vittima nel Sacrificio perpetuo. Dico l’amore di Dio e l’amore per Dio. Invero esse saranno le ostie del Tempo e del tempio futuro. Non gli agnelli e capri, vitelli e colombi, ma il sacrificio del cuore è ciò che Dio gradisce. Davide lo ha intuito. E nel tempo nuovo, tempo dello spirito e dell’amore, solo questo sacrificio sarà gradito. […]

 

[…] in quei piccoli che muoiono per ragioni naturali è Dio che opera direttamente, per ragioni di un così alto amore che non posso spiegarti, rientrando esse nelle sapienze che sono scritte nei libri della Vita e che solo nel Cielo saranno letti dai beati. Letti, ho detto. Ma, in verità, basterà guardare Iddio per conoscere non solo Dio, ma anche la sua infinita sapienza…

 

Simone-Zelota-Cananeo[…] Il dolore non è un castigo, quando lo si sa accogliere e usare con giustizia.

Il dolore è come un sacerdozio, Simone. Un sacerdozio aperto a tutti. Un sacerdozio che dà un gran potere sul cuore di Dio. E un grande merito. Nato col peccato, sa placare la Giustizia. Perché Dio sa usare al Bene anche quanto l’Odio ha creato per dare del dolore. Io non ho voluto altro mezzo per annullare la Colpa. Perché non vi è mezzo più grande di questo.”

 

[…] il tempio del cuore mondo e amoroso è l’unico che Dio ama e nel quale fa dimora con le sue luci, […] l’unico luogo degno di onorarlo come si conviene e può essere, anzi vuole essere contenuto dal cuore dell’uomo, perché lo spirito del giusto è un tempio sul quale si libra, fra i profumi dell’amore, lo Spirito di Dio; […]  

 

[…] la mancanza di amore reciproco è sempre causa di ritardo e disturbo, anche se si tratta di uno scopo per sé buono. Dio non è dove non è carità. Inutile cercare Dio se prima non ci si pone nella condizione di poterlo trovare. Dio si trova nella carità. Colui o coloro che si stabiliscono nella carità trovano Dio anche senza doverne fare penosa ricerca. E chi ha seco Dio, seco ha la riuscita di ogni sua impresa. […] prenda ognuno il suo riposo ma abbia, nel sonno e nella veglia, compagna la carità, e le sue opere prospereranno, e prospereranno la sua famiglia e i suoi interessi e soprattutto prospererà il suo spirito e conquisterà la regale corona di figli dell’Altissimo ed eredi del suo Regno.     levi

 

Ogni volta che vado là e supero tutto ciò che può essere reazione dell’Uomo pur di conquistare, come Re dello spirito, anche un suddito solo, no, non dico che è stato inutile il mio andare, inutili i dolori, inutili le fatiche. Ma dico santi, amabili e desiderabili gli scherni, le ingiurie, le accuse. Non sarei un buon conquistatore se mi arrestassi davanti agli ostacoli delle fortezze granitiche”.

 

Non pesa già lavorare dove l’amore circonda e dove l’amore rende duttili le anime da lavorare. Ma, se non vi è fatica, non vi è merito e non vi è molto guadagno, perché poche conquiste si fanno se ci si limita a quelli che già sono nella giustizia.

“Amare è lasciare il passato per entrare nel mio presente. Voi non mi amate ancora con perfezione”.

nicodemo_jesus2[…] ti ripeto le stesse parole. Rinasci nel tuo spirito, Nicodemo, per poter amare la Luce che Io sono ed Io abitini te come Re e salvatore.

 

[…] Io vedo ciò che voi non vedete, e dall’alto dove si libra il mio spirito so scegliere le mie dolci prede. Non per sbranarle come fanno gli avvoltoi e le aquile, ma per portarle con Me, Saremo così felici là, nel Regno del Padre mio, noi che ci amammo!…”

[…] La terra ha molto bisogno di penitenza, perché sia data forza ai deboli di essa (penitenza) a respingere Satana”  

Il Dio vero è padre degli uomini. Giusto, ma buono. Premia chi ha fede e non fa pagare agli innocenti le colpe non loro.

[…]Perché ti odiano, tu così buono?” “Perché molti uomini hanno in sé uno spirito che li possiede.[…] abbraccio6

(Un redento riferisce a Gesù ciò che l’Iscariota gli ha detto creandogli sconforto)”Ma non sai che Egli lo dice a noi, che noi saremo deboli? Pensa, noi che siamo gli apostoli e che siamo con Lui da tanto. E tu, appestato come sei del vecchio Israele, appena venuto, e venuto in momenti che fanno tremare noi, credi di avere forza di mantenerti giusto?” (Gesù risponde) “Quante tristezze sanno darsi i figli dell’uomo! In verità Satana sa usare di questa loro tendenza per terrorizzarli affatto e separarli dalla Gioia che viene loro incontro per salvarli. Perché la tristezza dello spirito, la paura del domani, le preoccupazioni sono sempre armi che l’uomo mette in mano del suo avversario. Il quale lo spaura con gli stessi fantasmi che l’uomo si crea. E vi sono altri uomini che, in verità, si alleano a Satana per aiutarlo a spaurire i fratelli. […] In verità Dio non delude i buoni desideri dell’uomo. Perché è Lui stesso che li accende nei vostri cuori. E’ Egli, provvido e sapiente, che crea le circostanze per favorire il desiderio dei suoi figli, non solo, ma per raddrizzare e perfezionare un desiderio di onorarlo, che va per vie imperfette, a desiderio di onorarlo per vie giuste. Tu eri fra questi. Credevi, volevi, eri convinto di onorare Dio perseguitando Me. Il Padre ha visto che nel tuo cuore non era odio a Dio, ma anelito a dar gloria a Dio levando dal mondo Colui che ti avevano detto essere nemico di Dio e corruttore di anime. Ed allora ha creato le circostanze per esaudire il tuo desiderio di dar gloria al tuo Signore. Ed ecco che tu sei ora fra noi. E puoi pensare che Dio ti abbandoni, ora che qui ti ha potato? Solo se tu lo abbandonerai potrà soverchiarti la forza del male”.

 

[…] Molti in Israele materialmente non si macchieranno del Delitto, ma non saranno meno colpevoli di quelli che mi condanneranno ed eseguiranno la sentenza.