VALTORTA 49a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

8° LIBRO (49a parte)

Da pag. 430 alla fine dell’ottavo volume

Ultime spiegazioni sulla risurrezione di Lazzaro e la risposta ad alcune domande: Cristo può far risorgere un dannatoLa parola e i doni di Dio possono diventare una rovina per alcuni uominiPerchè devono soffrire i bambini? Come fare per sentire e comprendere la voce di Dio? 

(I sinedristi)… Il morto era legato. Eppure è uscito dal suo posto, è venuto da solo senza camminare sino all’apertura. E liberato che fu, nel suo corpo non era più morte. Respirava. Non c’era più corruzione. Mentre prima, da vivo, era piagato, e da morto era tutto corrotto”. […]

(Dopo numerose contestazioni parla Gamaliele un grande Maestro della Legge d’Israele) “Non è chiudendosi gli occhi che si può ignorare ciò che noi siamo. Noi non siamo più sapienti, perché principio della sapienza è il timor di Dio, e noi siamo farisei_2peccatori senza timore di Dio. Se avessimo questo timore, non conculcheremmo il giusto e non avremmo la stolta ingordigia per le ricchezze del mondo. Dio dà e Dio toglie. A seconda dei meriti e dei demeriti. E se Dio ora ci leva ciò che  ci aveva dato, per darlo ad altri, sia benedetto, perché santo è il Signore e sante sono tutte le sue azioni.”

Ma noi parlavamo di miracoli e volevamo dire che nessuno di noi li può fare perché con noi non è Satana.

“No. Perché con noi non è Dio. Mosè separò le acque e aprì la rupe, Giosuè fermò il sole, Elia risuscitò il fanciullo e fece cadere la pioggia, ma con essi era Dio. Vi ricordo che sei sono le cose che Dio odia, ed esecra la settima: gli occhi superbi, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita disegni malvagi, i piedi che corrono rapidi al male, il falso testimonio che dice menzogne e colui che mette discordie tra i fratelli. Noi facciamo tutte queste cose. Noi, dico. Ma voi solo le fate. Perché io me ne astengo dal gridare “Osanna” e dal gridare “Anatema”. Io attendo”. […]

(Gesù a Lazzaro) Io ti ho richiamato lo spirito dopo che esso era già giudicato da Dio. Se tu fossi stato un dannato, non ti avrei potuto richiamare alla vita, perché facendolo avrei annullato il giudizio del Padre mio. Per i dannati non ci sono animamutazioni più. […] Sii perfetto come lo è il Padre nostro dei Cieli e come Io lo sono. Sii perfetto come lo è il Padre nostro dei Cieli e come Io lo sono. Sii perfetto, ossia sii simile a Me, che ti ho amato tanto da andare contro a tutte le leggi della vita e della morte, del Cielo e della Terra, per riavere sulla Terra un servo di Dio e un vero amico mio, e in Cielo un beato, un grande beato”.

Lo dico a tutti: “Siate perfetti”. […] Devi essere “amore” per non conoscere mai più altro che l’amplesso di Dio”.

(Gesù alla Maddalena)

“Maria, l’Altissimo, che sa cosa è l’amore, ha detto all’uomo: “Mi amerai con tutte le tue forze”. Non esige di più. Perché sa che è già martirio amare con tutte le forze…”

“Abbi fede. Dio è più giusto degli uomini…”

Anche la parola di Dio e i doni di Dio, se cadono su cuori presi da superbia, divengono causa di rovina. Non per essi, ma per la superbia che altera il loro succo buono”, dice Gesù.

(Gesù a Giuda)

giuda

Giuda Iscariota

“Che ti importa di chi ti è vicino se sai amare tutto attraverso di Me? Amami nel prossimo, e ogni luogo ti sarà uguale” […] “L’ubbidienza ti farà bene tutto. Ciò che farai mi piacerà.”

“[…] Chi sa accogliere con retto spirito Colui che è venuto in nome di Dio vedrà fruttificare il suo deserto e farsi domestiche le piante robuste ma selvagge che sono in esso. Io starò fra voi. E voi verrete a Me. Da buoni amici: E questi porteranno la mia parola a coloro che la sanno accogliere.”

[…] il peccato non è sempre di chi lo compie, ma anche di chi forza a compierlo.  

[…] davanti ad una necessità santa si deve saper applicare la legge con agilità di spirito. […]

(Gesù va in aiuto a tre orfanelli vittime di una banda di briganti)

“[…] Sono dei disgraziati. Non dobbiamo giudicare il perché lo sono. Ma dobbiamo cercare di salvarli. Un atto buono può essere il principio della loro salvezza…” […]

(Simone risponde all’Iscariota) “Sarò un peccatore. Ma non faccio rimprovero a Dio. Dico soltanto… Maestro, perché devono soffrire i bambini? Essi non hanno dei peccati”.

Tutti ne hanno dei peccati, almeno quello originale”, dice l’Iscariota. Pietro non gli risponde. Aspetta la risposta di Gesù. E Gesù, che ninna il bambino ormai sazio e assonnato, risponde: “Simone, il dolore è la conseguenza della colpa”.

Va bene. Allora… dopo che Tu avrai levato la colpa, i fanciulli non soffriranno più”.

Soffriranno ancora. Non te ne fare scandalo, Simone. Il dolore e la morte saranno sempre sulla Terra. Anche i più puri soffrono e soffriranno. Anzi, saranno per tutti. Le ostie propizievoli al Signore”.

Ma perché? Non lo capisco…

Molte sono le cose che non sono capite sulla Terra. Sappiate credere almeno che sono cose volute dall’Amore perfetto. E quando la Grazia restituita agli uomini farà, dei più santi fra gli uomini, i conoscitori delle verità nascoste, allora si vedrà che proprio i più santi vorranno essere vittime, perché avranno compreso la potenza del dolore…

(Gesù e l’Iscariota)

“[…] Sei tu da più dei farisei e scribi, che vollero la prova di un morto già disfatto per poter dire che Io risuscito realmente i morti?”

Ma essi la volevano perché ti odiano. Io la vorrei perché ti amo e vorrei vederti schiacciare tutti i tuoi nemici”.

“Il tuo vecchio sentimento e il tuo disordinato amore. Non hai saputo sbarbare dal tuo cuore le piante vecchie per sostituirle con le nuove; e le vecchie, fertilizzate dalla Luce alla quale ti sei accostato, sono diventate ancor più robuste. Il tuo è l’errore di molti, presenti e futuri. Di quelli che, nonostante gli aiuti di Dio, non si trasformano perché non rispondono con eroico volere al soccorso di Dio”.

volto27Forse che costoro, che sono come me tuoi discepoli, hanno distrutto le vecchie piante?”

“Le hanno almeno molto potate e molto innestate. Tu non lo hai fatto. Non hai nemmeno guardato con attenzione se esse meritavano innesti, potatura, o di essere levate. Sei un giardiniere improvvido, Giuda”.

Solo per la mia anima, però. Perché per i giardini so fare”.

“Sai fare. Per tutte le cose terrestri sai fare. Ti vorrei vedere ugualmente capace per le cose del Cielo”.

Ma la tua luce dovrebbe fare da sé ogni prodigio in noi! Non è forse buona? Se rende fertile il male e lo irrobustisce, allora non è buona, ed è colpa sua se noi non si diviene buoni”.

Parla per te, amico. Io non trovo che il Maestro mi abbia fatto più forti le cattive tendenze”, dice Tommaso.

E neppure io”, “E io”, dicono Andrea e Giacomo di Zebedeo.

A me, poi, la sua potenza mi ha liberato dal male e fatto nuovo. Perché parli così? Non rifletti a ciò che dici?”, chiede Matteo.

(Descrizione di un piccolo momento di quotidianità di Gesù)

Gesù pone piede sull’isola proprio quando i due fanciulletti iniziano il loro giuoco e li
carezza deponendo a terra il più piccino, che si unisce al giuoco dei fratellini.BAMBINI

“Eccomi a voi. E ora parliamo di Dio. Perché parlare di Dio e parlare a Dio è prepararsi alla missione. E dopo aver fatto orazione, ossia dopo aver parlato a Dio, parleremo di Dio che è presente in tutte le cose per istruire alle cose buone. Su alzatevi e preghiamo”, e intona dei salmi in ebraico, ai quali fanno coro gli apostoli. […]

“[…] Quando un’anima vive nella carità ha il cuore calmo e sente la voce di Dio e la comprende”.

Allora Eliseo non aveva carità, perché era turbato”.

“Eliseo è del tempo della Giustizia. Bisogna saper trasportare al tempo della Carità gli episodi antichi e vederli non alla luce delle folgori ma a quella degli astri. Voi siete del tempo nuovo. Perché dunque tanto sovente siete più iracondi e turbati di quelli del tempo antico? Spogliatevi del passato. Lo ripeto, anche se a Giuda non piace sentirlo ripetere. Estirpate, potate, innestate, mettete piante nuove. Rinnovatevi, scavate le fosse dell’umiltà, dell’ubbidienza, della fede. Quei re lo seppero fare ed erano, due contro uno, non di Giuda, e non sentirono Dio, ma il profeta di Dio ripetere i voleri dell’Altissimo. Sarebbero morti di sete nell’aridità se non avessero saputo ubbidire. Ubbidirono e l’acqua empì le fosse scavate, e non solo furono salvi dalla sete ma vinsero i nemici. Io sono l’Acqua della Vita. Scavate fosse nei vostri cuori per poter ricevere Me. E ora ascoltate. Non faccio lunghi discorsi. Vi do delle sentenze perché voi le meditiate. Sarete sempre come questi fanciulli, e anche meno di loro, perché essi sono innocenti e voi non lo siete e perciò è più fosca in voi la luce spirituale, se non vi abituate a meditare. Sempre ascoltate, mai ritenete, perché la vostra intelligenza dorme nicodemo2in luogo di essere attiva. Dunque sentite. Quando alla Sunamite morì il figlio, ella volle andare dal profeta nonostante che il marito le dicesse che non era il primo del mese e non era sabato. Ma ella sapeva di dover andare, perché per certe cose non sono ammesse dilazioni. E poiché seppe comprendere lo spirito delle cose, ebbe risuscitato il figlio. […]

 

“[…] Un bel salto e si è sull’isola pacifica e fiorita della spiritualità. Ma bisogna avere il coraggio di fare il salto, abbandonando la riva, il mondo. Saltare senza pensare se c’è chi può ridere per il nostro salto goffo o deridere per la nostra semplicità di preferire un isolotto solitario al mondo. Saltare senza paura di ferirsi o bagnarsi, o essere delusi. Lasciare tutto per rifugiarsi in Dio. Mettersi sull’isola separata dal mondo e di là uscirne unicamente per distribuire, a quelli che sono rimasti sulle rive, i fiori e le acque pure raccolti nell’isola dello spirito, dove è un unico albero: quello della Sapienza. Standogli vicino, lontano dai fragori del mondo, se ne afferrano tutte le parole e si diviene maestri sapendo essere discepoli.[…]

“[…] Lo stesso succede degli uomini gettati sulle correnti della Terra. Devono stare sempre nelle mani di Dio, affidando la loro volontà, che è come il giunco, alle mani del buon Padre che è nei Cieli e che è Padre di tutti e specie degli innocenti, e devono avere l’occhio vigilante ad evitare le erbe ed i falaschi, le pietre, i mulinelli e il fango che potrebbero trattenere, frantumare o inghiottire la barca della loro anima, strappando il filo della volontà che li tiene uniti a Dio. Perché il Serpente, che non è più nel Giardino, è ora sulla Terra, e cerca proprio di far naufragare le anime, cerca di non farle risalire, per l’Eufrate, il Tigri, il Geon e il Fison, al Gran Fiume che scorre nel Paradiso eterno e alimenta gli alberi della Vita e Salute, che portano perpetui frutti ,di cui godranno tutti color che
hanno saputo risalire la corrente per riunirsi a Dio e agli angeli suoi senza avere mai più a soffrire di nulla”.

popolo di dioL’idea messianica è questa: riunire tutti nell’amore. Questa è la verità dell’idea messianica. Un solo popolo sulla Terra sotto lo scettro del Messia. Un solo popolo in Cielo sotto lo sguardo di un solo Dio.