SAN VALENTINO e le sue leggende

SAN VALENTINO e le sue leggende

Martire (?) 14 febbraio 

3St.-Valentine

Perché San Valentino è diventato il patrono degli innamorati? E da quali leggende scaturiscono le usanze di questo romantico giorno?

Valentino possiede un nome famigliare a molti per il collegamento tra la sua memoria liturgica e la festa degli innamorati; nonostante ciò è una figura storica riguardo alla quale è veramente difficile evidenziare un qualsiasi avvenimento sicuro, a prescindere dal voler stabilire in che modo il suo giorno sia diventato anche quello dei fidanzati. Un’ulteriore complicazione deriva dal fatto che le precedenti edizioni del Martirologio Romano, compresa l’ultima interamente disponibile (quella del 1956), riportavano due volte in questo giorno il suo nome. Questo portò a pensare per molto tempo che si trattasse addirittura di due persone differenti.

Le origini della connessione di Valentino con gli innamorati non sono chiare: Chaucer suppose che essa derivi dal fatto che gli uccelli scelgono le loro compagne proprio in questo giorno; secondo un’altra teoria, esso fu il modo escogitato per cristianizzare la festa romana di Lupercalia.  Per gli antichi Romani il mese di Febbraio era considerato il periodo in cui ci si preparava all’arrivo della primavera, considerata la stagione della rinascita. Si iniziavano i riti della purificazione e fin dal quarto secolo le case venivano pulite, vi si spargeva il sale ed una particolare farina. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati).

I Luperici, l’ordine di sacerdoti addetti a 3s.valentinoquesto culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato  Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Lungo le strade della città veniva sparso il sangue di alcuni animali, come  segno di fertilità; ma il vero e proprio rituale consisteva in una specie di lotteria dell’amore.

I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. 

Nel 496 d.C Papa Gelasio annullò questa festa pagana ed iniziarono il culto di San Valentino.

Una leggenda narra che egli fu il primo religioso che celebrò l’unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana. Rimane comunque dubbia la fine della storia di San Valentino e proprio questo indusse a pensare che fossero due persone differenti. Quando l’imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani, il vescovo San Valentino dopo lungo maltrattamento fu imprigionato; e poiché non si lasciava domare, fu condotto fuori dalla prigione nel cuore della notte e quindi decapitato, per ordine di Placido, prefetto della città lungola via Flaminia, lontano dalle abitazioni per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli.

Ma esiste anche una seconda versione. Nel 270 d.C. il sacerdote e vescovo Valentino, famoso per aver unito in matrimonio un pagano ed una cristiana, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II  che tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire a sua volta Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio 270 d.C. San Valentino dopo aver insegnato e operato molte straordinarie guarigioni, fu flagellato con verghe, lapidato e poi decapitato. La storia sostiene, inoltre, che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione si fosse innamorato della figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato 3 san valentino4miracolosamente la vista alla fanciulla.

Si racconta che prima di morire San Valentino le avesse mandato un messaggio d’addio che si concludeva con ” dal vostro Valentino”.  Una frase che nel tempo è diventata sinonimo di Vero Amore, ma non dimentichiamo che in inglese “Valentino” significa anche fidanzato e nel tempo, seppur in modo non uniforme ebbe grande diffusione e notorietà, ma solo oggi in vasta scala.

Intorno alla sua figura ruotano molte leggende, che riguardano tutte episodi d’amore.

LA LEGGENDA DI SABINO E SERAPIA

Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di nome Sabino che,passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente. Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore. Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino e per le prossime nozze, Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l’eternità.

LEGGENDA DELLA ROSA DELLA RICONCILIAZIONE

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Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando.  Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese. Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì.

LA LEGGENDA DEI BAMBINI

San Valentino possedeva un grande giardino pieno di magnifici fiori dove permetteva a tutti i bambini di giocare. Si affacciava sovente dalla sua finestra per sorvegliarli e per rallegrarsi nel vederli giocare. Quando veniva sera, scendeva in giardino e tutti i bambini lo circondavano con affetto ed allegria. Dopo aver dato loro la benedizione regalava a ciascuno di loro un fiore raccomandando di portarlo alle loro mamme: in questo modo otteneva la certezza che sarebbero tornati a casa presto e che avrebbero alimentato il rispetto e l’amore nei confronti dei genitori. Da questa leggenda deriva l’usanza di donare dei piccoli regali alle persone a cui vogliamo bene.

LA LEGGENDA DEI COLOMBINI

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Il sacerdote Valentino possedeva un grande giardino che nelle ore libere dall’apostolato coltivava con le proprie mani. Tutti i giorni permetteva ai bambini di giocare nel suo giardino, raccomandando che non avessero fatto danni, perché poi la sera avrebbe egli regalato a ciascuno un fiore da portare a casa. Un giorno, però, vennero dei soldati e imprigionarono Valentino perché il re lo aveva condannato al carcere a vita. I bambini piansero tanto. Valentino, stando in carcere pensava a loro, e al fatto che non avrebbero più avuto un luogo sicuro dove giocare. Ci pensò il Signore. Fece fuggire dalla gabbia del distratto custode due dei piccioni viaggiatori che Valentino teneva in giardino. Questi piccioni, guidati da un misterioso istinto, trovarono il carcere dove stava chiuso il loro santo padrone. Si posarono sulle sbarre della sua finestra e presero a tubare fortemente. Valentino li riconobbe, li prese e li accarezzò. Poi legò al collo di uno un sacchetto fatto a cuoricino con dentro un biglietto, ed al collo dell’altro legò una chiavetta. Quando i due piccioni fecero ritorno furono accolti con grande gioia. Le persone si accorsero di quello che portavano e riconobbero subito la chiavetta: era quella del giardino di Valentino. I bambini ed i loro familiari si trovavano fuori del giardino quando il custode lesse il contenuto del bigliettino. C’era scritto:”A tutti i bambini che amo…dal vostro Valentino”. 

È INVOCATO: – come patrono dei fidanzati

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / editoriali/SanValentino.htm  

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