LE APPARIZIONI DI LOURDES

LE APPARIZIONI DI LOURDES 

11 febbraio 1858

lourdes.1L’ 11 febbraio è la festa della Beata Vergine Maria di Lourdes. Il susseguirsi dei fatti, ma anche un’analisi razionale degli avvenimenti con la descrizione del primo e più eclatante  miracolo  documentato da un medico anticattolico. Perché fare un pellegrinaggio e cosa ci si aspetta.

Tra 11 febbraio e il 16 luglio 1858, una ragazza quattordicenne di nome Maria Bernardetta Soubirous sostenne di aver vissuto e sperimentato una serie di visioni di una “Signora”, in una grotta a fianco del fiume Gave de Pau vicino alla sua città natale, Lourdes, posta sulle pendici settentrionali dei Pirenei (nel dipartimentofrancese di Hautes-Pyrénées). La grotta era una cavità naturale nella roccia, conosciuta come Massabielle e situata sulla riva meridionale del fiume. Anche se era lei sola a vedere ogni volta l’apparizione, comunicò la cosa ad altri, e folle via via crescenti cominciarono ad accompagnarla sul luogo.

IL FILM 

(del 1943 – Le apparizioni di Lourdes)

Bernardetta descrisse la persona che aveva visto la prima volta come una bella e giovane donnanon più alta di lei, vestita di bianco con una fascia blu in vita, e con in mano il rosario, che anche Bernardetta teneva in tasca. Insieme a due compagni di poco più giovani, Bernardetta stava raccogliendo legna da ardere quando, mentre stava per attraversare un ruscello, avvertì un fruscio tra le piante a lei vicine; sollevando lo sguardo vide quella figura che sembrava invitarla a pregare.

VERGINE DI LOURDESInginocchiatasi, Bernardetta prese il rosariola “Signora” l’accompagnò durante cinque decine, poi scomparve. Quella sera Bernardetta raccontò alla madre l’accaduto; questa, rispondendole che aveva visto un’anima del purgatorio, le proibì di tornare alla grotta. Dopo alcuni giorni, e dopo essersi consultata con un sacerdote del posto, che non parve impressionato, Bernardetta ricevette dal padre il permesso di tornarementre stava dicendo il rosario la figura le apparve di nuovo (ma non ai compagni che l’avevano accompagnata). La ragazza cadde in trance e dovette essere trascinata via dal luogo. Anche se nessuno credeva alla sua storia, quattro giorni dopo alcune persone la condussero nuovamente alla grotta, dove le apparve la “Signora” che, parlando nel dialetto del luogo, le chiese di tornare ogni giorno per quindici giorni. Le sue parole, così come furono riportate da Bernardetta, erano: 

«Vieni qui, per favore, per quindici giorni. Non ti prometto di  renderti felice in questo mondo, ma nell’altro».

La domenica successiva Bernardetta fu accompagnata da un medico scettico, che le sentì il battito del polso durante l’estasi. Diversi ufficiali del posto la interrogarono insistentemente e conclusero che, sebbene illusa, era però sincera. Nei giorni successivi la folla che si univa a lei contava ormai parecchie centinaia di persone. Mercoledì 24 febbraio giunse l’altro messaggio verbale:

«Penitenza! Penitenza! Penitenza! Dovrai pregare per i peccatori. Va’ a baciare la terra per la conversione dei peccatori. Bevi alla fonte, e lavati in essa. Mangerai un’erba che cresce lì vicino». 

In realtà non c’era alcuna fonte nella grotta ma il giorno seguente, quando Bernardetta scalfì il terreno nel punto indicato dalla visione, cominciò a uscire acqua fangosa che divenne subito così limpida da consentirle di lavarsi le mani e di bere.

L’acqua cominciò subito a versarsi nel Gave; da allora la sorgente scorre incessantemente,producendo oggi circa 1450 ettolitri d’acqua alla settimana. Il giorno seguente tuttavia non si verificò l’apparizione, e Bernardetta deluse le aspettative di quattromila persone. La folla continuò però a crescere, e martedì 2 marzo si ebbe un altro messaggio:

«Di’ a tutti i sacerdoti che la gente dovrà venire qui in processione e costruirà qui una cappella».SANTA BERNADETTA

Il giovedì di quella settimana era l’ultimo dei quindici giorni. Giovedì 25 marzo Bernardetta chiese alla “Signora” chi fosse, e la risposta, sempre nel dialetto del posto, fu: «Que soy era Immaculada Conceptiou» (Sono l’Immacolata Concezione).

Poiché la formula era stata proclamata come dogma di fede quattro anni prima, si tentò di liquidare l’intera vicenda come un tentativo ecclesiastico di rendere popolare il dogma. Dopo questa serie, vi fu un’altra apparizione il 7 aprile, mercoledì della settimana di Pasqua, e quindi l’ultima, il 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo. A quel tempo le autorità locali avevano già recintato l’area della grotta, e Bernardetta vide la “Signora”, «bella come sempre», dalla riva del Gave.

Nonostante lo scetticismo della Chiesa e delle autorità locali durato qualche anno, il santuario si impose da sé come meta privilegiata di pellegrinaggi, «non solo il luogo maggiormente visitato in un paese già ricco di luoghi sacri storici, ma il centro mondiale di preghiera e carità attiva» (A. Latreille). Inizialmente vi fu un periodo di opposizione da parte delle autorità civili e il governatore di Lourdes arrivò a barricare la grotta e la fonte per supposte «ragioni igieniche»; nel 1861 il santuario divenne proprietà della diocesi di Tarbes; nel 1862 fu accordata l’autorizzazione ecclesiastica per i pellegrinaggi e venne edificata una cappella nella grotta di Massabielle. Il vescovo di Tarbes, nella cui diocesi rientra Lourdes, fu il primo a incoraggiare i propri fedeli a recarvisi in processione. Dopo la guerra franco-prussiana si ebbero subito pellegrinaggi provenienti da altre diocesi francesi, che si servivano del nuovo mezzo ferroviario, adattato per il trasporto di barelle.

L’annuale pellegrinaggio nazionale francese, guidato dagli assunzionisti, e il pellegrinaggio del rosario, organizzato dai domenicani, risalgono agli anni 1870-1880. Dopo venticinque anni dalle apparizioni, nel 1883, cominciarono a essere organizzati pellegrinaggi nazionali da altri paesi; a cinquant’anni dalle apparizioni, nel 1908, giungevano pellegrini SANTA BERNADETTA1da tutti gli stati d’Europa. Nel 1862 si diede inizio alla costruzione di una chiesa gotica al posto della cappella, e nel 1871 fu celebrata in essa la prima Messa. Fu poi costruita una basilica minore, consacrata nel 1876 davanti a una folla di centomila
pellegrini. Durante la cerimonia il nunzio pontificio incoronò una statua in marmo della “Signora”. L’ulteriore crescita nel numero dei pellegrini rese necessaria la costruzione di un’altra chiesa, la basilica del Rosario, eretta tra il 1893 e il 1901, di un ampio spazio aperto, “il luogo del rosario”, ricavato di fronte all’estremità occidentale dell’edificio e dove i pellegrini possono raccogliersi, e inoltre di sentieri utili per le processioni e di una via crucis lungo i fianchi del monte.

Nel 1891 papa Leone XIII approvò per la provincia di Auch un Ufficio e una Messa di Lourdes, e nel 1907 papa S. Pio X (26 ago.) estese la festa a tutta la Chiesa. Tra il 1950 e il 1960, poiché le possibilità si rivelarono inadeguate rispetto al numero dei pellegrini, fu costruita un’enorme chiesa sotterranea, nota come la chiesa di S. Pio X, e furono ulteriormente ampliati gli spazi per i raduni e per le processioni. Negli anni Novanta del Novecento, circa tre milioni di persone all’anno hanno visitato il santuario.

Le loro necessità hanno dato origine a vaste opere di costruzioni collegate: gli ospedali acceuil (“d’accoglienza”), ostelli, alberghi e pensioni; la loro presenza ha prodotto anche la notoria fioritura di negozi di ricordi, stigmatizzata da J.K. Huysmans già intorno al 1890, come «la vendetta del diavolo» sulla Madonna. Come ha fatto un’umile ragazza di una remota località a convincere in questo modo la Chiesa e il mondo? Una spiegazione potrebbe trovarsi nell’atteggiamento risoluto di Bernardetta di fronte all’incredulità ufficiale. La gente semplicemente la trovò più credibile e nella mente delle persone la sua storia venne subito con ogni evidenza confermata dalle molte straordinarie guarigioni, descritte da coloro che avevano fatto visita al santuario e avevano bevuto o si erano LA GROTTAbagnati nell’acqua della sorgente.

La prima di queste fu registrata nel 1858, e nel 1861 la commissione istituita allo scopo aveva già riconosciuto quindici guarigioni miracolose. Queste si ripeterono lungo gli anni, sfidando molte volte ogni spiegazione scientifica. Nel 1960 cinquantotto guarigioni, su circa cinquemila registrate, sono state dichiarate miracolose. Perché una “guarigione” sia accettata come tale, deve essere soggetta a lunghe e severe analisi mediche, con accertamento nel corso di parecchi anni della sua natura durevole. Sono state tutte registrate attentamente, e il numero di quelle ritenute autentiche raggiunge le parecchie centinaia (ovviamente una percentuale minima rispetto al numero dei malati che nel corso degli anni hanno visitato Lourdes).

Una delle guarigioni meglio documentate, di cui fu testimone oculare un medico di spicco che la registrò e la osservò nel corso degli anni, fu quella di Maria Luisa Bailly nel 1902. Giovane donna, proveniente da una famiglia con una storia disastrosa di tubercolosi. Maria Luisa era sul punto di morire per una peritonite tubercolare. L’incredibile storia della sua guarigione avvenuta in poche ore è narrata da Alexis Carrel, che nel 1912 avrebbe vinto il premio Nobel per la medicina e che, avendo perso la fede nutrita nell’infanzia, era tutt’altro che disposto a credere a questi miracoli.

Egli aveva accompagnato per caso questa sua paziente in un atroce viaggio in treno da Lione; era stata la ragazza a insistere per compiere il viaggio – nonostante fosse stata avvertita VERGINE DI LOURDES1che questo rischiava di ucciderla – convinta com’era che invece
sarebbe guarita (nella sua guarigione esiste pertanto un elemento di “fede curativa”). Cartel era abbastanza disposto ad accettare che tali guarigioni potessero accadere, non però nel caso di malattie organiche, e quello era proprio un disturbo organico(sulla diagnosi del quale era sicuro di non essersi sbagliato), per di più nel suo stadio terminale.

Egli prese nota mentre vedeva le condizioni della ragazza mutare sotto il suo sguardo attonito: alle ore 14.20 l’acqua della piscina fu applicata sull‘addome della malata, enormemente gonfio;

alle 16.15 «la protrusione dell’addome era completamente scomparsa. Ella mi disse che si sentiva molto bene . […] Il suo aspetto era mutato a tal punto che tutti se ne accorsero»; alle 19.15 «la parete addominale era flessibile, elastica e con una leggera depressione del tutto normale in una donna di ventidue anni molto magra».

lourdes1(3)Il giorno dopo Maria si alzò, recuperò peso  costantemente, accettò la propria guarigione senza alcun segno di isteria, entrò nelle suore della Carità e morì nel 1937 dopo aver condotto una vita di straordinaria fatica fisica nell’assistenza degli ammalati e durante la quale non si ammalò mai più.

Cartel si riconciliò alla fine con la Chiesa cattolica, ma non direttamente per ciò che aveva visto e che non era in grado di spiegare. La sua prima reazione fu piuttosto quella di ipotizzare che la scienza avrebbe potuto un giorno spiegare anche un caso simile e riuscire a sua volta a renderlo possibile. Scrisse varie opere, tra cui una versione teatrale della sua esperienza a Lourdes, pubblicata non prima della sua morte, in cui usava il nome di Lerrac (cioè Carrel, letto alla rovescia) per indicare se stesso.

In una lettera al direttore medico della clinica di Lourdes, l’anno dopo la guarigione, fece questo penetrante commento:

lourdes3«Mi pare che venti pazienti su cento migliorino. In verità, si tratta di casi di isterici. Ma l’isteria è qualcosa di veramente sgradevole da gestire, e un rimedio che cura gli isterici merita il diritto di essere riconosciuto dai dottori. Se i pellegrinaggi non esistessero, bisognerebbe inventarli».

Gli ammalati e i loro assistenti tuttora arrivano in massa da ogni parte del mondo, alcuni forse con la speranza di una guarigione fisica, ma molti di più ottenendo consolazione dalla particolare comunione e dal contesto di solidarietà che si respira in tali pellegrinaggi, organizzati di solito da parrocchie o diocesi.

Recenti analisi di questa esperienza distinguono tre momenti principalila separazione dallo status quo; il passaggio attraverso una soglia; la rigenerazione e il ritorno alle responsabilità sociali che portano a un rinnovamento sociale e spirituale.

«I dati diffusi dei pellegrinaggi mostrano che la maggior parte di essi si conforma in qualche modo ai tre stadi suddetti di (1) separazione da uno status quo spaziale, sociale e psicologico; il passaggio (2) in uno spazio marginale e di confine e in una lourdesserie di relazioni sociali in cui si ha una teofania, che dà luogo ad un profondo senso di comunità; ciò porta solitamente i pellegrini (3) a rientrare nella società come esseri umani mutati, rinnovati» (D. Carrasco).

Lourdes è certo un chiaro esempio del cambiamento e rinnovamento personale sperato e sperimentato, ma tocca anche i primi due aspetti: recarsi là richiede separazione dalla vita normale; inoltre è (o almeno lo era in origine, prima dell’enorme sviluppo reso necessario dall’afflusso dei pellegrini) uno spazio marginale, al di fuori dei centri popolati. Questa marginalità riflette di solito anche la condizione della persona che riceve il messaggio: Bernardetta era giovane e povera ma proprio a lei, non ai dignitari ecclesiastici, furono rivolte le parole della “Signora”. Con il passare del tempo la Chiesa ufficiale finisce per accettare la genuinità dell’esperienza, classificandola come una nuova rivelazione privata, facendola sua, come è successo nel caso di Lourdes, e ridimensionando il ruolo della “veggente”.

Lourdes è però diversa da altre apparizioni: solo Bernardetta ebbe le visioni, non vi fu alcun aspetto di isteria collettiva; non vi furono, per Lourdesesempio, migliaia di persone che affermavano di vedere il sole ruotare in cielo. Lourdes è anche priva delle sfumature politiche e nazionalistiche connesse ai popolari santuari del XX secolo di Fatima e Medjugorje: il primo con la richiesta, nel Portogallo del regime di Salazar, di preghiere per la conversione della Russia; il secondo per la sua implicazione con il conflitto etnico serbocroato.

I messaggi ricevuti da Bernardetta consistevano negli elementari inviti evangelici a cambiare il proprio cuorepenitenza equivale a metanoia(conversione) piuttosto che semplicemente a “fare penitenza”. Nell’ultima parte del XX secolo la pratica dei pellegrinaggi è stata in crescita, mentre è declinata quella della frequenza ordinaria nelle chiesealmeno nell’Occidente secolarizzato. Una spiegazione di questo fenomeno potrebbe essere che «il pellegrinaggio non è teoria (ortodossia), ma azione (ortoprassi)» (R. Pannikar).

Un’altra potrebbe essere invece che mentre la posizione di una chiesa è decisa dagli uomini, quella di un santuario è voluta «dalla persona o potenza sacra che vi si manifesta […] un luogo che la comunità o la sua gerarchia non avrebbe mai pensato di scegliere». In quanto tale, un santuario offre un collegamento più stretto tra cielo e terra: «Un luogo diventa santuario per la possibilità di sperimentare in esso la presenza del sacro ad un altissimo grado» (Vidal). Ciò può accadere in virtù di collegamenti lourdesstorici (Gerusalemme, Roma) o in virtù di un evidente miracolo (Guadalupe, Lourdes) e sembra che sia proprio quest’ultimo tipo ad attirare maggiormente il mondo moderno o almeno quella parte di esso che cerca sicurezza in una visione del mondo non dominata dal razionalismo e dalla scienza.

Lourdes, come gli altri luoghi di apparizioni mariane, è stata criticata, in quanto potrebbe offrire una speranza che rimarrà molto probabilmente delusa, provocando una comprensibile amarezza, invece d’incoraggiare le persone inferme a “venire a patti” con le proprie infermità e a riprendere il controllo della propria vita. Ma, nonostante l’enfasi posta sulla guarigione, è rimasta e rimane in gran parte libera da specifica intenzione di chiedere la guarigione. La fortissima esperienza di Lourdes con i malati, gli assistenti, i brancardiers (i barellieri, o quelli che oggi spingono le sedie arotelle), i popotiers (gli addetti al lavaggio dei piatti nelle cucine), e i “sani” che vi si recano per i propri motivi, è una riaffermazione di fede e di speranza attraverso un esercizio di carità comunitaria che difficilmente può trovare eguali altrove.

LOURDESE stata recentemente scoperta (1996) nel campanile della basilica una collezione di maestose bandiere, lasciate in seguito a pellegrinaggi nazionali durante il periodo 1858-1908; tra queste vi sono una magnifica bandiera doppia proveniente dalla Cina, che mostra la Madonna mentre parla ai mandarini, e un’altra, appartenente al primo pellegrinaggio egiziano (1885) e raffigurante la fuga in Egitto. S. Giorgio e il drago compaiono in un vessillo proveniente dall’Inghilterra e S. Andrea in uno della Scozia. Il più antico risale al 1872, quattordici anni dopo le apparizioni (informazioni avute da dom Alberic Stacpoole).

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FONTE: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler