BENEDIZIONE DEGLI AGNELLI
21 gennaio festa di Santa Agnese
Ogni anno, nei giorni intorno alla festa di Sant’Agnese, è in uso a Roma la benedizione degli agnelli… nessun sacrificio, ma la lana avrà un ruolo davvero importante. Questi agnellini credo proprio siano i più coccolati del mondo. C’è chi ha il compito di allevarli, di adornarli, di benedirli e di tosarli … ma vediamo per quale scopo…
Il 21 gennaio si celebra la solennità di S. Agnese, compatrona di Roma, nella basilica a lei dedicata sorta sull’area catacombale dove si conserva il corpo. In occasione della festa, in una Messa solenne del mattino, vengono posti sull’altare, che sorge sopra la tomba della martire, due agnellini coronati, uno di fiori bianchi per sottolineare la verginità della santa, l’altro di fiori rossi che ne ricordano il martirio, e benedetti dall’Abate Generale dei Canonici Regolari Lateranensi, la cui lana sarà utilizzata per tessere il Pallio imposto ogni anno – il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli – ai nuovi Arcivescovi Metropoliti, quale simbolo del loro ufficio. In un Documento del 1978 “Inter Eximia Episcopalis”, Papa Paolo VI limitò l’uso del Pallio al Papa e agli Arcivescovi Metropoliti. Nel 1984 il Santo Padre Giovanni Paolo II decretò che il Pallio fosse imposto agli Arcivescovi Metropoliti il 29 giugno.
La benedizione degli agnelli si svolge tutti gli anni attorno al 21 gennaio, memoria liturgica di Sant’Agnese, Vergine e Martire, morta nel 305, il cui simbolo tradizionale è l’agnello. La Santa è sepolta nella Basilica che porta il suo nome in Via Nomentana, dove dopo la Benedizione sono condotti gli agnelli, i quali, allevati e donati dai monaci Trappisti delle Tre Fontane e “adornati” dalle suore della Sacra Famiglia di Nazareth, arrivano a S. Agnese per la benedizione accompagnati da due canonici della arcibasilica di S. Giovanni in Laterano, successivamente sono presentati al papa come atto di fedeltà del Laterano al Sommo Pontefice per concludere il loro pellegrinaggio presso il monastero delle benedettine di S. Cecilia, che provvedono a confezionare i pallii che il Papa indossa in ogni celebrazione e che impone agli arcivescovi Metropoliti il 29 giugno.
L’usanza della tradizionale benedizione si fa risalire al IV secolo, ai tempi di Costanza, figlia dell’imperatore Costantino. Agnese è la prima santa a cui viene attribuito un caratteristico simbolo iconografico, che permette di identificarla nelle raffigurazioni: viene generalmente rappresentata come una giovane donna con un agnello in braccio o ai piedi e con le palme del martirio. L’agnello deriva dall’assonanza con il suo nome, che significa “pura”, “casta”.
Fonti: http://gpcentofanti.wordpress.com/2013/01/21/benedizione-degli-agnelli/; http://www.lateranensi.it/page.php?93; http://www.cattoliciromani.com/8-principale/60226-lattivita-del-santo-padre-francesco-nel-2016