VALTORTA 39a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

Maria_ValtortaCOME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

7° LIBRO (39a parte)

da pag 362 a pag 442

Gesù descrive alla Valtorta la Sua sofferenza e quella di Sua Madre per poi giungere a consolare i più vicini al dolore di Lazzaro. Non meno significativo il suo parlare di come Lucifero è diventato un Satana.

Dice Gesù: “Anche questo non ho dimenticato dei dolori di Maria, mia Madre. L’avere dovuto straziarla con l’attesa del mio soffrire, l’avere dovuto vederla piangere. E’ per questo che non le nego nulla. Ella mi ha dato tutto. Io le do tutto. Ella ha sofferto tutto il dolore Io le do tutta la gioia. Vorrei che, quando pensate a Maria, meditaste questa sua agonia durata trentatrè anni e culminata ai piedi della Croce. Ella l’ha sofferta per voiPer le derisioni della folla che la giudicava madre di un pazzoPer voi la mia apparente sconfessione: “Mia Madre ed i miei fratelli sono coloro che fanno la volontà di Dio”. E chi più di Lei la faceva, ed una Volontà tremenda, che le imponeva la tortura di vedere suppliziare il Figlio?

Per voi le fatiche di raggiungermi qua e là. Per voi i sacrifici, da quello di lasciare la sua piccola patria per il tumulto di Gerusalemme. Per voi il dovere addolorata sotto la croceessere a contatto con colui che covava in cuore il tradimento. Per voi il dolore di sentirmi accusato di possessione diabolica, di eresia. Tutto, per voi. Voi  non sapete quanto l’ho amata la Madre mia. Voi non riflettete come il cuore del Figlio di Maria soffre sensibile agli affetti. E credete che la mai tortura sia stata puramente fisica, al massimo vi aggiungete la tortura spirituale dell’abbandono finale del Padre. No, figli. Anche le passioni dell’uomo Io le ho provateHo sofferto di veder soffrire mia Madre di doverla condurre, come agnella mansueta, al supplizio, di doverla straziare coi successivi addii, a Nazareth prima dell’evangelizzazione, in questo che vi ho mostrato e che precede la mia imminente Passione, in quello – quando già essa è in atto col tradimento dell’Iscariota – prima della Cena, in quello atroce sul calvario.

Ho sofferto di vedermi schernito, odiato, calunniato, circuito da curiosità malsaneche non evolvevano in bene ma anzi in male. Ho sofferto di tutte le menzogne che ho dovuto udire o vedere agenti al mio fianco. Quelle dei farisei ipocriti, che mi chiamavano maestro e mi facevano domande non per fede nella mia intelligenza ma per tendermi tranelli; quelle dei beneficati da Me e che mi si volsero in accusatori nel Sinedrio e nel Pretorio; quella, quella premeditata, lunga, sottile di Giuda, che m’ha venduto ed ha continuato a fingersi discepolo, che m’ha indicato ai carnefici col segno dell’amore. Ho sofferto della menzogna di Pietro, preso da paura umana. Quanta menzogna, e tanto rivoltante per Me che sono Verità. Quanta, anche ora, ve ne è rispetto a Me! Dite di amarmi, ma non mi amate. Avete il mio Nome sulle labbra e in cuore adorate Satana e seguite una legge contraria alla mia.

Maria Valtorta

Ho sofferto pensando che davanti al valore infinito del mio Sacrificio – il Sacrificio di un Dio – troppo pochi si sarebbero salvati. Tutti, dico: tutti coloro che nei secoli dei secoli della Terra avrebbero preferito la morte alla vita eterna, rendendo vano il mio Sacrificio, Io li ho avuti presenti. E con questa cognizione sono andato incontro alla morte. Vedi, piccolo Giovanni, (si sta rivolgendo a Maria Valtorta) che il tuo Gesù e la Madre sua hanno sofferto acutamente nel loro io morale. E lungamente, Pazienza, dunque, se dovrai soffrire. “Nessun discepolo è da più del Maestro”. Io l’ho detto.”

[…] A voi sembra sempre il tempo giusto, ma così non è. Io devo prendere il tempo mio. Non prima. Non poi. […] Voi vedete la superficie del volto del mondo. Io vedo il profondo. […] Il mondo ancora non vuole persuadersi che Io sono il Maestro, perché ciò che Io dico è contrario a ciò che esso dice. E allora cerca di strozzare la Voce che parla al mondo per ammaestrarlo a Dio, per mostrargli la vera natura delle sue azioni che sono malvagie. […] Io sono stato profeticamente indicato come “segno di contraddizione”. Perché, a seconda di come sarò accolto, sarà salute o condanna, morte o vita, luce o tenebre. Ma coloro che mi accolgono, in verità in verità vi dico che diverranno figli della luce, ossia di Dio, nati, per avere accolto Dio, a Dio.

“[…] il Figlio dell’uomo ha un cuore… e questo cuore ha bisogno di amore…”

discepoli pietro2Non mentire più, neppure a buon fine. L’animo si abitua ad immaginare la menzogna e le labbra a proferirla. No, Giuda. Evita l’insincerità”.

(Gesù a Pietro) “Chi ti fa vedere e capire è il tuo amore per Me. Maestro tuo, il vero e più grande Maestro che ti fa capire il tuo Maestro, è l’Amore.”

“A chi vive da giusto non è lontana la via del Cielo. Un sol passo porterà coloro che sono sul sentiero vicino, separati soltanto da un puntiglio, ormai, più che da una convinzione, nella via del Regno di Dio”.

Amatevi gli uni gli altri, amatevi in Me e la pace verrà agli spiriti degli uomini,come è stato promesso. E verrà il Regno di Dio, che è regno di pace e di amore per tutti coloro che hanno retta volontà di servire il Signore Dio loro.

(Un servo di Lazzaro confida a Gesù il dolore per il suo padroneSiate tutti rassegnati alla volontà del Signore. Egli premierà il sacrificio della vostra volontà alla sua. […] Abbiate una fede sconfinata nel Signore. Continuate ad averla nonostante ogni insinuazione e ogni eventoe vedrete grandi cose quando il vostro cuore non avrà più motivo di sperare di vederle. […]

(Sempre nella casa di Lazzaro) “Di nulla hai paura, Maria?” chiede Gesù. “Del peccato… e di me stessa… Ho sempre paura di ricadere nel male. Penso che Satana mi deve molto odiare”. “Hai ragione. Sei una delle anime più odiate da Satana,. Ma sei anche una delle più amate da Dio. Ricordalo.

[…] la superbia è la lussuria della mente. Ed è il peccato più grande, essendo lo stesso peccato di Lucifero. Dio tante cose perdona, e la sua luce splende amorosa ad illuminare le ignoranze e fugare i dubbi. Ma non perdona alla superbia che lo deride dicendosi più grande di Lui.

[…] La mente del superbo fornica con Satana contro Dio e contro l’amore”. “E Lucifero con chi fornicò per diventare Satana, se ancor non era Satana?” (domanda uno scriba) “Con se stesso. Col suo proprio pensiero intelligente e disordinato.

[…] La lussuria è disordine, o scriba. Disordine guidato da una intelligenza libera e cosciente, che sa che il suo appetito è male, ma lo vuole saziare ugualmente. La lussuria è disordine e violenza contro le leggi naturali contro la giustizia e l’amore verso Dio, verso noi stessi verso i fratelli nostri.

[…] In verità, in verità vi dico che mi sono preparato a quest’ora udendo il Vivente parlare al mio spirito.

[…] le parole della mia respinta dottrina si incideranno sulle pietre. E quelle parole non si cancelleranno più. Il segno resterà. Luce a chi lo accoglierà, almeno allora, con amore. Assolute tenebre a chi neppure allora comprenderà che è la volontà di Dio che mi ha mandato a fondare il suo Regno.

[…] chi fa la volontà di Dio e non la combatte sente che non mi può combattere, perché sente che la mia dottrina viene da Dio e non da Me stesso.

[…] Il figlio dell’uomo, una volta andato via, non tornerà più sino al suo Giorno. E allora il suo manifestarsi sarà simile al lampo che sfolgoreggia e balena da una parte all’altra del cielo, così velocemente che l’occhio stenta a seguirlo.

Chi deve essere il Cristo? Un angelo? Più che un angelo. Un uomo? Più che un uomo. Un Dio? Si, un Dio. Ma con unita una Carne, perché essa possa compiere l’espiazione della carne colpevoleOgni cosa va redenta attraverso la materia con cui peccò. Dio avrebbe perciò dovuto mandare un angelo per espiare le colpe degli angeli decaduti, e che espiasse per Lucifero e i suoi seguaci angelici. Perché, lo sapete, anche Lucifero peccò. Ma Dio non manda uno spirito angelico a redimere gli angeli tenebrosi. Essi non hanno adorato il Figlio di Dio, e Dio non perdona il peccato contro il suo Verbo generato dal suo Amore. Però Dio ama l’uomo e manda l’Uomo, l’Unico perfetto, a redimere l’uomo e a ottenere pace con Dio. E giusto è che solo un Uomo-Dio possa compiere la redenzione dell’uomo e placare Dio .

[…] per la mia assenza di fra mezzo agli uomini non cesseranno le grazie di scendere su coloro che pregheranno con fede.

Ciò che mi addolora è il vostro temermi. Ciò mi dice che non solo non mi avete capitocome re, ma anche come amico.