San Giuseppe Tomasi

SAN GIUSEPPE TOMASI

(164-1713) 1 Gennaio

I genitori entrano in convento, le quattro sorelle si fanno suore San_Giuseppe_Maria_Tomasi_Ae lui stesso sceglie la strada della completa donazione a Dio. Non senza prove o desolazioni spirituali arriva ad un misticismo tale da ottenere guarigioni al solo contatto con i suoi abiti.

Giuseppe Maria Tommasi nacque a Licata in Sicilia il 12 settembre 1649. Era figlio del duca di Palma e principe di Lampedusa e della moglie Maria: avevano già quattro figlie, tutte destinate a farsi suore benedettine nel convento di Palma di Montechiaro, findato dal padre, Giuseppe, giovane ben educato e buon studioso di greco, si unì ai teatini in circostanze alquanto singolari: sua madre era già entrata in convento come oblata o terziaria, e suo padre decise di fare lo stesso lasciando a Giuseppe tutta la sua proprietà, pronto però a riconoscere la vocazione del figlio.

Egli scelse i teatini in gran parte perchè lo zio, don Carlo, era stato membro insigne dell’ordine. Entrò nel noviziato a Palermo nel 1664, ma fu subito trasferito a TOMASI.1jpgPalmi a causa della sua salute; si recò a Messina per studiare greco e poi a Roma e, ancora presso le università di Ferrara e Modena. La sua fama di studioso si diffuse presto, egli mostrò anche una notevole attitudine per la musica sacra. Si dice che la sorella Isabella (suor Maria Crocifissa), che gli rimase sempre vicina e fu per lui una continua fonte di incoraggiamento, avesse  profetizzato che egli sarebbe diventato cardinale, aggiungendo, con la tipica sapienza popolare siciliana, che un cavallo è sempre un cavallo, per quanto raffinata sia la sua bardatura.

Fu ordinato prete nel 1673, e cantò le Messe di Natale in S. Silvestro, a Roma, la città dove rimase trent’anni. Le lettere alla sorella riferiscono di anni di prove e desolazioni spirituali, e mostrano un’anima assai scrupolosa, anche se pare che egli abbia esercitato una rasserenante e salutare influenza su tutti coloro con cui entravain rapporto. Dedicò la sua vita alla preghiera e allo studio, concentrandosi particolarmente sullo studio della filosofia greca, delle Scritture (imparò l’ebraico da un rabbino che grazie a lui si fece cristiano) e del Breviario, giungendo a diventare un insigne esperto di liturgia. Pubblicò lo Speculum di S. Agostino, seguito dal Codices Sacramentorum (quattro antichi testi liturgici).  TOMASI

Fu scelto come confessore dal cardinale Albani, che con riluttanza accettò il papato (Clemente XI); Giuseppe gli aveva fatto presente che un rifiuto sarebbe stato un peccato mortale. Clemente “per vendetta” insistette nel nominare Tomasi cardinale, nonostante le sue proteste di indegnità. Come cardinale continuò il suo semplice e austero stile di vita, che estese alle celebrazioni liturgiche della sua chiesa, durante le quali si cantava solo in gregoriano. Egli stesso si impegnò nell’insegnamento del catechismo dei bambini. La gente, specialmente i poveri, accorrevano a lui, e venne acclamato santo già durante la sua vita. La sua salute declinò: si mortificava, ma a chi glielo chiedeva consigliava una saggia moderazione. completamente assorto nell’amore di Dio, fu spesso visto in uno stato di estasi che lo rendeva ignaro di chi lo circondava. Nel Natale del 1712 era già estremamente debole, ma insistette per celebrare le tre Messe nella sua cappella privata. Due giorni dopo si mise a letto e morì, fortificato dal viatico, l’1 gennaio 1713.

Le guarigioni, che si diceva avvenissero già in vita, al contatto con i suoi abiti , si moltiplicarono dopo la sua morte. Fu beatificato nel 1803 e canonizzato nel 1986 da papa Giovanni Paolo II.  

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

Per chi volesse approfondire la vita di questo santo http://www.infolio.it/cda/giuseppe/giusvita.htm