Beata Maria di Gesù

BEATA MARIA DI GESÙ

Vincenza Jordá e Martí

Vergine e martire – 23 luglio 1936

Questa santa spagnola si distingueva per la sua straordinaria capacità di raccoglimento. Amante del silenzio e della vita interiore si rifugiava piacevolmente nella preghiera. All’interno della sua comunità veniva considerata un esempio di santità. Fu martirizzata all’età di 37 anni e 15 di vita religiosa.

Vicenta Jordà y Martí nacque a Zorita (provincia di Castellón) il 6 marzo 1899, figlia del contadino Gabriel Jordà e di Vicenta Martí. Entrò tra le monache Minime di Barcellona a diciott’anni e professò i voti temporanei nel 1921. Il 14 dicembre 1924, invece, emise quelli solenni, ma dovette ripeterli il 2 aprile 1935 a causa di un difetto di forma.

Due consorelle che la conobbero rilasciarono, nel 1988, alcune testimonianze giurate. Suor Concepción di Gesù riferì: «Si distingueva in maniera speciale nel raccoglimento; era molto amante del silenzio e della preghiera, al suo fianco ci trovavamo bene. In comunità godeva fama di santità. Il suo rifugio era la preghiera, specialmente davanti al Tabernacolo».

Suor Teresita di Gesù Bambino lo conferma: «Godeva in comunità di fama di santità: era sempre in Dio. Anima di preghiera, molto silenziosa […] compiva molto bene il proprio dovere e aiutava molto la professa di voti temporanei che aveva come aiutante e non possedeva tante iniziative. Il suo raccoglimento era tale che, nei momenti liberi, era già scomparsa per andare dal Signore. Aveva molta intimità con una sorella della Comunità, parlavano sempre di Dio». Si trattava di madre Consuelo del Sacro Cuore di Gesù, che sopravvisse alla dispersione e al martirio delle consorelle.

Allo scoppio della guerra civile spagnola, venne costretta ad abbandonare il convento e, insieme a otto consorelle e a Lucrecia Garcia Solanas, sorella di sangue di una di loro, si rifugiò in un edificio vicino, la Torre Arnau, presso la quale c’era una caverna che venne adattata come rifugio per le monache.

Nel periodo trascorso lì, dichiarò suor Teresita, suor Maria riferì a madre Consuelo di avere molta paura non del martirio, ma di mettere in pericolo la propria verginità nel corpo. Dopo essere stata incoraggiata dalla sua confidente, si mise in preghiera e, un momento dopo, tornò e disse: «Ho dato tutto al Signore, che faccia di me ciò che vuole; mi sono già affidata completamente a Dio».

Mercoledì 22 luglio 1936 tornò, insieme ad alcune consorelle, alla torre, per non mettere in pericolo la famiglia che le ospitava. Tuttavia, alle tre e mezza della notte del 23 luglio, alcuni miliziani, informati da Esteban, il portinaio del convento, assaltarono la torre in cerca di dieci monache. Entrati nella sala da pranzo, videro nove donne che recitavano il Rosario e chiesero chi di loro fosse la superiora, per ottenere da lei i valori del convento.

Alle proteste di madre Maria di Montserrat, che affermava che sua sorella Lucrecia non era una monaca (in effetti, era vedova), i persecutori non credettero: erano convinti che fosse quella che mancava per arrivare alle dieci che cercavano. In realtà, suor Maria di Gesù si era nascosta a pregare in un luogo appartato: quando, durante la perquisizione della torre, venne scoperta, si consegnò volontariamente.

Le nove monache e Lucrecia vennero gettate in un camion e, dopo essere fatte scendere, torturate e uccise. Al momento del martirio, suor Maria di Gesù era la più giovane del gruppo: aveva trentasette anni, di cui quindici di vita religiosa. Dall’autopsia del suo cadavere risultò che non aveva subito violenza.

Insieme alle sue compagne di martirio, è stata beatificata a Tarragona il 13 ottobre 2013, inclusa nel più vasto gruppo di cinquecentoventidue martiri caduti durante la guerra civile spagnola.

FONTE: http://www.santiebeati.it/dettaglio/96208