Letture di domenica 10 giugno 2018

LETTURE DI DOMENICA

10 giugno 2018 

X Domenica del tempo ordinario (Anno b)

“…chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno …”

santa Maria della noceMADONNA DELLA NOCE 

Monte Dominici (ROMA) 10 giugno 1515 – In questo caso l’apparizione di Maria fu anticipata da quella di un uomo dall’aspetto luminoso . La Madre di Dio chiese “…penitenza, Confessione e comunione, perdono delle offese..”  ad aggiungendo tre giorni di processione pubblica per placare l’ira di Dio.

B. Enrico di TrevisoB. Enrico da Bolzano

(1315) 10 giugno – Alla morte della moglie e del figlio  si abbandonò completamente alla provvidenza non mantenendo ne denaro ne cibo per il giorno seguente, per donare ai più poveri di lui,mortificando corpo e spirito con digiuni e penitenze. Scelse la povertà, ma la sua ricchezza di spirito diede più di 270 miracoli subito dopo la sua morte. In briciole di luce  la storia e video-storia con immagini del suo sangue ancora allo stato liquido.

Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano e cadono. 

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore Gesù Cristo. Amen.

PRIMA LETTURA

Gen 3,9-15 – Dal libro della Gènesi

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 129

RIT. Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica. RIT

Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore. RIT

Io spero, Signore; spera l’anima mia, attendo la sua parola. L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora. RIT

Più che le sentinelle l’aurora, Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. RIT

SECONDA LETTURA

2Cor 4,13-5,1 – Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne. Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.

Alleluia.

VANGELO

Mc 3,20-35  + Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro». Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Lettura ed Omelia di Don Ferdinando Colombo

(DISPONIBILE DA DOMENICA)

COMMENTO

Tre pennellate che traiamo da questa liturgia prendendo uno spunto da ogni lettura. 1.Nel Libro della Genesi dopo il peccato è la prima volta che Dio appare nel racconto, ed è significativo che l’uomo, dopo che non ha saputo ascoltare il Signore, lo percepisca ora proprio attraverso l’ascolto. Comprendiamo che Dio non si è allontanato dall’uomo e dalla donna è come se passeggiasse familiarmente accanto a loro perché non è un Dio come quello suggerito dal serpente. Adamo ed Eva si nascondono da Lui perché, nella loro immagine di Dio, istillata dal male, questi appare come qualcuno di cui aver paura. Dio si presenta non per condannare. La sua prima parola: “Dove sei” Dio cerca l’uomo non dice: “Che hai fatto?” espressione che appartiene al mondo giuridico. Ora, l’uomo e la donna sono invitati a “dire” ciò che fecero, diventando consapevoli del loro sbaglio; davanti a Dio e grazie alle sue domande, la loro coscienza si sveglia. L’apparizione di Dio, che indaga e va in cerca dell’uomo, rivela un Dio che salva l’uomo e che vuole aiutarlo a scoprire che, nonostante tutto, la vita può continuare.

2.Perché vivere e predicare l’Evangelo quando questo conduce ad essere derisi, a privazioni e ad ostilità? Se uomini e donne possono deludere, Cristo, però, non lo ha mai deluso: per questo annuncia la Sua Parola con grande determinazione. Le difficoltà dell’ascesa sono tollerabili quando si pregusta il riposo e la gloria del giungere in vetta. Le difficoltà del presente non solo, quindi, possono essere tollerate in vista del glorioso obiettivo finale, ma vi contribuiscono.

3.Il racconto prende inizio da un fatto ormai consueto: Gesù circondato dalla folla e l’afflusso di gente è tale da non permettere nemmeno di fermarsi per mangiare e questo ci rivela anche una caratteristica di Gesù la sua dedizione nasconde un grande amore e la coscienza di essere loro “pastore”. C’è l’urgenza di insegnare, di indicare alla gente la via per il Padre. Di fronte a questa sua dedizione i parenti interpretano il tutto come una pazzia. Può sembrare una distanza da Maria eppure nel suo trattato “Sulla verginità” Sant’Agostino scrive: “Maria è più felice di ricevere la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo”. Allora Gesù ci insegna che non sono i legami di sangue che aprono alla comprensione e alla comunione profonda con il Figlio di Dio e fondano l’appartenenza alla sua famiglia che è la Chiesa. Ciò che è determinante e discriminante è la decisione di farsi suoi discepoli, è l’obbedienza alla sua Parola che ci introduce al regno del Padre. In questo contesto la vera devozione a Maria è allora accogliere il suo invito a Cana: “Fate quello che Gesù vi dirà” (Gv 2,5). Guardiamo con stupore e ringraziamento all’obbedienza di Maria, al suo sì, pronunciato non solo al momento dell’annunciazione ma incessantemente sino ai piedi della croce. Chiediamo a Maria la forza di “fare” in noi, come fece lei per prima, la volontà del Padre sperimentando il suo amore e la sua fedeltà. Riscopriamola la giusta devozione alla Vergine e non releghiamola al Mese di Maggio o Ottobre, ma costituisca una parte essenziale della nostra fede. (Tratto da LaChiesa.it)

PREGHIERA DELLA SERA

Signore, sei Tu la mia roccia e la mia fortezza. Ti affido tutta la mia vita, in un’incondizionato atto di amore per la salvezza di tutte le anime, in particolar modo di quelle a me più care. Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, attraverso il SS Sacramento, ci guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.