Letture di mercoledì 8 novembre 2017

LETTURE DI MERCOLEDÌ

8 novembre 2017

XXXI Settimana del Tempo Ordinario (Anno I)

“…Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. …”

s-maria-della-vittoriaS. MARIA DELLA VITTORIA

Roma – 8 novembre 1620 – L’8 novembre 1620, gli eserciti cattolici attribuirono la vittoria contro i protestanti per il controllo di Boemia ad un piccolo quadro della Vergine e pastori adoranti il neonato Gesù, salvato dalla violenza iconoclasta che gli aveva forato gli occhi di tutti tranne del bambino. Il dipinto originale fu bruciato e ora ne è rimasta una copia. La storia del miracolo, un video e la nascita della chiesa con la famosa transverberazione di Santa Teresa d’Avila.

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B. Giovanni Duns Scoto

Dottore della chiesa (ca. 1265-1308) 8 novembre – Poichè grande sostenitore del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, gli fu dato il titolo aggiuntivo di “doctor marianus. Fu un vero francescano in quanto, attraverso lo studio e le parole, espresse il fondamento teologico dell’amore e della gioia della creazione di S. Francesco In “Briciole di luce” la storia e la video-storia.

Non abbandonarmi, Signore mio Dio, da me non stare lontano; vieni presto in mio aiuto, Signore, mia salvezza. 

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che camminiamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per Cristo Nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Rm 13, 8-10 – Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge. Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.111

RITFelice l’uomo pietoso, che dona ai poveri.

Beato l’uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. RIT

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: misericordioso, pietoso e giusto. Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. RIT

Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s’innalza nella gloria. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.

Alleluia.

VANGELO

Lc 14, 25-33 – Dal Vangelo secondo Luca

S. croce6

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Un dono senza riserve…

Croce6 (1)

È duro il linguaggio che Gesù usa per invitare i suoi e tutti noi a seguirlo in modo totale: egli esige un superamento radicale da ogni legame terreno, anche dagli affetti più spontanei. Arriva a dirci che dobbiamo avere una interiore disposizione a dare perfino la nostra vita, se questa ci viene richiesta, come testimonianza di fedeltà a lui. Per nostra fortuna abbiamo esempi luminosissimi ed innumerevoli di sante e di santi, di martiri e di eroi, che con tutta la loro vita hanno testimoniato la loro completa dedizione al Signore. Possiamo dunque dedurre alla luce della storia che la radicalità evangelica, per quanto difficile, è comunque praticabile con la forza della fede, l’intensità dell’amore a Dio e soprattutto con la sua grazia.Sono ancora tanti e tante a lasciare tutto per seguire Cristo ed affermare concretamente il suo primato. Nonostante la crisi di vocazioni religiose e sacerdotali, sono ancora migliaia e migliaia nel mondo le persone che, sulla scìa dei primi discepoli e sull’esempio di Cristo, obbediente, povero e casto, lasciano tutto, ma veramente tutto, per dare la vita a lui. Il materialismo, il consumismo, la brama dei beni terreni, distolgono ai nostri giorni dalla sequela del Signore: ci vogliono fede e coraggio non comuni per lasciare tutto ciò che il mondo può offrire, cedere volontariamente ad una povertà totale e sperare solo nei beni futuri. Il mondo ha comunque urgentissimo bisogno di esempi chiari di distacco dalle cose materiali e di una visione più spirituale della vita. È il ruolo a cui il Signore ha chiamato i monaci e tutta la schiera dei consacrati. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

La croceAltissimo Signore, il Tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s’attarda,  si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen