LETTURE DI MARTEDÌ
31 ottobre 2017
XXX Settimana del Tempo Ordinario (Anno I)
“… «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, …”
VERGINE DI RIO BLANCO PAYPAY
San Salvador (Argentina) 31 Ottobre – Nella provincia di Jujuy, Nostra Signora del Rosario è la patrona e a Lei si aggiunge il titolo di “Paypaya e Rio Blanco”. La tradizione vuole che la Vergine si accorsa in difesa della città quando fu attaccata dagli indiani. La storia della venerazione e un video della processione.
Beata Irene Stefani
S. Volfango di Ratisbona
Vescovo e monaco [ca. 924-994] 31 ottobre – Intervenne personalmente nella riforma di due conventi che davano scandalo a causa della loro indisciplina; fu un eccellente predicatore e l’assistenza che offriva ai poveri divenne leggendaria.
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto.
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti fa’ che amiamo ciò che comandi. Amen
PRIMA LETTURA
Rm 8, 18-25 – Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.125
RIT: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. RIT
Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia. RIT
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. RIT
Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
VANGELO
Lc 13, 18-21 – Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Il granello è cresciuto ed è diventato un arbusto.
Il regno di Dio non è qui o là: è un dinamismo, una energia nuova che ha fatto irruzione all’interno di ogni realtà quotidiana, per sé di incerto significato. Tre misure di farina, le donne che ascoltavano Gesù dovettero uscire in un grido di esclamazione: è una quantità enorme che nessuna di loro si sarebbe mai sognata di impastare. Il linguaggio paradossale di Gesù è fatto apposta per imprimersi nella immaginazione di gente semplice: deve essere certamente una realtà singolare questo regno di Dio capace di panificare una quantità impensabile di uomini nell’unico grande corpo di Cristo. Ma la autenticità del Regno non si mostra credibile dalle proporzioni, dalla sua potenza mondana: nel perdersi del Cristo in mezzo alle masse la Chiesa trova la fonte e il segno caratteristico della sua più vera identità. Fin dall’inizio della sua storia la comunità di Dio, portatrice della sua promessa, è stata in condizioni di diàspora, di minoranza feconda a servizio della diffusione universale della vita.(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
PREGHIERA DELLA SERA
Il Tuo aiuto, o Dio, ci conforti nella partecipazione alla costruzione del Tuo regno e ogni nostra opera sia per la santificazione del Tuo nome. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.