Letture di giovedì 5 ottobre 2017

LETTURE DI GIOVEDÌ

5 ottobre 2017

XXVI Settimana del Tempo Ordinario (Anno I)

“… In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. …”

1. Madonna_della_quercia_bettolaMADONNA DELLA QUERCIA

Bettola (PC – Italia) 5 ottobre – Bettola fu definita da alcuni storici la “figlia della Madonna”comparsa ad una pastorella intorno al 1400 sul Colle dei Frati. Il vecchio santuario venne distrutto e la prima pietra dell’attuale Santuariodella Beata Vergine della Quercia fu posta dal Vescovo di Piacenza, Beato Gianbattista Scalabriniil 5 ottobre 1879. In “articoli vari” la leggenda, un video e la storia del santuario.

Beato Alberto Marvelli

S. MARIA FAUSTINA KOWALSKA SANTA MARIA FAUSTINA KOWALSKA

Religiosa (1905-1938) 5 ottobre – Attraverso lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull’ atteggiamento misericordioso verso il prossimo. La storia, la video-storia, il film e il filmato di VadeRetro sulla visione dell’inferno.

Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te, non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti: ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi secondo la grandezza della tua misericordia.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, camminando verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Ne 8,1-4.5-6.7-12 – Dal libro di Neemìa

sacerdote Esdra

In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè, che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. I leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi. Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.18

RIT: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.

gioia1

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. RIT

I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. RIT

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. RIT

Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.

Alleluia.

VANGELO

Lc 10, 1-12 – Dal Vangelo secondo Luca

primi cristiani

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Inviati come agnelli in mezzo ai lupi.

ViMandoComeAgnelliInMezzoAiLupi

Gesù allarga la schiera dei suoi seguaci. È ancora Lui a chiamarli. Affida loro il compito, già svolto dal Battista, di preparargli la strada nei luoghi dove intendeva recarsi a dare il suo annuncio di salvezza. Il mondo da evangelizzare è una messe abbondante, ma gli operai sono pochi. Il loro primo compito è quello di pregare il padrone della messe, il buon Dio, affinché mandi operai in numero adeguato alla vastità della messe. Gesù invita a chiedere il dono della chiamata, della vocazione speciale a consacrare in modo elusivo, la propria vita all’evangelizzazione. È un’intenzione di preghiera, suggerita dallo stesso Cristo, perciò è un sacrosanto dovere di tutta la Chiesa, di ogni fedele, impetrare questo dono per tanti giovani. Il fatto che Gesù invii i suoi come pecore in mezzo ai lupi potrebbe sembrare temerario e crudele. Noi sappiamo però, tutta la storia lo conferma, che sorretti dallo Spirito Santo, i suoi testimoni saranno sempre vincitori. Non hanno infatti verità proprie da annunciare o ideologie umane da sostenere e difendere. Essi portano un annuncio di liberazione e di amore e di pace universale, il messaggio stesso di Cristo, che ha potuto loro garantire, che insieme e persecuzioni, avranno un premio eterno. Alla sua Chiesa poi ha dato una garanzia di vittoria: «E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa». Le norme che poi Gesù detta ai suoi «missionari» riguardano, oltre quello primario di annunciare il Regno di Dio, la loro fiducia da riporre soltanto nella provvidenza divina, l’interiore libertà da umane preoccupazioni, l’umiltà nell’accettare eventuali rifiuti senza sgomentarsi per questo e la convinzione che l’avvento dell’umana ed universale liberazione è ormai imminente. Sarà il frutto della Croce e della risurrezione, ma si espanderà ancora per l’opera si tanti inviati, che sulla scia dei dodici e dei primi settantadue discepoli, andranno, sparsi per il mondo, che Dio ha liberato il suo popolo. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

popolo 1Accogli, Signore, la nostra preghiera, perché la Tua parola arrivi ai confini del mondo e si estenda ovunque il regno del Tuo amore. Te lo chiediamo con fiducia. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. E ti preghiamo o Signore di renderci consapevoli e degni della Tua chiamata, nel rispetto dei sacerdoti da Te consacrati per educarci e guidarci nel nostro cammino di fede. Amen