La Vergine di Luján

La Vergine di Luján

Madre dei poveri e degli umili  – ARGENTINA

III° sab dopo pasqua

La tradizione sulla devozione della Madonna di racconta che Antonio Farías Sáa, un contadino di Santiago del Estero, nel secondo decennio del 1600 volle costruire un altare devozionale nella sua casa e per questo ordinò a San Paolo, in Brasile, una statua raffigurante l’Immacolata Concezione di Maria.

Verso il 1630 giunse nel porto di Buenos Aires una caravella. La guidava un marinaio che portava con sé dal Brasile due statuette di terracotta: una, raffigurante “Nostra Signora della Consolazione“, l’altra che rappresentava l’”Immacolata Concezione“. Le statuette erano destinate ad un portoghese che abitava a Sumampa.

Dopo tre giorni di viaggio, la carovana diretta verso il Tucumán giunge al rio Luján, dove passò la notte in una fattoria a 67 km circa da Buenos Aires. All’alba i carrettieri si dispongono per riprendere il cammino, ma il carro che trasportava la statua non riusciva ad andare avanti nonostante fossero stati aggiunti altri buoi da traino.

Allora, tirano giù le casse, e i carri si muovono senza fatica. Ripetono più volte questa operazione e si accorgono che soltanto alla presenza di una cassa il carro non ne vuole sapere di ripartire. Aprono la cassa per vederne il contenuto: vi appare la piccola statua di 58 cm raffigurante l’Immacolata Concezione. Maria è rivestita di una tunica rossa e di un manto azzurro seminato di stelle, le mani sono giunte dinanzi al petto e i piedi poggiano sopra delle nuvole, tra le quali spuntano la luna e quattro testoline di Angeli. Il disegno di Dio ormai è chiaro! La statua fu consegnata a Don Rosendo de Oramas che la sistemò con tutti gli onori nella sua casa.

Dopo che dalle zone vicine cominciarono ad accorrere i pellegrini per venerare la miracolosa immagine, Don Rosendo decise di costruire la cappella dove la statua fu custodita dal 1630 fino al 1674 e dove Maria venne chiamata col titolo di “Estanciera e “Patroncita Morena”.

Nel 1674 Ana de Matos, vedova del capitano spagnolo Marcos de Sequeira e proprietaria di possedimenti sulla riva destra del Luján, dispiaciuta per l’abbandono nel quale versava la cappella della Vergine e constatato il disinteresse da parte delle autorità civili ed ecclesiastiche, chiese a Juan de Oramas, amministratore delle proprietà del defunto Don Rosendo, di poter prendersi cura lei della statua della Vergine, assicurando la costruzione sulla sua proprietà di una cappella dignitosa e di ambienti per l’accoglienza dei pellegrini.

Dopo il trasferimento della statua nella nuova cappella costruita sui possedimenti di Ana de Matos si verificarono continui inspiegabili ritorni della statua sul luogo del miracolo del 1630 fino a quando il vescovo di Buenos Aires Cristóbal de Mancha y Velazco, e il governatore di Rio de la Plata, José Martínez de Salazar, non organizzarono un trasferimento solenne ed ufficiale del simulacro nella nuova cappella.

La cappella fu ricostruita varie volte in ragione del sempre più consistente numero di pellegrini che si recavano a Luján, fino a quando, nel 1890, Padre Jorge María Salvaire non cominciò la costruzione nell’attuale Basilica di Nuestra Señora de Luján.

Lo stesso Padre Salvaire aveva presentato a Papa Leone XIII nel 1886 la richiesta da parte dei Vescovi e dei fedeli del Rio de la Plata perché concedesse l’incoronazione del simulacro della Vergine. Il Papa acconsentì benedicendo lui stesso la corona e concedendo un Ufficio ed una Messa propri per la festa della Vergine di Luján che fu stabilita al sabato prima della IV domenica dopo Pasqua. L’incoronazione della statua fu celebrata nel maggio 1887.

Oggi non c’è luogo in Argentina, nelle case, nelle stazioni, negli uffici pubblici, in cui non sia presente la caratteristica immagine della Madonna di Luján; segno evidente della diffusione del culto e della profonda devozione del popolo argentino per la Madre di Gesù.

Fonti: http://it.cathopedia.org/wiki/Nuestra_Se%C3%B1ora_de_Luj%C3%A1nhttp://www.mariadinazareth.it/www2005/santuari%20mariani%20nel%20mondo/lujan.htm