Letture di sabato 15 aprile 2017

LETTURE DI SABATO

15 Aprile 2017

Sabato della Settimana Santa 

Oggi non si fa celebrazione alcuna: la Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù. Sembra che la storia di Gesù sia finita. Ma come recita il “Credo”, egli discende agli inferi: a premiare la speranza degli antichi giusti.

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VERGINE DI CUAPA

Nicaragua – 15 aprile 1980 – Nei primi giorni di maggio 1980 – scrive Bernardo – mi sentivo triste: avevo problemi economici, problemi di lavoro, e ancora di più problemi spirituali. E mi sentivo annoiato. Avevo persino detto al mattino che volevo morire“. Queste le parole e lo stato d’animo del veggente di Cuapa prima delle apparizioni. La storia delle apparizioni, i messaggi, un video con le testimonianze e la posizione della Chiesa.

Serva di Dio Anne Louise Lateau

San Damiano de VeusterBeato DAMIANO de VEUSTER

religioso (1840-1889) Entrato nella comunità dei Sacri Cuori dedicherà la sua intera vita alla cura dei lebbrosi sull’isola di Molokai, fino al momento in cui egli stesso contrarrà la malattia. Una storia commovente che ha toccato il cuore di molti, cambiandolo definitivamente. La storia, la video-storia e il film.

Il Sabato santo, la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione. L’attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni.

sepolcro deposizione di CristoTu che hai annunciato la vita e la risurrezione alle anime che erano nello sheol, abbi pietà di me, o Dio.

Tu che sei disceso nello sheol tra i morti e hai annunciato la vita a coloro che vi riposavano, abbi pietà di me, o Dio.

Tu che hai visitato i morti nelle loro tombe di ombra, abbi pietà di me, o Dio.

Tu che con la tua voce dolce hai chiamato i santi nel loro riposo, abbi pietà di me, o Dio.

Tu che hai avuto pietà della polvere di Adamo e l’hai innalzato dalla corruzione, abbi pietà di me, o Dio.

Tu che ti sei sdraiato nel letto dei morti e hai loro liberati dalla morte, abbi pietà di me, o Dio.

…sepolcro vivificante da dove ci vengono tutti i beni, sepolcro vivificante per mezzo di cui la nostra razza umana è innalzata dalla morte, … sepolcro vivificante dove si adempie la nostra salvezza e la speranza della risurrezione… sepolcro vivificante che fa cadere la rugiada di misericordia, di compassione e di risurrezione sulle ossa dei morti…

Dalla Liturgia Siro-Orientale

Da un’antica “Omelia sul Sabato Santo” 

Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. Certo egli va a cercare il primo deposizionepadre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il figlio suo vanno a liberare dalle sofferenza Adamo ed Eva che si trovano in prigione. Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite ! A coloro che erano nelle tenebre: siate illuminati !

A coloro che erano morti: risorgete ! A te comando: svegliati, tu che dormi ! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi, opera delle mie mani ! risorgi mia effige, fatta a la_deposizione_nel_sepolcro_(part._1)mia immagine ! Risorgi, usciamo di qui ! Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura. Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.

Benedizione del Fuoco

Si spengono le luci della chiesa. In luogo adatto, fuori della chiesa, si prepara un fuoco che divampi. Quando il popolo si è radunato, viene il sacerdote con i ministri, uno dei quali porta il cero pasquale. Il sacerdote saluta il popolo e quindi tiene una breve esortazione sulla Veglia pasquale con queste parole:

Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera.

Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti; Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

Preghiamo.

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici + questo fuoco nuovo, fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore.

Preparazione del cero

Il sacerdote incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell’anno per significare che Gesù – Signore del tempo e della storia – vive oggi per noi. Nel compiere tali riti il sacerdote dice:

Il Cristo ieri e oggi: Principio e Fine, Alfa e Omega. A lui appartengono il tempo e i secoli. A lui la gloria e il potere per tutti i secoli in eterno. Amen. Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose, ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen.

Al fuoco nuovo il sacerdote accende il cero pasquale, dicendo:

La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito. 

 

Fontihttp://liturgia.silvestrini.org/letture/2015-04-04.htmlhttp://www.lachiesa.it/liturgia/