Letture di venerdì 17 marzo 2017

LETTURE DI VENERDÌ

17 marzo 2017

II Settimana di Quaresima

“… “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; […] a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti»….”

IL PIANTO DELLA VERGINE DI GYOR

Ungheria – 17 marzo 1697 – Il 17 marzo 1697, la Madonna irlandese cominciò a piangere durante la Santa Messa nella Cattedrale di Gyor, dove per tre ore migliaia di persone hanno visto le lacrime di sangue cadere sul bambino addormentato posto sotto le sue mani in preghiera. Purtroppo quando le lacrime cessarono ne vennero rimossi i segni.

SAN PATRIZIOsan-patrizio

vescovo (v sec.) 17 marzo – Non aveva ancora sedici anni quando una banda di pirati irlandesi invase la proprietà e lo rapì con alcuni degli schiavi del padre. Il livello di privazioni al quale venne sottoposto lo portarono a diventare un docile strumento nelle mani di Dio. La storia, la video-storia, le usanze e le tante curiosità legate a questo santo con un video folcloristico.

In te mi rifugio, Signore, che io non resti confuso in eterno; mi salverai dalla rete che mi hanno teso i nemici, perché tu sei la mia difesa.

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente e misericordioso, concedi ai Tuoi fedeli di essere intimamente purificati dall’impegno penitenziale della Quaresima, per giungere con spirito nuovo alle prossime feste di Pasqua. Per Cristo Nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28 – Dal libro della Gènesi.

Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava giuseppe genesilui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua. Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.104

RIT: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.

Il Signore chiamò la carestia su quella terra, togliendo il sostegno del pane. Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo. RIT

Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola, finché non si avverò la sua parola e l’oracolo del Signore ne provò l’innocenza. RIT

Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare; lo costituì signore del suo palazzo, capo di tutti i suoi averi. RIT

CANTO AL VANGELO

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 21, 33-43.45 – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Costui è l’erede; venite, uccidiamolo.

[…] Il racconto inizia descrivendo la cura meticolosa che Dio ha per la sua vigna prediletta. Manifesta il suo amore con fatti concreti, perché si possa comprendere quanto le fosse cara. Al moltiplicarsi dei suoi gesti di bontà corrisponde un crescendo di incomprensibile ostilità: percuotono, làpidano e uccidono sistematicamente i profeti di turno che il padrone invia loro. La loro risposta alle sue premure è la stessa: rifiuto e cattiveria. L’amore non si arrende. […] Il rifiuto dei capi sarà l’inizio di un nuovo popolo, e la pietra scartata sarà testata d’angolo di una nuova economia di salvezza. “La vigna sarà data ad altri agricoltori che gli renderanno i frutti a suo tempo”. I capi del popolo capiscono finalmente che si parla di loro, e si accingono a fare ciò che orora avevano ascoltato. Gesù, il Figlio dell’uomo, disprezzato e ucciso fuori le mura (fuori del consorzio umano), è la pietra scartata che diventa pietra angolare. E’ il Figlio che ci dà la vera eredità, per altra strada da noi ingiustamente pretesa e irraggiungibile, è l’Agnello, immolato e vittorioso, che vince il nostro male, sacrificando se stesso. Più il Signore ci chiama con la sua parola, più ci allontaniamo da lui. “Ma Dio è Dio, e non un uomo. Per questo freme; ma non d’ira, bensì di compassione”, e viene a noi nella sua misericordia. (Preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli ci rivela la Tua volontà Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgerTi la nostra preghiera, ascoltaci, o Signore. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che riusciremo a fare in questi giorni di penitenza e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio, padre buono, che metti a fondamento della Tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo Tuo Figlio, fa’ che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la Tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.