Letture di martedì 21 marzo 2017

LETTURE DI MARTEDÌ

21 marzo 2017

III Settimana di Quaresima

“…quante volte dovrò perdonargli? […] fino a settanta volte sette. …

NOSTRA SIGNORA DEL SEGNO

Kursk/New York – 21 marzo 1898 – Nella notte del 21 Marzo 1898 (8 marzo nel calendario liturgico russo), una bomba anarchica esplose sotto l’icona della Madre di Dio di Kursk distruggendo buona parte della chiesa della sua cupola, eppure la preziosa immagine e la sua copertura in vetro rimasero illese.

TRANSITO DI SAN BENEDETTO

S. Benedetta Frassinello S. BENEDETTA FRASSIMELLO

fondatrice (1791 -1858) 21 marzo – Vissuta ai tempi di Napoleone Bonaparte ha un carattere altrettanto forte e deciso che però la spinge a cercare Dio nella solitudine di una cavità rocciosa ma Dio le stava preparando un cammino di coppia molto speciale per aiutare i giovani e particolarmente le ragazze esposte al pericolo della prostituzione a causa della povertà. La storia della fondatrice delle benedettine.

Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta; rivolgi a me l’orecchio e ascolta la mia preghiera. Custodiscimi, o Signore come la pupilla degli occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali.

PREGHIERA DEL MATTINO

Non ci abbandoni mai la tua grazia, o Padre, ci renda fedeli al tuo santo servizio e ci ottenga sempre il tuo aiuto. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Dn 3, 25. 34-43 – Dal libro del profeta Daniele

In quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse:
«Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non preghiera di Azariainfrangere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe né profeta né capo né olocàusto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocàusti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è delusione per coloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. Fa’ con noi secondo la tua clemenza,secondo la tua grande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da’ gloria al tuo nome, Signore».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.24

RITRicòrdati, Signore, della tua misericordia.

La luce di DioFammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza. RIT

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. RIT

Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. RIT

CANTO AL VANGELO

Lode a te o Cristo, Re di eterna Gloria.

Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché sono misericordioso e pietoso.

Lode a te o Cristo, Re di eterna Gloria.

VANGELO

Mt 18, 21-35 – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
parabola del re e del perdonoVisto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Perdonare è grandezza d’animo.

L’evangelista Matteo ci ricorda oggi il nostro impegno o missione cristiana che è quella di seguire le orme o i passi del nostro Grande Maestro Gesù Cristo. Gesù incarna in sé il sacramento del PERDONAREperdono. I nostri limiti umani tante volte rendono difficile l’accoglienza dei fratelli e l’esercizio della carità nei loro confronti. Per superare queste situazioni c’è un rimedio evangelico infallibile: il perdono. Il perdono è il “pane quotidiano” di una comunità o chiesa domestica. Infatti, ogni giorno, c’è bisogno di perdono, perché ogni giorno ci possono essere contrasti che creano divisioni. Nella logica del Vangelo perdonare significa dimenticare, non si tratta di memoria, ma di cuore, – e dimenticare significa amare di più il fratello, accogliendolo pienamente e comportandosi con lui come se nulla fosse accaduto, cioè senza lasciarci condizionare dal male ricevuto. Perdonare significa “ricordarsi per dimenticare” come dice il profeta Isaia: “io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato“. San Giovanni Paolo II nel messaggio per la giornata mondiale della pace del 1997 scriveva: “offri il perdono, ricevi la pace“, resta vero che non si può rimanere prigionieri del passato: occorre una sorta di purificazione della memoria affinché i mali non tornino a prodursi. Il perdono richiede fede, carità, rinnegamento di sé, lotta contro l’uomo della carne. Essa deve essere totale, nel cuore e nel comportamento. Dal perdono nascono la condivisione, il servizio, la pace, la partecipazione alle gioie e alla sofferenza altrui. Senza perdono c’è il cancro, il pericolo di rendere incurabile il nostro male. Vivendo solo in atteggiamento di perdono possiamo rivolgerci al Signore pregando: “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, e potremo accostarci con verità ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucaristia. [Preparato dai giovani monaci del Monastero di San Vincenzo a Bassano Romano (VT)]

PREGHIERA DELLA SERA

pace e perdonoAiutaci o Signore ad essere umili e misericordiosi verso il prossimo. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio della misericordia e del perdono, che hai inviato il Tuo Figlio, morto sulla croce per la remissione dei nostri peccati; liberaci da ogni colpa e fa’ che viviamo nella gioia del Tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.