MADONNA NERA DI TRESIVIO

MADONNA NERA DI TRESIVIO

Sondrio – Prima pietra del santuario 30 novembre 1646

madonna-nera-di-tresivioIl santuario di Tresivio ospita una Vergine Lauretana e la sua Santa Casa, che secondo la leggenda ha nelle sue fondamenta una pietra caduta agli angeli mentre trasportavano la Santa Casa della Madonna.

Il Santuario della Santa Casa si trova a Tresivio, un piccolo paese che si affaccia ridente dalle Alpi Retiche sulla Media Valtellina, il cui toponimo è forse derivante dal latino “tres viae”, tre vie, per via del fatto che tre vie principali si incontravano nel centro del paese, che è oggi attraversato dalla Strada Panoramica dei Castelli.

La leggenda racconta che mentre la “Santa Casa” era in volo da Nazareth, avrebbe perso una pietra che, prodigiosamente, sarebbe giunta sull’altura nei pressi di alcune capanne di montanari. Erano, questi, buone anime pie che, colti da meraviglia e sentita la gente del posto, decisero di ringraziare la Madonna di tale dono costruendo una piccola chiesa a lei dedicata. La pietra, considerata una reliquia, venne sistemata alla base delle fondamenta dell’edificio, alimentando in tal modo un perenne culto mariano per tutta la popolazione della Valle.

madonna-nera-di-tresivio-santuario1La costruzione del santuario fu iniziata nel 1646, ma dai documenti risulta che in tale luogo già esisteva la chiesa di Santa Maria di Tronchedo. Le prime notizie risalgono al 1016 e nel 1094 è indicata come “baxilica” una cappella, secondo il significato attribuito a questo termine dai testi del tempo.

Nella prima metà del XII secolo presso questa chiesa si venne costituendo una piccola comunità monastica benedettina. Alla metà del Duecento venne meno la presenza diretta dei monaci benedettini, ma continuò ad esistere la chiesa di Santa Maria.

La devozione mariana, sempre viva tra gli abitanti di Tresivio è testimoniata anche dalla presenza di un’antica confraternita denominata “schola Sanctae Mariae”, la quale porterà alcuni secoli più tardi a costruire intorno e sopra la chiesa di S. Maria di Tronchedo il santuario della santa Casa.

Nel 1629, sul luogo dove già sorgeva la basilica di Santa Maria di Tronchedo (costruita nell’XI sec.), venne edificata una prima edicola dedicata alla Beata Vergine di LoretoIl 30 novembre del 1646 l’arciprete Lambertenghi benediceva la prima pietra, ma per mancanza di fondi i lavori procedettero a rilento.

Successivamente si pensò ad un progetto più vasto che inglobasse entrambe le costruzioni. Attraverso fondi che giungevano da tutta la valle, venne costruito un primo nucleo ancora oggi presente e caratterizzato da un’unica aula. Quest’ultima presenta una volta a botte e su di essa si affacciano le cappelle laterali. Anche la facciata a due ordini sovrapposti, le numerose nicchie che la adornano e le due torrette poligonali con cupola e lanternino risalgono a questo periodo.

madonna-nera-di-tresivio-santuarioTra il 1701 e il 1760 l’edificio venne dotato di un nuovo presbiterio dalla grande cupola ottagonale e di tre portali sul fronte principale e su quelli laterali (di Giuseppe Maria Tamagnini e Vitale Tamagnini).

Al momento non si sa chi abbia concepito una costruzione tanto imponente, ma le forme sorvegliate e mature inducono a ricercare il nome dell’architetto fuori dalla provincia, forse anche oltralpe, ed in circuiti colti. Il santuario, eretto sopra un colle, è facilmente visibile dai dintorni.

All’interno, sotto la cupola, si trova la Santa Casa, un piccolo sacello dal soffitto azzurro stellato in cui è custodito il simulacro della Madonna Nera. La navata può ospitare un migliaio di fedeli.

La nicchia con un’ancona seicentesca, attraverso il vetro lascia scorgere la Madonna nera. Il paliotto dell’altare, in legno sbalzato e colorato, ritrae san Luigi Maria Grignion de Monfort in un atteggiamento di devozione alla Vergine nella bottega di Giuseppe che tiene per mano l’adolescente Gesù.

Fanno parte del patrimonio del santuario quattro reliquiari e un tavolo in noce del ’600, una croce d’altare d’argento massiccio, dono di benefattori romani (1709) e numerosi paramenti. L’interno, soprattutto se confrontato con la maestosità esterna, risulta però piuttosto sobrio e privo di arredi. Sotto al santuario, come in una cripta, sono visibili i resti della chiesa originaria di Santa Maria di Tronchedo.

madonna-nera-di-tresivio2La chiesa, per decreto ministeriale del 1913, è stata inserita fra gli edifici monumentali d’Italia e nel 1931 è stata elevata a dignità di santuario dal vescovo di Como mons. Alessandro Macchi. Dal 1936 al 1949 il santuario fu affidato ai Padri Montorfani e successivamente ritornò alla parrocchia di Tresivio.

Il campanile venne eretto tra il 1795 e il 1833; nello stesso periodo furono eseguite alcune decorazioni.

Il 6-9 settembre 1984, dopo anni di attesa, il parroco don Cipriano Ferrario ha riaperto il santuario per la festa della Madonna. È stato un evento significativo ritrovarsi in una chiesa spoglia e transennata per la recita del rosario, la celebrazione della messa e la processione con fedeli affluiti da ogni parte della valle. Sono ricominciati anche i pellegrinaggi.

Nel 2001 la santa Casa è tornata agibile aprendosi così anche le manifestazioni socio-culturali che hanno caratterizzato la vita di questo santuario (concerti d’organo, rassegna delle corali della zona, concerti di bande e orchestre, pesca di beneficenza, mostre ecc.). Volontari assicurano l’apertura estiva del santuario al sabato e alla domenica dalle ore 15 alle 18.

Per informazioni: tel. 0342 430118.

Fontihttp://www.waltellina.com/valtellina_valchiavenna/dalla_storia/santuario_della_santa_casa/santuario_della_santa_casa.htmlhttp://www.santuarimariani.org/vetrina-libri/sm-valtellina/sm-22-tresivio.htm; http://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/arte/italia/lombardia/valtellina/madonnaneratresivio/

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