Anugrag Gemethi

Anugrag Gemethi

 Fanciullo martire (2006-2013) 18 novembre

bambino-indianoPer tutti era Anmol il bambino cristiano rapito, torturato e ucciso da fondamentalisti indù dell’hindutva, in un villaggio del Rajasthan, per mandare un messaggio alla famiglia e alla comunità cristiana fu trovato il 18 novembre in un laghetto, in condizioni tali da essere praticamente irriconoscibile. I dettagli sono agghiaccianti aveva addirittura morsi di animali.

Gamidi è villaggio del Rajasthan, nel nord-ovest dell’India, qui si è svolto il crimine più feroce, quello che si rivolge ai più piccoli, agli inermi e innocenti con una ferocia disumana. Anugrag Gemethi è stato torturato e ucciso da estremisti indù per mandare un messaggio trasversale alla sua famiglia e a tutta la comunità cristiana.

Il corpo del bimbo è stato trovato il 18 novembre scorso in un laghetto dopo una giornata di intense ricerche. Il volto era mutilato, privo di occhi, naso e orecchie e irriconoscibile. C’erano poi segni di bruciature sull’addome, le dita dei piedi erano mozzate e aveva tagli profondi su una mano e su un braccio. Secondo il rapporto dell’autopsia, la causa della morte è l’annegamento e altre ferite sono imputabili a “morsi di animali”, ma cinque testimoni hanno invece detto in ospedale che sul cadavere c’erano evidenti segni di tortura, ignorati dal medico.

indiani-cristianiIl padre del ragazzo, Harish Gemethi, ha spiegato alla polizia che “da anni alcuni estremisti indù locali minacciano di uccidermi e hanno danneggiato la mia famiglia innumerevoli volte”. L’uomo ha fatto i nomi degli aggressori, chiedendo agli investigatori di indagare su di loro, ma finora i suoi suggerimenti sono stati ignorati.

La famiglia di Anmol è infatti bersaglio di persecuzioni dal 2003, quando il padre del bambino, Harish, è diventato cristiano dopo essere stato testimone della guarigione miracolosa di suo fratello (Christian Today, 28 novembre). K.P. Yohannan, fondatore e direttore internazionale di “Gospel for Asia” (GFA), ha ricordato che la persecuzione contro i cristiani “è aumentata del 400% negli ultimi anni, ma l’uccisione di un bambino non si era mai sentita. In questa tragedia orribile, troviamo forza e speranza in Gesù”.

Nel villaggio esiste una comunità cristiana di 45 credenti, nata nel 2003. Ma è già capitato che gruppi di estremisti indù abbia bloccato un incontro di preghiera dei fedeli, minacciando i presenti di morte.

indiani-cristiani1L’uccisione di Anmol è solo l’ultimo di una lunghissima lista di attacchi alle minoranze in India. Ancora nessuna giustizia, poi, per le vittime dei massacri del 2008, al punto che c’è una sola condanna per omicidio ogni 20 casi registrati. Secondo dati raccolti dal Global Council of Indian Christians (GCIC), nel solo 2011, la minoranza cristiana è stata vittima di 170 attacchi di nazionalisti indù, di entità più o meno grave. Si tratta di attacchi di vario genere perpetrati da gruppi appartenenti al movimento nazionalista indù del Sangh Parivar.

Nel settembre 2011, inoltre, il Parlamento ha bloccato per l’ennesima volta l’approvazione del Communal Violence Bill, la legge sulla violenza interreligiosa (Vatican Insider, 4 dicembre).

Fonti: www.aleteia.org; http://www.santiebeati.it/dettaglio/96223; http://www.nocristianofobia.org/india-bambino-di-7-anni-torturato-e-ucciso-perche-cristiano/; http://www.testimonianzecristiane.it/teologia/chiesa/perseguitata/india.htm