Fratel Carlo Carretto

FRATEL CARLO CARRETTO

Religioso, filosofo, eremita (1910-1988) 4 ottobre

Carlo Carretto

Religioso che sognava di fondare un convento nelle Alpi,  ma un’iniezione mal fatta lo lasciò  zoppo. Decise quindi di andare 10 anni nel deserto del Sahara dove, nel silenzio e nella solitudine,  imparò ad amare di più Dio e scrisse dei libri molto belli, letti in tutto il mondo.

Per questo, ha potuto scrivere: “Ora ringrazio Dio per quello che ha fatto con me e per la mia gamba zoppa che sto trascinando con un bastone da trenta anni”.

Sicuramente, molti santi non sarebbero mai diventati tali se Dio non avesse permesso nella loro vita fallimenti o malattie, che li avesse fatti avvicinare di più a lui. Molti si avvicinano maggiormente a Dio tramite le sofferenze più che con una vita sana e piacevole. Perciò dobbiamo ringraziare Dio per molti dei suoi interventi dolorosi nella nostra vita, perché ci fanno maturare e crescere spiritualmente  molto di più pochi mesi di malattia di un anno di vita sana e normale.

CARLO CARRETTO5Nasce in una famiglia di contadini proveniente dalle Langhe. È il terzo di sei figli, di cui quattro si faranno religiosi. La famiglia si trasferisce presto a Torino, in un quartiere periferico, nel quale si trova un oratorio salesiano che avrà molta influenza sulla formazione di Carlo Carretto e su tutta la famiglia. A diciotto anni diventa maestro elementare.

Entra ventitreenne nell’Azione Cattolica, si laurea in filosofia e diventa Presidente nazionale dei giovani. Nel 1940, dopo aver vinto un concorso viene inviato come Direttore didattico a Bono (Sardegna). Ma l’incarico dura poco: a causa dei contrasti col regime fascista, dovuti al suo insegnamento e per l’influsso che questo esercita anche al di fuori della scuola nei giovani, viene inviato al confine a Isili e poi rimandato in Piemonte.

Qui gli viene consentito di riprendere il suo lavoro come direttore didattico a Condove, in Valle di Susa, a circa 30 chilometri da Torino. Con l’avvento della Repubblica di Salò, riceve da Roma l’incarico di riorganizzare la struttura dell’Azione Cattolica del Nord-Italia. Dal punto di vista lavorativo viene radiato dall’albo dei direttori didattici e tenuto sotto sorveglianza per non aver aderito al Regime.

CARLO CARRETTO3A Roma, nel 1945, alla fine della guerra, insieme a Luigi Gedda (presidente dell’Azione Cattolica), crea l’Associazione nazionale maestri cattolici. Nel 1946 è presidente nazionale della Gioventù italiana di Azione Cattolica (GIAC) e, nel 1948, in occasione dell’80º anniversario della fondazione dell’Azione Cattolica. Dà vita, al CTG, il Centro turistico giovanile, di cui sarà il primo presidente nazionale.

Nel 1952 si trova in disaccordo con una parte importante del mondo politico cattolico che desiderava un’alleanza con la Destra.  L’8 dicembre 1954 parte per l’Algeria, per il noviziato di El Abiodh, vicino ad Orano; per dieci anni vivrà una vita eremitica nel Sahara, fatta di preghiera, silenzio e lavoro, esperienza che esprimerà in Lettere dal deserto, e in tutti i libri che scriverà in seguito. La stessa esperienza alimenterà CARLO CARRETTO1anche tutta la sua vita e la sua azione successiva.

Rientrato in Italia nel 1965 si stabilisce a Spello (Umbria), dove Leonello Radi (già presidente della Giac di Foligno) è riuscito a far affidare alla Fraternità dei Piccoli Fratelli del Vangelo l’ex convento francescano di San Girolamo, a cui si aggiungeranno molte case di campagna sparse sul monte Subasio e trasformate così in eremitaggi. Ben presto aprono la comunità a quanti, credenti e non, desiderano trascorrervi un periodo di riflessione e di ricerca di fede vissuto nella preghiera, nel lavoro manuale e nello scambio di esperienze.

Durante questi anni continua la sua attività di scrittore iniziata negli anni giovanili. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e gli hanno creato una schiera di lettori e di amici in molti Paesi del mondo. Spesso veniva invitato, perciò, a portare la sua parola in conferenze e incontri spirituali. La sua profonda interiorità non lo isolava dal mondo e dai suoi problemi, ma anzi lo spingeva ad interessarsene in spirito di “profezia” e di servizio.

Carlo Carretto muore nel suo eremo di san Girolamo a Spello nella notte di martedì 4 ottobre 1988, festa di san Francesco d’Assisi del quale era stato biografo.

Fontihttp://www.preghiereagesuemaria.it/libri/la%20provvidenza%20di%20dio.htmhttps://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Carretto

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