Santa Sofia

SANTA SOFIA

Vedova e martire  30 settembre

sofia2Vedova, martire a Roma sotto Diocleziano subì il martirio insieme alle figlie Fede, Speranza e Carità. Patrona di Santa Sofia di Marecchia, nel comune di Badia Tedalda, in Abruzzo e Compatrona di Santa Sofia d’Epiro (Cs) dove si festeggia la terza domenica di settembre.

Secondo la tradizione Sofia, che significa sapienza era madre di tre figlie, chiamate rispettivamente Fede, Speranza e Carità, anch’esse ricordate in questo giorno.

Sofia originaria della grecia era sposa di Filandro, un giovane e ricco senatore che però muore dopo aver dato alla moglie tre figlie che lei chiama rispettivamente come le virtù cristiane: Fede, Speranza e Carità.

Rimasta così vedova si trasferisce con le figlie a Roma dedicando la sua vita alla visita e all’assistenza ai prigionieri cristiani. L’imperatore Adriano a causa del suo apostolato la richiama chiedendole di rinunciare alla fede e di fronte al suo rifiuto il giudice la fa spogliare davanti a tutti e frustare crudelmente marchiandola in fronte. Non contento fa chiamare anche le figlie incoraggiate però dalla madre a mantenersi forti nella fede.

sofia1Non abbiate paura figlie mie! Siate forti in Cristo! Perdurate nella fede! Non abbiate timore della tortura o della cattiva sorte. Potranno rubare solo i vostri corpi: ma in cielo è meglio. Dio, in cielo, vi darà un corpo meraviglioso. Potranno rubare la vostra bellezza: ma con la bellezza divina splenderete tra gli angeli nel Regno di Dio.

Pistis (Fede), la più grande, di 12 anni, è la prima ad essere interrogata e rimanendo salda nella fede dopo essere stata anch’essa spogliata e frustata,  le viene addirittura tagliato un seno dal quale non sgorgherà sangue ma latte. Non contenti continueranno a seviziarla pur senza piegare la sua volontà finché non viene decapitata.

Elpis (Speranza) ha 10 anni quando compare davanti al giudice per fare la stessa fine della sorella maggiore, non senza essere stata buttata prima in una fornace ardente che vede miracolosamente spegnersi le fiamme. Quando è la volta della più piccola Agape (Carità), di 9 anni.

Sofia non verrà risparmiata dal veder torturare e uccidere le sue figlie, sarà proprio lei a raccogliere i loro corpi e a dar loro sepoltura fuori della città su di una collina spegnendosi dal dolore sopra la loro tomba.

Una dopo l’altra volarono in cielo: tre colombe, innocenti e pure. Con leggerezza volarono sul trono di Cristo e dopo di loro volò anche l’anima della madre loro, per ricongiungersi con loro in Paradiso”.

sofia iconaL’iconografia rappresenta le quattro donne vestite a lutto, con la madre che protegge le figlie sotto il proprio mantello. Un particolare valore iconografico hanno gli atteggiamenti caratteristici delle figure. Santa Sofia prevale in aspetto materno; Fede, di solito, ha le mani giunte in preghiera, mentre Speranza e Carità tengono tra le braccia sul petto gli attributi del supplizio (la clava e la fornace). Altra particolarità è la corona che cinge il capo della madre e delle figlie. Semplice ma regale quella di santa Sofia e con triplice tiara sul capo delle figlie, antico simbolo di virtù verginale e di particolare gloria.

È considerata la protettrice dell’intelletto. Itinerari per pellegrini altomedievali segnalano la tomba di Sofia e delle figlie nella catacomba di San Pancrazio sulla via Aurelia.

Fonti: varie; https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Sofia_(Roma)